Che vi devo dire, mi è venuta questa idea di fare un giro in bici attraverso i due laghi, quello di Lugano e quello di Como!
Il percorso, di ca 60 km non è impegnativo ma, a dire il vero, presenta alcune difficoltà tecniche che vi descriverò di volta in volta.
Inoltre, per questo racconto , segnalerò i paragrafi per ‘tutti’, per ‘adulti’ e ‘note di viaggio’ un po’ come un bel romanzo di Umberto Eco, vedi ‘Il Nome della Rosa, così ogni lettore potrà trovare la trama che più gli aggrada.
Bene, partenza col treno delle 08:36 da Stazione di Porta Garibaldi, piazzo la mia bici sulla pilotina,
e mi accingo al viaggio di trasferimento per Chiasso. L’arrivo è dopo ca un’ora, e senza alcun incontro con guardie svizzere mi ritrovo in terra Elvetica pronto per il trasferimento verso Campione.
Infatti ho appuntamento con Salvo, prima di proseguire per Lugano e Menaggio.
A Campione, dopo una tranquilla attesa, mi incontro con Salvo ed abbiamo una bella visione di una bionda quarantenne abbronzata al punto giusto da non sembrare volgare ma in modo da esaltare il biondo dei capelli, inoltre, particolare non da trascurare un fondo schiena scolpito nel marmo di carrara; con Salvo siamo rimasti favorevolmente colpiti dalla visione, ma alla fine ci siamo fati la foto ricordo senza la bionda, che tempi!
Dopo la pausa di Campione riprendo il viaggio, supero il ponte sul lago e mi trovo a Melide direzione Lugano. Nessun problema, traffico inesistente e strade lisce come biliardi.
A Lugano mi godo il centro città e la visita della splendida villa alla fine della città, stupenda, colgo l’occasione per assistere ad un concerto di elvetici con trombe a pipa!
Adesso la strada si fa dura, mi devo dirigere verso Gandria, luogo citato da Salvatore come molto caratteristico, la strada subito dopo Lugano si impenna in tre tornanti, non troppo impegnativi, da tenere conto che questa uscita è con la bici da corsa.
Lungo la strada trovo due gallerie, non illuminate, che supero impegnando il marciapiede di servizio.
Alla fine raggiungo Gandria, splendido paese arroccato a cavallo del lago.
Scendo per il sentiero degli ulivi e mi inoltro nel centro storico del paese, dove fanno bella mostra vetrine con ceramiche in esposizione e quelle dei menù dei ristoranti con terrazza sul lago, da notare che le strade sono tutte all’interno e la vista lago è solo dalle terrazze dei ristoranti!
Alla fine trovo un locale che mi indica il lido e l’unico posto con vista lago, visto che devo ancora mangiare mi dirigo li per consumare il mio panino.
Ebbene sì, in barba al Primo Teorema Asburgico, non mangio al ristorante , al sacco!
Il lido, non è altro che un fazzoletto di prato ed una piattaforma di cemento dove prendere il sole, mi metto al riparo di una sparuta palma, che si domanda come mai è lì, e consumo i miei panini.
Nel frattempo il lido si popola di tre ragazzi indigeni, che si raccontano le avventure appena trascorse al mare e fanno esercizio fisico eseguendo tuffi a ripetizione dalla sponda e dal tetto di una piccola costruzione che delimita il lido.
Alla fine dopo essermi riposato riprendo il cammino, mi carico la bici sulle spalle e rifaccio al rovescio la strada, quindi la salita, fino alla strada cantonale, non dimentichiamo che siamo in Svizzera!
Bene , rimonto in bici, un cartello segnala il confine a ca 2,5 km, ci siamo si vede l’Italia in fondo alla discesa, peccato che prima ci siano altre due gallerie, questa volte illuminate che riesco a fare in sella alla bicicletta.
Passo il confine, dalla parte Svizzera nessuno, dalla Italiana un Carabiniere mi indica di procedere, è fatta!
Purtroppo da questo momento cominciano i dolori, strada stretta, molto stretta ed una galleria, corta,ma non illuminata ed in curva, una goduria per le coronarie!
Finalmente la strada diventa più agevole e larga, raggiungo le frazioni di Valsola e Valsola, cosa strana, siamo a 500 metri dalla Svizzera, e qui l’acqua non è balneabile, non capisco perché!
Lungo il percorso, trovo l’indicazione di un Santuario Mariano e relativo albergo del Pellegrino, ho già mangiato i miei panini e dell’albergo mi interessa poco, ma approfitto per la visita al Santuario.
Ormai ci siamo, si vede in lontananza Porlezza, ma c’è ancora un’altra galleria, buia ed infida, ma per fortuna a lato c’è una ciclabile che corre sul vecchio tracciato, bellissima, la percorro in tutta tranquillità fino al lungolago di Porlezza.
A questo punto mancano solo 18 km per Menaggio, c’è uno scollinamento ma ormai è fatta.
Riprendo a pedalare, fa molto caldo e le gambe si fanno pesanti, ma per fortuna la salita non è durissima.
Ci siamo, vedo la vetta e si apre il panorama sul lago di Como, che spettacolo!
Discesona fino a Menaggio, bellissima, curve strette da prendere con attenzione, ma alla fine arrivo all’imbarcadero, acquisto il biglietto per Varenna e mi accingo a girare Menaggio.
Alla fine, è ora, il traghetto mi aspetta, carico la bici e aspetto il lento trastullo delle onde per Varenna.
giovedì
Appunti vacanze grande Chenio: dal 20 al 26 agosto
Breve vacanza in terra dorica per la seconda metà di Agosto, il programma è definito, nel senso che si tratta di trascorrere qualche giorno al mare, cercare di organizzare/partecipare ad una cena sociale e, soprattutto Pellegrinaggio a Loreto, in bici o a piedi, dipende dai partecipanti.
Andiamo con ordine:
IL MARE
La settimana non è stata molto felice,
infatti dal lunedì al giovedì il tempo è stato sempre imbronciato la mattina con una leggera pioggerellina il pomeriggio.
