domenica

28 APRILE 2013 - A VOLTE SUCCEDE

CIAO,
alcune brevi di vita cittadina.
Stamattina , ho approfittato per recarmi al supermercato, era bello vuoto.
Mi sento chiamare: signore, signore
è una vecchiettina che mi chiede di prenderle il barattolo del caffè illo, la marca è un po' storpiata, posto in alto sulla scaffale.
Lo prendo e controlliamo che è per la moka, macinato!
Ildorico con gli occhiali non è che sia al massimo, ma alla fine riusciamo a leggerel'etichetta e soprattutto la scritta 'macinato'.
Con la mia busta della spesa,esco e sono quasi arrivato a casa.
Qui incontro una coppia di anziani coniugi, tutti sudati ed affaticati
Mi chiedono di via Giorgio Washington, dico, che è lontana, ed indico la strada.
Sono dispiaciuti, mi dicono che gli avevano detto di prendere la 50, e non si aspettavano di essere così distanti.
Replico, giusto il suggerimento, ma siete scesi troppo presto, dovevate aspettare le altre tre fermate!
Suggerisco di prendere di nuovo l'autobus ed attendere , questa volta, di incrociare la via Giorgio Washington, mi accerto del tempo di attesa, circa 10 minuti e lascio gli anziani coniugi seduti , a riposarsi, ed ad attendere il bus.

Che dite, queste sono buone azioni?
Le posso scambiare con  Montezuma che mi ha fatto saltare il ponte del XXV aprile regalandomi la faringite??
Aspetto i vostri commenti

ciaoooo

giovedì

25 APRILE 2013 - GOLA DEL CARDINELLO

Eccoci alla festa del XXV Aprile,  e ci concediamo una uscita trek.
Questa volta abbandoniamo la Svizzera, o meglio il Canton Ticino, e ci rechiamo in alta Val Chiavenna per percorrere la gola del Cardinello, tratto molto interessante della Via Spluga.
L'equipaggio è al completo, c'è anche Pico con noi, si parte!
Affrontiamo i tornanti dopo Chiavenna in modo brioso, e siamo in un attimo a Isola.
Qui si parte per il nostro percorso.

Dopo alcune chiacchiere su Via Spluga nord e via Spluga Sud, prendiamo la strada per la Val Febbraro ed arriviamo ad un borgo di case dove un indigeno ci dice che c'è la neve!
Infatti, dopo poco, il versante a bacio è completamente innevato, il nostro solatio, è sgombro dalla neve.

Percorriamo il torrente sul lato orografico sinistro ed arriviamo ad un ponte che, inequivocabilmente ci porta sul versante a bacio, ed ora incomincia il meglio!!!
Troviamo un bel passaggio su di un ruscello e la sponda innevata, che riusciamo a valicare.

Dopo questo passaggio, la strada migliora, ma sale, e la neve è ancora ovunque.
Il sentiero gira repentinamente a sinistra, e si immerge in  una gola profonda  stretta,  tutta ad ombra.


Infatti lo stretto stradello è completamente ghiacciato e , dopo breve conciliabolo, decidiamo di rientrare, troppo pericoloso.
Sarà per una prossima volta!
Ciaoooooooooooooooooooo



martedì

23 APRILE 2013 - LIBERA ESPRESSIONE DELLE MASSE

Libera espressione delle masse e degno pezzo da museo del kitch.



Ricordo anmcora un piatto da parete con John Kennedy e Papa Giovanni XXIII che si vendeva a Loreto, quella volta....

lunedì

22 APRILE 2013 - BAR SPORT DEL LUNEDI'

Grande Ancona, vittoria fuori casa sulla prima in classifica!
Peccato troppo tardi!


sabato

20 APRILE 2013 - LA ZIZZA

Maggiolino o zizza, come si diceva nella dorica!!!





Devo ricordare che ildorico, al campo degli ebrei, giocava con le zizze :-)
Gli insetti venivano legati con un filo di cotone infilato tra corpo ed addome, e tenuti a mo di aquiloni.
Quella volta non c'era la play station!!!!







Dal web

Maggiolino - Melolontha melolontha L.
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Coleotteri
Sottordine: Polifagi
Famiglia: Scarabeidi
Genere: Melolontha
Specie: M. melolontha L.
Piante ospiti: Piante arboree ed arbustive agrarie, forestali ed ornamentali, erbacee spontanee.