Nei momenti buoni riesco comunque, con una vecchia bicicletta ‘sgarincia’ a raggiungere Numana per visitare il porto e fotografare qualche cosa di simpatico.
Per fortuna l’attività organizzativa non manca, si procede a pianificare il Pellegrinaggio Laureano e la cena sociale.
LA CENA SOCIALE
La cena sociale è l’evento che richiede la maggiore pazienza e costanza per una buona riuscita.
Negli anni passati si faceva un primo giorno per sentire le disponibilità dei presenti in zona, alla fine non si riusciva mai ad avere una data che andasse bene per tutti.
A questo punto l’organizzazione è passata a definire 8na data, e con lo slogan ‘chi c’è c’è, si passava a diramare gli inviti definendo ora e locale.
Questa seconda strada ha agevolato molto l’organizzatore designato, quest’anno Max Don King, che ha potuto definire con ben un giorno di anticipo la prenotazione.
Dimenticavo, la cena sociale è una riunione conviviale che è l’occasione per incontrarci tutti i vecchio amici del mare.
Naturalmente per motivi di privacy, non mi è possibile pubblicare le foto di tutti i partecipanti, ma solo di quelli che hanno dato la liberatoria!
PELLEGRINAGGIO LAURETANO
C’è stato un periodo che tutti gli anni si organizzava la traversata del Monte Conero, tre edizioni, ed il Pellegrinaggio a Loreto, anche in questa occasione tre edizioni.
A dire il vero la traversata è sempre stata effettuata in buone condizioni di tempo, mentre il Pellegrinaggio, prevedeva per il ritorno, acquazzoni e nubifragi vari,.
Non ricordo di essere tornato dal Pellegrinaggio senza pioggia e, soprattutto a piedi, ma sempre in auto, con supporto di qualche gentile soccorritore che veniva a prenderci.
Quest’anno, il Pellegrinaggio è stato organizzato in bici, siamo partiti Max Don King, Trappolone , Mauro ed il sottoscritto, armati di bici da cross di ultima generazione idonee per l’avventura.
Dopo un breve percorso su strada affrontiamo uno stradello a fianco del Fiume Musone e qui attraversando la pacifica campagna arriviamo alla stazione di Loreto.
Ormai la pianura è terminata, c’è da affrontare la salita verso il colle Lauretano e qui cominciano i dolori, il nostro Trappolone è fuori forma e quindi il passo in salita risulta più lento del previsto, ma alla fine, la meta è raggiunta!
Dopo questa fatica si rende d’obbligo la visita alla Basilica, leghiamo con cura i mezzi meccanici ed entriamo.
All’interno da notare il solco definito dalle devote che percorrevano il perimetro della Santa Casa in ginocchio per devozione.
Forse per una prossima volta!
La settimana termina con una colazione al Monte Conero, di questa escursione non ho le foto, la macchina fotografica era in dotazione a Trappolone, ed è notorio che scatta tante foto ma non ce le fa mai vedere, quindi mi dispiace ma questo momento conviviale non sarà mai disponibile ?
MARE REDUX
Per fortuna la settimana si riprende e riesco a trascorrere il sabato e domenica al mare, con due splendide giornate di sole, ci voleva!
Andiamo con ordine:
IL MARE
La settimana non è stata molto felice,
infatti dal lunedì al giovedì il tempo è stato sempre imbronciato la mattina con una leggera pioggerellina il pomeriggio.
Nei momenti buoni riesco comunque, con una vecchia bicicletta ‘sgarincia’ a raggiungere Numana per visitare il porto e fotografare qualche cosa di simpatico.
Per fortuna l’attività organizzativa non manca, si procede a pianificare il Pellegrinaggio Laureano e la cena sociale.
LA CENA SOCIALE
La cena sociale è l’evento che richiede la maggiore pazienza e costanza per una buona riuscita.
Negli anni passati si faceva un primo giorno per sentire le disponibilità dei presenti in zona, alla fine non si riusciva mai ad avere una data che andasse bene per tutti.
A questo punto l’organizzazione è passata a definire 8na data, e con lo slogan ‘chi c’è c’è, si passava a diramare gli inviti definendo ora e locale.
Questa seconda strada ha agevolato molto l’organizzatore designato, quest’anno Max Don King, che ha potuto definire con ben un giorno di anticipo la prenotazione.
Dimenticavo, la cena sociale è una riunione conviviale che è l’occasione per incontrarci tutti i vecchio amici del mare.
Naturalmente per motivi di privacy, non mi è possibile pubblicare le foto di tutti i partecipanti, ma solo di quelli che hanno dato la liberatoria!
PELLEGRINAGGIO LAURETANO
C’è stato un periodo che tutti gli anni si organizzava la traversata del Monte Conero, tre edizioni, ed il Pellegrinaggio a Loreto, anche in questa occasione tre edizioni.
A dire il vero la traversata è sempre stata effettuata in buone condizioni di tempo, mentre il Pellegrinaggio, prevedeva per il ritorno, acquazzoni e nubifragi vari,.
Non ricordo di essere tornato dal Pellegrinaggio senza pioggia e, soprattutto a piedi, ma sempre in auto, con supporto di qualche gentile soccorritore che veniva a prenderci.
Quest’anno, il Pellegrinaggio è stato organizzato in bici, siamo partiti Max Don King, Trappolone , Mauro ed il sottoscritto, armati di bici da cross di ultima generazione idonee per l’avventura.
Dopo un breve percorso su strada affrontiamo uno stradello a fianco del Fiume Musone e qui attraversando la pacifica campagna arriviamo alla stazione di Loreto.
Ormai la pianura è terminata, c’è da affrontare la salita verso il colle Lauretano e qui cominciano i dolori, il nostro Trappolone è fuori forma e quindi il passo in salita risulta più lento del previsto, ma alla fine, la meta è raggiunta!
Dopo questa fatica si rende d’obbligo la visita alla Basilica, leghiamo con cura i mezzi meccanici ed entriamo.
All’interno da notare il solco definito dalle devote che percorrevano il perimetro della Santa Casa in ginocchio per devozione.
Forse per una prossima volta!
La settimana termina con una colazione al Monte Conero, di questa escursione non ho le foto, la macchina fotografica era in dotazione a Trappolone, ed è notorio che scatta tante foto ma non ce le fa mai vedere, quindi mi dispiace ma questo momento conviviale non sarà mai disponibile ?
MARE REDUX
Per fortuna la settimana si riprende e riesco a trascorrere il sabato e domenica al mare, con due splendide giornate di sole, ci voleva!
Etichette:
CENA SOCIALE,
Ex-Blog Curiosandi,
igeometri,
la rivoltura,
Loreto,
Marcelli,
Marcelli 2007,
Marcello,
Pellegrinaggio,
Pizza Offagna
lunedì
Appunti di viaggio: Morbegno, Colico ,Piona, Corenno Plinio, Dervio, Varenna
Partiamo col comodissimo trenino delle 9:15 in Centrale, che, oltre ad avere permesso ai membri dei blog di percorrere i vari tratti del Sentiero del Viandante, ci porta oggi fino a Morbegno, paese attraversato da una ciclabile sull'alto Adda che parte da Colico ed arriva a Sondrio e di cui noi dobbiamo percorrere oggi il tratto di
15 km circa fino a Colico.
Usciti dalla stazione e dopo la briosche al bar davanti alla stazione, con qualche difficoltà (e con qualche resistenza dei componenti del team che vorrebbero andare allo spaccio Galbusera e riempire il cestino della mia bici di scatoloni di biscotti :)) seguiamo le istruzioni per arrivare alla ciclabile sull'Adda, grazie anche all'aiuto delle indicazioni di ciclisti incrociati per strada; la ciclabile è su un argine dell'Adda e si rivela molto piacevole e non molto affollata, in gran parte è una stradina asfaltata in mezzo ai campi abbastanza lontana dalla statale e con molti interessanti scorci sull'Adda.
Dopo una sosta per visitare lo spaccio di generi alimentari vari di un agriturismo molto raffinato (c'è anche la spa e pare che la doppia costi 150€!) ci dirigiamo verso Colico, dove arriviamo seguendo un tratto della pista ciclabile sterrato ma in buone condizioni e costeggiando l'alto lago di Como/Lecco e una serie di spiagge molto ventose dove molti ragazzi fanno sky-surf.
Oramai è quasi l'una, quindi decidiamo di fermarci a mangiare al fidato ristorante Miralago, i cui ottimi pizzoccheri sono stati già provati in un altra occasione; anche il menù estivo non delude e inoltre ci permette di scampare il famigerato pranzo al sacco! :)) Dopo un giretto sul lungolago (e diverse foto del grande
Chenio: non ci sono monumenti ai caduti, ma c'è una bella "Passeggiata dei Marinai d'Italia"!) riprendiamo la strada verso Piona, fortunatamente riuscendo a trovare anche "la stradina in mezzo ai campi" consigliata e che permette di evitare per un tratto la statale.
Dopo avere ammirato una spiaggetta che dà sul lago di Piona, iniziamo la statale in leggera salita (sembra più difficile perchè sono le ore più calde in un giorno molto soleggiato di inizio agosto..) fino allo svincolo di Olgiasca dove inizia la salita vera, davvero tosta!
Dopo poco scendo e la faccio con la bici a mano, d'altronde c'è anche il vento contro, è davvero troppo per me! Per fortuna non è lunghissima, saranno 500 metri, poi inizia una panoramica discesa verso l'abbazia, che però sfortunatamente dopo poco si trasforma in una discesa su un tremendo e anche lungo acciottolato.. dopo 2 km di sobbalzi che mettono a dura prova la mia bici, arriviamo finalmente all'abbazia.
Visitiamo la chiesa (dell'XI-XII secolo), il bel chiostro dove c'è una mostra di artigianato di clausura, il belvedere sul longolago con una panoramica stradina attorniata di cipressi e il negozio dei monaci, dove prendo le famose Gocce Imperiali, ad alto contenuto alcolico, buone un pò per tutti i malanni, ma principalmente come digestivo.
Dopo la visita ripartiamo, un pò intimoriti dalla salita sul fatidico acciottolato, che però in senso contrario si rivela abbastanza fattibile; poi dopo Olgiasca scendiamo sulla panoramica e non trafficata statale verso Dervio, e dopo avere ammirato diverse belle spiaggette lungo il percorso, visitiamo Corenno Plinio dove c'è un bel castello ed una chiesa a Tommaso di Canterbury (sic!) e decidiamo di riprendere il treno a Bellano, dopo una sosta con gelato vicino al Lido.
Silvia
15 km circa fino a Colico.
Usciti dalla stazione e dopo la briosche al bar davanti alla stazione, con qualche difficoltà (e con qualche resistenza dei componenti del team che vorrebbero andare allo spaccio Galbusera e riempire il cestino della mia bici di scatoloni di biscotti :)) seguiamo le istruzioni per arrivare alla ciclabile sull'Adda, grazie anche all'aiuto delle indicazioni di ciclisti incrociati per strada; la ciclabile è su un argine dell'Adda e si rivela molto piacevole e non molto affollata, in gran parte è una stradina asfaltata in mezzo ai campi abbastanza lontana dalla statale e con molti interessanti scorci sull'Adda.
Dopo una sosta per visitare lo spaccio di generi alimentari vari di un agriturismo molto raffinato (c'è anche la spa e pare che la doppia costi 150€!) ci dirigiamo verso Colico, dove arriviamo seguendo un tratto della pista ciclabile sterrato ma in buone condizioni e costeggiando l'alto lago di Como/Lecco e una serie di spiagge molto ventose dove molti ragazzi fanno sky-surf.