Identificazione e danno

Il Maggiolino è un Coleottero estremamente polifago, diffuso in Italia settentrionale.
Gli adulti (circa 20-30 mm di lunghezza) sono allungati e presentano elitre colore rosso-brunastro e torace scuro (bruno-nerastro); la parte terminale dell'addome (pigidio) è tipicamente di forma triangolare, con il vertice appuntito verso la parte distale e ricurvo verso il basso.
Le larve (circa 40 mm di lunghezza) sono biancastre-ocracee, tipiche oligopode, arcuate, con la parte terminale dell'addome molto ingrossata (larve melolontoidi); vivono nella rizosfera.
Il danno è provocato:
- dagli adulti che, nel caso di gravi infestazioni, possono provocare forti defogliazioni alle piante colpite perché si nutrono di foglie;
- dalle larve che si nutrono delle radici; esse sono particolarmente dannose nei vivai o nelle coltivazioni erbacee, specialmente se ortive.

venerdì

19 APRILE 2013 - BUFO VIRIDIS

Gita del XXV aprile!






Lo sapevate che...


Quando viene avvicinato dai predatori, il rospo può assumere una posa caratteristica con la testa e le parti posteriori abbassate. Dalle ghiandole cutanee e specialmente dalle parotoidi, il rospo poi secerne la bufalina, un secreto velenoso utilizzato come estrema difesa. Questa sostanza agisce se iniettata o ingerita e quindi per l'uomo è completamente innocua, a meno che dopo aver toccato un rospo non ci si lecchi le mani!

martedì

16 APRILE 2013 - RICORDI BIANCOROSSI 4°


LA PALESTRA DEI LETTORI 3


Vi consiglio delle buone letture:


Titolo: Febbre a 90º Autore: Hornby Nick

Titolo: Fùtbol Storie di calcio Autore: Osvaldo Soriano

Titolo: Splendori e miserie del gioco del calcio Autore: Eduardo Galeano


Poesie

Squadra paesana


Anch'io tra i molti vi saluto, rossoalabardati,

sputati

dalla terra natia, da tutto un popolo

amati.

Trepido seguo il vostro gioco.

Ignari

esprimete con quello antiche cose

meravigliose

sopra il verde tappeto, all'aria, ai chiari

soli d'inverno.

Le angoscie

che imbiancano i capelli all'improvviso,

sono da voi così lontane! La gloria

vi dà un sorriso

fugace: il meglio onde disponga. Abbracci

corrono tra di voi, gesti giulivi.

Giovani siete, per la madre vivi;

vi porta il vento a sua difesa. V'ama

anche per questo il poeta, dagli altri

diversamente - ugualmente commosso.

Umberto Saba


Goal


Il portiere caduto alla difesa

ultima vana, contro terra cela

la faccia, a non veder l’amara luce.

Il compagno in ginocchio che l’induce

con parole e con mano, a rilevarsi,

scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla- unita ebrezza - per trabocchi

nel campo. Intorno al vincitore stanno,

al suo collo si gettano i fratelli.

Pochi momenti come questo belli,

a quanti l’odio consuma e l’amore,

è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere

- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,

 
con la persona vi è rimasta sola.

La sua gioia si fa una capriola,

si fa baci che manda di lontano.

Della festa - egli dice - anch’io son parte.

Umberto Saba

domenica

14 APRILE 2013 - CAPANNA DOTRA

ciao, ecco i tre porcellini al completo dopo tante uscite separate!!!
Si decide ciaspolata al Lucomagno, partitit!
Arriviamo all' Ospizio del Lucomagno e parcheggiamo, ci sono diverse auto, ci prepariamo a partire e, appena pronti, ecco un cantoniere ticinese che ci chiama e ci dice che il passo verrà chiuso dalle ore 11 alle 9.
Ci dice dei cartelli posti in basso e poi via con i soliti luoghi comuni, gli italiani mangiano spaghettti, i francesi hanno i baffi e puzzano gli svizzeri giocano ai quattro cantoni, diciamo noi!

 Riprendiamo la trek mobile e scendiamo a Piera, decidiamo infatti di andare alla Capanna Dotra.
 La passeggiata è piacevole, ilo sole è caldo e non necessitano le ciaspole, ma non fa niente.
Piano piano arriviamo alla Capanna Dotra, già meta in un altro paio di uscite.