Oramai è quasi l'una, quindi decidiamo di fermarci a mangiare al fidato ristorante Miralago, i cui ottimi pizzoccheri sono stati già provati in un altra occasione; anche il menù estivo non delude e inoltre ci permette di scampare il famigerato pranzo al sacco! :)) Dopo un giretto sul lungolago (e diverse foto del grande
Chenio: non ci sono monumenti ai caduti, ma c'è una bella "Passeggiata dei Marinai d'Italia"!) riprendiamo la strada verso Piona, fortunatamente riuscendo a trovare anche "la stradina in mezzo ai campi" consigliata e che permette di evitare per un tratto la statale.
Dopo avere ammirato una spiaggetta che dà sul lago di Piona, iniziamo la statale in leggera salita (sembra più difficile perchè sono le ore più calde in un giorno molto soleggiato di inizio agosto..) fino allo svincolo di Olgiasca dove inizia la salita vera, davvero tosta!
Dopo poco scendo e la faccio con la bici a mano, d'altronde c'è anche il vento contro, è davvero troppo per me! Per fortuna non è lunghissima, saranno 500 metri, poi inizia una panoramica discesa verso l'abbazia, che però sfortunatamente dopo poco si trasforma in una discesa su un tremendo e anche lungo acciottolato.. dopo 2 km di sobbalzi che mettono a dura prova la mia bici, arriviamo finalmente all'abbazia.
Visitiamo la chiesa (dell'XI-XII secolo), il bel chiostro dove c'è una mostra di artigianato di clausura, il belvedere sul longolago con una panoramica stradina attorniata di cipressi e il negozio dei monaci, dove prendo le famose Gocce Imperiali, ad alto contenuto alcolico, buone un pò per tutti i malanni, ma principalmente come digestivo.
Dopo la visita ripartiamo, un pò intimoriti dalla salita sul fatidico acciottolato, che però in senso contrario si rivela abbastanza fattibile; poi dopo Olgiasca scendiamo sulla panoramica e non trafficata statale verso Dervio, e dopo avere ammirato diverse belle spiaggette lungo il percorso, visitiamo Corenno Plinio dove c'è un bel castello ed una chiesa a Tommaso di Canterbury (sic!) e decidiamo di riprendere il treno a Bellano, dopo una sosta con gelato vicino al Lido.
Silvia
Etichette:
Colico,
Corenno Plinio,
Dervio,
Ex-Blog Curiosandi,
Morbegno,
Piona,
Varenna
Appunti di viaggio: Campione d'Italia
Che vi devo dire, il prode subaqueo Salvatore, non Ciccio, mi dice venerdì: 'sabato mi immergo a Campione d'Italia, se ti va fai un salto'.
All'inizio ero titubante, ma per scrupolo mi segno gli orari dei treni per Chiasso e studio il percorso per arrivare a Campione.
Gli orari sono buoni, un regionale ogni ora e poi 25 km di statale Svizzera, si può fare.
Sabato mi sveglio con calma alle 8:30, vedo la situazione di cas, piatti da lavare, straccio da dare, fuori sole e cielo terso!
A questo punto 'alea iacta est', via per la gita e per i servizi domestici ci si pensa un'altra volta!
Del resto l'estate viene una volta sola all'anno!
Treno da Garibaldi ed arrivo a Chiasso, alla stazione vengo fermato da un doganiere svizzero che mi chiede il motivo del mio ingresso in Svizzera!
A dire il vero la cosa è stata un po' folcloristica, in effetti ero in sandali , calzoncini corti e bici al seguito!
Passato indenne l'inquisizione della Guardia Svizzera parto di gran carriera, insomma, subito trovo salita.
E qui spero con tutte le mie forze che il 1° Teorema Galbanoi sia vero, stringo i denti e continuo pe rl amia strada.
Mentre pedalo vengo superato da due nordiche con bici MTB e portapacchi con generi vari al seguito, non mi perdo d'animo e contnuo col mio passo, come direbbe De Zan Padre.
Dopo un po' le trovo ferme a consultare la cartina, mi fermo ed approccio una timida frase di convenevoli:
'Do you need some help': la risposta non è edificante : 'Niet', al che nel mio cuoricino penso che forse sono le cugine di Ivan Drago e riprendo la mia strada.
Finalmente le salitelle terminano e via in discesa verso Campione.
Il 1° Teorema Galbani è confermato!
Arrivo a Campione, strano paese, dominato da una strana costruzione che divide in due il paese, sembra quasi una via di mezzo tra la Fortezza Bastiani ed il Castello del Processo di Kafka, inquietante e visibile da ogni parte.
Arrivo alla sezione dei Sub Campione, splendido posto, ricavato in una antica fornace di calce, con molo ed approdo per scendere in acqua, ne approfitto subito per fare il bagno, favoloso!
Alla fine trovo Salvatore, che esce dall'acqua come James Bond in Agente 007. Licenza di uccidere, siamo in Svizzera ma della Ursula Andress non c'è traccia!
Mai una gioia!
Bene, pranzo al bar Lido di Campione, affollatissimo di 'locali' e 'locale', il femminile di locali.
Ok, bella giornata densa e piena di avventure, con gita in barca sul lago di Lugano alla scoperta di deliziosi spunti e ville con accesso solo dal lago, una meraviglia.
Il tempo è tiranno, ormai occorre rientrare, prendo la bici e mi accingo sulla strada del ritorno.
Leggera salita fino a Mendrisio, poi GPP , Gran Premio di Pregnana per il Barba, dopo la stazione e quindi nuovamente il 1° Teorema Galbani trova la sua applicazione!
Discesona da Balerna a Chiasso, vado giù senza toccare i freni, penso sui 45 kmh e supero un ticinese in MTB che scende come uno ciclista spagnolo sulle strade del Tour.
Finalmente vedo la Banhoff e mi accingo a 'fare dogana ' e salire sul mio regionale che, tra tranquilli scossoni mi porterà a Porta Garibaldi!
Che giornata!
P.S.- Avevo la bici da città, senza cambi e con portapacchi annesso.
P.P.S.- Il Primo Teorema Galbani recita:
'Dopo le salite ci sono le discese.'
P.P.P.S.- A proposito di svizzere, a dire il vero ad un certo punto si è presentata una polacca, con annessa terza, a chiedere informazioni su come effettuare il corso di SUb. Devo confessare che ho seguito poco l'inglese maccheronico di Salvatore, che con meticolosità cercava di spiegare le lienee guida del corso, ero un po' più pesniieroso sulla terza, direi anche un po' abbondante, ma di certo interessante!
Chenio
All'inizio ero titubante, ma per scrupolo mi segno gli orari dei treni per Chiasso e studio il percorso per arrivare a Campione.
Gli orari sono buoni, un regionale ogni ora e poi 25 km di statale Svizzera, si può fare.
Sabato mi sveglio con calma alle 8:30, vedo la situazione di cas, piatti da lavare, straccio da dare, fuori sole e cielo terso!
A questo punto 'alea iacta est', via per la gita e per i servizi domestici ci si pensa un'altra volta!
Del resto l'estate viene una volta sola all'anno!
Treno da Garibaldi ed arrivo a Chiasso, alla stazione vengo fermato da un doganiere svizzero che mi chiede il motivo del mio ingresso in Svizzera!
A dire il vero la cosa è stata un po' folcloristica, in effetti ero in sandali , calzoncini corti e bici al seguito!
Passato indenne l'inquisizione della Guardia Svizzera parto di gran carriera, insomma, subito trovo salita.
E qui spero con tutte le mie forze che il 1° Teorema Galbanoi sia vero, stringo i denti e continuo pe rl amia strada.
Mentre pedalo vengo superato da due nordiche con bici MTB e portapacchi con generi vari al seguito, non mi perdo d'animo e contnuo col mio passo, come direbbe De Zan Padre.
Dopo un po' le trovo ferme a consultare la cartina, mi fermo ed approccio una timida frase di convenevoli:
'Do you need some help': la risposta non è edificante : 'Niet', al che nel mio cuoricino penso che forse sono le cugine di Ivan Drago e riprendo la mia strada.
Finalmente le salitelle terminano e via in discesa verso Campione.
Il 1° Teorema Galbani è confermato!
Arrivo a Campione, strano paese, dominato da una strana costruzione che divide in due il paese, sembra quasi una via di mezzo tra la Fortezza Bastiani ed il Castello del Processo di Kafka, inquietante e visibile da ogni parte.
Arrivo alla sezione dei Sub Campione, splendido posto, ricavato in una antica fornace di calce, con molo ed approdo per scendere in acqua, ne approfitto subito per fare il bagno, favoloso!
Alla fine trovo Salvatore, che esce dall'acqua come James Bond in Agente 007. Licenza di uccidere, siamo in Svizzera ma della Ursula Andress non c'è traccia!
Mai una gioia!
Bene, pranzo al bar Lido di Campione, affollatissimo di 'locali' e 'locale', il femminile di locali.
Ok, bella giornata densa e piena di avventure, con gita in barca sul lago di Lugano alla scoperta di deliziosi spunti e ville con accesso solo dal lago, una meraviglia.
Il tempo è tiranno, ormai occorre rientrare, prendo la bici e mi accingo sulla strada del ritorno.
Leggera salita fino a Mendrisio, poi GPP , Gran Premio di Pregnana per il Barba, dopo la stazione e quindi nuovamente il 1° Teorema Galbani trova la sua applicazione!
Discesona da Balerna a Chiasso, vado giù senza toccare i freni, penso sui 45 kmh e supero un ticinese in MTB che scende come uno ciclista spagnolo sulle strade del Tour.
Finalmente vedo la Banhoff e mi accingo a 'fare dogana ' e salire sul mio regionale che, tra tranquilli scossoni mi porterà a Porta Garibaldi!
Che giornata!
P.S.- Avevo la bici da città, senza cambi e con portapacchi annesso.
P.P.S.- Il Primo Teorema Galbani recita:
'Dopo le salite ci sono le discese.'
P.P.P.S.- A proposito di svizzere, a dire il vero ad un certo punto si è presentata una polacca, con annessa terza, a chiedere informazioni su come effettuare il corso di SUb. Devo confessare che ho seguito poco l'inglese maccheronico di Salvatore, che con meticolosità cercava di spiegare le lienee guida del corso, ero un po' più pesniieroso sulla terza, direi anche un po' abbondante, ma di certo interessante!
Chenio
venerdì
5 Agosto: Gita in bici: Morbegno, Colico ,Piona, Corenno Plinio, Dervio, Varenna
Appuntamento: Atrio Stazione Centrale Milano h 09:00
Andata: MI C.LE 09:15 Morbegno 10:49
Ritorno:
Bellano 18:16 Milano 19:30
Varenna 18:23 Milano 19:30
Pranzo: Dipende
Difficoltà: Facile, tutta pianura tranne salita per Piona
Programma di massima:
Moebegno - Colico – Abbazia di Piona – Corenno Plinio – Dervio – sellano - Varenna
Dislivello: Pianeggiante
Descrizione Breve:
Gita in bici partendo da Morbegno, ciclabile per Colico, poi visita all’Abbazia di Piona. Ritorno sulla statale, da vedere, pranzo a Corenno Plinio presso risotrantino in Via Badoglio. Volendo bagno a Dervio o a Bellano. Treno a Varenna o Bellano. Ricordo che Colico Bellano sono 15 KM, mentre Varenna 20. Direi gita tranquilla!
Da Morbegno a Colico
Da Morbegno, dal semaforo di Viale Ambrosetti, il viale che porta alla stazione ferroviaria, ci si deve dirigere verso Colico lungo la statale dello Stelvio. E' meglio rimanere sulla sinistra della statale, dove il marciapiede permette di pedalare in sicurezza. Al semaforo successivo, dopo circa duecento metri, attraversata la statale, si supera il torrente Bitto su una passerella riservata a pedoni e ciclisti. Per circa un chilometro si prosegue su un largo marciapiede riservato sino alla rotonda in località Prèveda a Regoledo di Cosio. Qui si riattraversa la statale passando sotto le ferrovia Milano-Sondrio. Si deve percorrere la Via Adda per circa cinquecento metri per poi girare a sinistra. Si pedala lungo una strada asfaltata oltrepassando gli impianti sportivi del Comune di Cosio e si gira infine a destra su un'interpoderale che porta dopo circa trecento metri sull'alzaia sinistra dell'Adda. Qui inizia la pista ciclabile vera e propria. Non ha ancora nome; potrebbe essere il proseguimento del Sentiero Valtellina, ma tutti la chiamano Ciclabile dell'Adda. La pista è ben segnalata e prosegue per circa dieci chilometri. Nel suo tracciato lambisce Mantello, Dubino e Delebio e giunge sino al ponte della Statale 36 che conduce a Chiavenna.Si sottopassa questo ponte sull'Adda per imboccare di nuovo l'alzaia sinistra del fiume. La pista diviene sterrata ma molto agevole e corre sino in prossimità della foce dell'Adda che si immette nel lago di Como. Ancora due chilometri e si arriva al porticciolo di Colico, all'estremità settentrionale del Lario. http://adamoli.info/ciclo/adda05.html
Ciclabile dell'Adda (da fare al contrario nds)
Tipo: strada/MTB - Km 30+ - Dislivello 100 m - Pendenza max 3%
Un percorso quasi completamente pianeggiante, che abbandona subito la SP72 per addentrarsi lungo stradine tra i campi molto più rilassanti e sicure, a cavallo tra tre province (Lecco, Sondrio e Como), fino alla bella pista ciclabile lungo l’Adda. Da Dervio ci dirigiamo sulla SP72 costeggiando il lago alla nostra sinistra verso Colico. Con una leggera salita arriviamo a Corenno Plinio, la frazione di Dervio dall’inconfondibile struttura medioevale. Notevole il castello recinto (X sec.), la chiesa dedicata a S. Tommaso di Canterbury (XII sec.) e i grandi monumenti funebri (XIV sec.) sulla piazza con il caratteristico acciottolato. Affascinante anche il borgo, addossato ad uno sperone roccioso, con le ripide "scalotte" che si tuffano verso il lago con i gradini scolpiti nella pietra, e che merita davvero una visita. Superato il paese di Dorio e la leggera salita della "Garavina", al termine della lunga discesa proseguiamo sul vecchio tracciato della strada prendendo a sinistra al primo incrocio. In fondo svoltiamo a sinistra e dopo circa 100 metri prendiamo la prima a destra (via dei Ciacc) senza mai lasciare la stradina asfaltata che attraversa i campi coltivati. Alla fine giriamo a sinistra verso il lago e raggiunto il Lido svoltiamo a destra attraversando il lungolago di Colico, la piazza e un tratto in pavé fino all’incrocio del parco giochi. Qui si prosegue tenendo la destra verso Nord in via alle Torrette (con un tratto di pista ciclabile); all’incrocio seguiamo l’indicazione per Sondrio svoltando a sinistra e superando il cavalcavia della ferrovia (unico strappo del percorso!). Seguendo i cartelli in loco si possono visitare anche il Forte dei Montecchi e il Forte di Fuentes, ricchi di storia. Attraversiamo invece la SP72 e tra le strade dall’altra parte prendiamo la via al Boscone (la più a sinistra delle due), proseguendo sempre verso nord lungo via alla chiesa e via Stradeta con un piacevole percorso tra i campi. Si gira poi a sinistra in via Strada Granda, quindi ancora a destra sottopassando il cavalcavia della SS36 e costeggiando un laghetto di pesca sportiva prima di entrare in comune di Piantedo (SO). Si arriva così ad un incrocio con la SS38, si attraversa con molta attenzione e ci si immette tra campi coltivati in via S. Martino, superando il passaggio a livello, aggirando un depuratore e girando a sinistra dopo il ponticello su un canale, che costeggiamo sull’alzaia asfaltata. All’incrocio finale giriamo a destra entrando nella frazione agricola di S. Agata, in comune di Gera Lario (CO), e continuiamo fino a superare il sottopasso della SS36. Qui giriamo a destra lungo una lieve salita che ci porta fino ad attraversare (con molta attenzione) l’uscita della SS36, ma dopo pochi metri possiamo lasciarla svoltando a destra appena prima del ponte sull’Adda. Inizia qui la pista ciclabile lungo l'Adda, che offre stupendi scorci sul fiume. Completamente pianeggiante, possiamo percorrerla anche fino a Morbegno senza possibilità di perderci. Consigliamo di effettuare il ritorno lungo lo stesso percorso per evitare le strade trafficate. http://www.dervio.org/vedere/bici/itinerario8.pdf
Abbazia di Piona (da fare al contrario nds)
Tipo: strada/MTB - Km 16 - Dislivello 200 m - Pendenza max 10%
Un percorso breve, con un’unica salita ed un tratto in acciottolato che consiglia l’uso della mountain bike, ma che si può fare con cautela anche con la bici da strada. Le mete lungo il percorso sono comunque tra i posti più belli del lago di Como. Da Dervio ci dirigiamo sulla SP72 costeggiando il lago alla nostra sinistra in direzione Colico. Con una leggera salita arriviamo a Corenno Plinio, bellissima frazione di Dervio che ha conservato l’inconfondibile struttura medioevale. Notevole il castello recinto (X sec.), la chiesa dedicata a S. Tommaso di Canterbury (XII sec.) con addossati i grandi monumenti funebri (XIV sec.) sulla piazza con il caratteristico acciottolato. Affascinante anche il borgo, addossato ad uno sperone roccioso, con le ripide “scalotte” che si tuffano verso il lago con i gradini scolpiti nella pietra, e che merita davvero una visita. Dopo aver superato Dorio, al termine della seconda lieve salita al km 5 ca. prendiamo il bivio a sinistra per Olgiasca. Dopo una risalita breve e piuttosto ripida attraversiamo il paesino (m. 310) e tenendo la sinistra iniziamo a scendere su asfalto che dopo poche centinaia di metri diventa acciottolato, che troviamo in discesa fino a raggiungere la nostra meta (m. 216). Il percorso è davvero suggestivo e si snoda tra l’azzurro intenso del lago ed il verde del bosco, punteggiato solo da un paio di costruzioni, ed è facile, soprattutto nei giorni feriali, percorrerlo senza incrociare nessuno. Il ritorno si svolge sulla stessa strada dall'andata. L’Abbazia di Piona sorge sulla piccola penisola che divide il lago di Como dall’insenatura che prende il nome di Laghetto di Piona. Il complesso monastico, di origine cluniacense, fu edificato a partire dall’XI secolo. Qui sorgeva già un piccolo sacello del VII secolo, i cui resti sono visibili dietro l’abside della chiesa. L’Abbazia è dedicata a S. Maria e a S. Nicola, e risulta edificata in più fasi anche se la consacrazione avvenne nel 1138. La costruzione è in pietra locale con una facciata del tipo "a capanna", e si sviluppa in un’unica aula con soffitto a capriate. All’interno della chiesa sono conservati interessanti affreschi del XII secolo. Dalla chiesa si può accedere direttamente all’area del convento, ed al bel chiostro duecentesco che si sviluppa con una teoria di colonnine dai capitelli decorati. Sulle pareti del chiostro si trovano alcuni affreschi datati tra il XII e il XIII secolo, tra cui un interessante ciclo dei mesi con immagini di santi ed episodi di vita contadina legati ai mesi dell'anno. Per la sua importanza religiosa, per i tesori artistici e la posizione isolata al termine di una scenografica strada acciottolata con stupende viste sul lago, l’Abbazia di Piona rappresenta una delle attrattive del territorio non solo lariano. Tra le curiosità il punto vendita di prodotti erboristici e dei poderosi alcolici distillati dai frati Cistercensi. http://www.dervio.org/vedere/bici/itinerario6.pdf
Meteo:
Stato del cielo: fino al mattino qualche addensamento su Prealpi e alta pianura, in dissolvimento. Poi ovunque sereno o poco nuvoloso con qualche annuvolamento e cumulo sui settori orientali.
Precipitazioni: assenti.
Temperature: minime stazionarie, massime in lieve aumento.
Zero termico: attorno a 4300 metri.
Venti: deboli, in pianura orientali, in montagna settentrionali.
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
Andata: MI C.LE 09:15 Morbegno 10:49
Ritorno:
Bellano 18:16 Milano 19:30
Varenna 18:23 Milano 19:30
Pranzo: Dipende
Difficoltà: Facile, tutta pianura tranne salita per Piona
Programma di massima:
Moebegno - Colico – Abbazia di Piona – Corenno Plinio – Dervio – sellano - Varenna
Dislivello: Pianeggiante
Descrizione Breve:
Gita in bici partendo da Morbegno, ciclabile per Colico, poi visita all’Abbazia di Piona. Ritorno sulla statale, da vedere, pranzo a Corenno Plinio presso risotrantino in Via Badoglio. Volendo bagno a Dervio o a Bellano. Treno a Varenna o Bellano. Ricordo che Colico Bellano sono 15 KM, mentre Varenna 20. Direi gita tranquilla!
Da Morbegno a Colico
Da Morbegno, dal semaforo di Viale Ambrosetti, il viale che porta alla stazione ferroviaria, ci si deve dirigere verso Colico lungo la statale dello Stelvio. E' meglio rimanere sulla sinistra della statale, dove il marciapiede permette di pedalare in sicurezza. Al semaforo successivo, dopo circa duecento metri, attraversata la statale, si supera il torrente Bitto su una passerella riservata a pedoni e ciclisti. Per circa un chilometro si prosegue su un largo marciapiede riservato sino alla rotonda in località Prèveda a Regoledo di Cosio. Qui si riattraversa la statale passando sotto le ferrovia Milano-Sondrio. Si deve percorrere la Via Adda per circa cinquecento metri per poi girare a sinistra. Si pedala lungo una strada asfaltata oltrepassando gli impianti sportivi del Comune di Cosio e si gira infine a destra su un'interpoderale che porta dopo circa trecento metri sull'alzaia sinistra dell'Adda. Qui inizia la pista ciclabile vera e propria. Non ha ancora nome; potrebbe essere il proseguimento del Sentiero Valtellina, ma tutti la chiamano Ciclabile dell'Adda. La pista è ben segnalata e prosegue per circa dieci chilometri. Nel suo tracciato lambisce Mantello, Dubino e Delebio e giunge sino al ponte della Statale 36 che conduce a Chiavenna.Si sottopassa questo ponte sull'Adda per imboccare di nuovo l'alzaia sinistra del fiume. La pista diviene sterrata ma molto agevole e corre sino in prossimità della foce dell'Adda che si immette nel lago di Como. Ancora due chilometri e si arriva al porticciolo di Colico, all'estremità settentrionale del Lario. http://adamoli.info/ciclo/adda05.html
Ciclabile dell'Adda (da fare al contrario nds)
Tipo: strada/MTB - Km 30+ - Dislivello 100 m - Pendenza max 3%
Un percorso quasi completamente pianeggiante, che abbandona subito la SP72 per addentrarsi lungo stradine tra i campi molto più rilassanti e sicure, a cavallo tra tre province (Lecco, Sondrio e Como), fino alla bella pista ciclabile lungo l’Adda. Da Dervio ci dirigiamo sulla SP72 costeggiando il lago alla nostra sinistra verso Colico. Con una leggera salita arriviamo a Corenno Plinio, la frazione di Dervio dall’inconfondibile struttura medioevale. Notevole il castello recinto (X sec.), la chiesa dedicata a S. Tommaso di Canterbury (XII sec.) e i grandi monumenti funebri (XIV sec.) sulla piazza con il caratteristico acciottolato. Affascinante anche il borgo, addossato ad uno sperone roccioso, con le ripide "scalotte" che si tuffano verso il lago con i gradini scolpiti nella pietra, e che merita davvero una visita. Superato il paese di Dorio e la leggera salita della "Garavina", al termine della lunga discesa proseguiamo sul vecchio tracciato della strada prendendo a sinistra al primo incrocio. In fondo svoltiamo a sinistra e dopo circa 100 metri prendiamo la prima a destra (via dei Ciacc) senza mai lasciare la stradina asfaltata che attraversa i campi coltivati. Alla fine giriamo a sinistra verso il lago e raggiunto il Lido svoltiamo a destra attraversando il lungolago di Colico, la piazza e un tratto in pavé fino all’incrocio del parco giochi. Qui si prosegue tenendo la destra verso Nord in via alle Torrette (con un tratto di pista ciclabile); all’incrocio seguiamo l’indicazione per Sondrio svoltando a sinistra e superando il cavalcavia della ferrovia (unico strappo del percorso!). Seguendo i cartelli in loco si possono visitare anche il Forte dei Montecchi e il Forte di Fuentes, ricchi di storia. Attraversiamo invece la SP72 e tra le strade dall’altra parte prendiamo la via al Boscone (la più a sinistra delle due), proseguendo sempre verso nord lungo via alla chiesa e via Stradeta con un piacevole percorso tra i campi. Si gira poi a sinistra in via Strada Granda, quindi ancora a destra sottopassando il cavalcavia della SS36 e costeggiando un laghetto di pesca sportiva prima di entrare in comune di Piantedo (SO). Si arriva così ad un incrocio con la SS38, si attraversa con molta attenzione e ci si immette tra campi coltivati in via S. Martino, superando il passaggio a livello, aggirando un depuratore e girando a sinistra dopo il ponticello su un canale, che costeggiamo sull’alzaia asfaltata. All’incrocio finale giriamo a destra entrando nella frazione agricola di S. Agata, in comune di Gera Lario (CO), e continuiamo fino a superare il sottopasso della SS36. Qui giriamo a destra lungo una lieve salita che ci porta fino ad attraversare (con molta attenzione) l’uscita della SS36, ma dopo pochi metri possiamo lasciarla svoltando a destra appena prima del ponte sull’Adda. Inizia qui la pista ciclabile lungo l'Adda, che offre stupendi scorci sul fiume. Completamente pianeggiante, possiamo percorrerla anche fino a Morbegno senza possibilità di perderci. Consigliamo di effettuare il ritorno lungo lo stesso percorso per evitare le strade trafficate. http://www.dervio.org/vedere/bici/itinerario8.pdf
Abbazia di Piona (da fare al contrario nds)
Tipo: strada/MTB - Km 16 - Dislivello 200 m - Pendenza max 10%
Un percorso breve, con un’unica salita ed un tratto in acciottolato che consiglia l’uso della mountain bike, ma che si può fare con cautela anche con la bici da strada. Le mete lungo il percorso sono comunque tra i posti più belli del lago di Como. Da Dervio ci dirigiamo sulla SP72 costeggiando il lago alla nostra sinistra in direzione Colico. Con una leggera salita arriviamo a Corenno Plinio, bellissima frazione di Dervio che ha conservato l’inconfondibile struttura medioevale. Notevole il castello recinto (X sec.), la chiesa dedicata a S. Tommaso di Canterbury (XII sec.) con addossati i grandi monumenti funebri (XIV sec.) sulla piazza con il caratteristico acciottolato. Affascinante anche il borgo, addossato ad uno sperone roccioso, con le ripide “scalotte” che si tuffano verso il lago con i gradini scolpiti nella pietra, e che merita davvero una visita. Dopo aver superato Dorio, al termine della seconda lieve salita al km 5 ca. prendiamo il bivio a sinistra per Olgiasca. Dopo una risalita breve e piuttosto ripida attraversiamo il paesino (m. 310) e tenendo la sinistra iniziamo a scendere su asfalto che dopo poche centinaia di metri diventa acciottolato, che troviamo in discesa fino a raggiungere la nostra meta (m. 216). Il percorso è davvero suggestivo e si snoda tra l’azzurro intenso del lago ed il verde del bosco, punteggiato solo da un paio di costruzioni, ed è facile, soprattutto nei giorni feriali, percorrerlo senza incrociare nessuno. Il ritorno si svolge sulla stessa strada dall'andata. L’Abbazia di Piona sorge sulla piccola penisola che divide il lago di Como dall’insenatura che prende il nome di Laghetto di Piona. Il complesso monastico, di origine cluniacense, fu edificato a partire dall’XI secolo. Qui sorgeva già un piccolo sacello del VII secolo, i cui resti sono visibili dietro l’abside della chiesa. L’Abbazia è dedicata a S. Maria e a S. Nicola, e risulta edificata in più fasi anche se la consacrazione avvenne nel 1138. La costruzione è in pietra locale con una facciata del tipo "a capanna", e si sviluppa in un’unica aula con soffitto a capriate. All’interno della chiesa sono conservati interessanti affreschi del XII secolo. Dalla chiesa si può accedere direttamente all’area del convento, ed al bel chiostro duecentesco che si sviluppa con una teoria di colonnine dai capitelli decorati. Sulle pareti del chiostro si trovano alcuni affreschi datati tra il XII e il XIII secolo, tra cui un interessante ciclo dei mesi con immagini di santi ed episodi di vita contadina legati ai mesi dell'anno. Per la sua importanza religiosa, per i tesori artistici e la posizione isolata al termine di una scenografica strada acciottolata con stupende viste sul lago, l’Abbazia di Piona rappresenta una delle attrattive del territorio non solo lariano. Tra le curiosità il punto vendita di prodotti erboristici e dei poderosi alcolici distillati dai frati Cistercensi. http://www.dervio.org/vedere/bici/itinerario6.pdf
Meteo:
Stato del cielo: fino al mattino qualche addensamento su Prealpi e alta pianura, in dissolvimento. Poi ovunque sereno o poco nuvoloso con qualche annuvolamento e cumulo sui settori orientali.
Precipitazioni: assenti.
Temperature: minime stazionarie, massime in lieve aumento.
Zero termico: attorno a 4300 metri.
Venti: deboli, in pianura orientali, in montagna settentrionali.
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
Iscriviti a:
Post (Atom)