 Qui mangiamo e Ciccio fa amicizia con un gruppo seniores del comasco, alla fine, come sui bei vecchi treni che vedevano i nostri emigranti salire e scendere l'Italia direzione/partenza Germania, divide i biscotti il vino e le chiacchiere sul paese.
Insomma, Zatterin padre avrebbe realizzato una nuova puntata di 'Viaggio in Italia'.
ed ho detto tutto!
 Rientriamo da una strada nuova, che scorre lungo la carrozzabile per un certo tratto e poi prendiamo per la vecchia mulattiera di Piera.
Arriviamo a Piera e qui ci attendne la fida trek mobile per il viaggio di rientro verso Milano!
Alla prossima!!
ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

venerdì

giovedì

11 APRILE 2013 - RICORDI BIANCOROSSI 3°


CICLONE BANCOROSSO 3

DORICI OLE’


Parte Terza

Ricordi sparsi
Nel campionato di Serie B del 2003/04 la squadra dorica , guidata da Gigi Simoni,
conquistò la promozione all’ultima giornata, e per tutta riconoscenza Ermanno Pieroni
licenziò l’allenatore, cose dell’altro mondo.
Quindi si parte per grandi traguardi, qualcuno arrischia il pronostico di Zona UEFA,
l’allenatore è Manichini, secondo di Carletto Mazzone in tanti anni di onesta
militanza in serie A e B.
L’inizio disastroso determina l’allontanamento dell’incolpevole Menichini, l’arrivo
sulla panchina dorica di Nedo Sonetti, un attempato e robusto signore ormai da tanto
tempo distante dai campi di calcio, di lui si ricordano alcuni anni sulla panchina
dell’Atalanta e dell’Inter, ma soprattutto delle comode e tranquille apparizioni alle
trasmissioni di carattere scientifico/culturale curate da Maurizio Mosca a dissertare di
massimi sistemi e sbirciare le generose scollature di qualche letterina bionda o mora.
Con il vecchio Nedo la situazione non cambia, il presidente per Natale fa arrivare dei
rinforzi, gente di esperienza pagata a gettone, capirai che impegno….
Comunque si affacciano alla ribalta dorica giocatori come Dino Baggio, fermo da un
paio di anni ed altri sulla stessa lunghezza d’onda.
Tante partite, molte sconfitte e solo qualche pareggio, pochini a dire il vero.
Da qui il colpo di genio, si cambi ancora allenatore, ed ecco arrivare Giovanni
Galeone, mentore della zona, l’allenatore aveva allenato il Pescara di Junior
raggiungendo discreti risultati, ma con i dorici riesce solo a confermare quanto fatto
dai suoi predecessori.
Direi adesso di parlare di vita vissuta, o meglio delle uscite del sottoscritto allo stadio
Meazza per vedere le partire di Intenazionale – Ancona eMilan – Ancona.
Entrambe le partite hanno avuto un unico finale, netta sconfitta della squadra ospite, e
sugli splati oltre al sottoscritto alcuni estemporanei sostenitori del club dorico, ma
andiamo con ordine.
Intenazionale – Ancona, siamo sul finire del 2003, Gorge , Bongo ed il sottoscritto si
recano al Meazza per tifare biancorosso ed ho detto tutto.
Siamo sulla tribuna arancione, buona visuale, soprattutto per i gol che l’Inter infila
nella porta del povero portiere biancorosso.
La partita non ha storia, i nerazzurri segnano alla metà del primo tempo e per gli
ospiti tutta una prestazione in salita, direi come se il sottoscritto si mettesse a scalare il
Mottarone, un calvario altro che gesto atletico.


Per l’altra uscita meneghina dei dorici, mi piace riportare un fatto esemplare, Jardel, il

centravanti più forte del mondo, alcuni di noi l’hanno visto alla Scala del calcio,

stadio Meazza, e ne conserviamo un bellissimo ricordo.

Bene eravamo Pablobiz, Bongo, Imbe , Luca ed il sottoscritto , sugli spalti del Meazza

per seguire le gesta della squadra Dorica contro il Milan di Kakà, Sheva, Nesta ,

Maldini e Pirlo in un freddo gennaio del 2004.

Bene i dorici riescono a tenere per tutto il primo tempo in maniera onorevole, nel

senso che a parte qualche tiro alla ‘viva il parroco’ per il resto il tempo passa senza

prendere gol dal Milan.

Purtroppo nel secondo tempo, la rovina, cinque gol, se non sbaglio doppietta di Kakà

e tutto lo stadio che cantava e saltava all’unisono su di questo motivetto: ‘Siamo

venuti fin qua, siamo venuti fin qua, per vedere segnare Kakà’

Ed ho detto tutto.

Nel mezzo di questo marasma, un pancione in pantofole bianche girava per il campo,

attestato nei pressi della lunetta della porta del Milan, non si capiva bene se era il

giardiniere del condominio che stava verificando il prato o il solito pensionato che per

arrotondare esegue dei lavoretti di idraulica. Orribile a dirsi,invece, era Jardel;

quando ce ne siamo resi conto, l’abbiamo seguito con attenzione e teneramente

incoraggiato a non demordere ed a continuare la partita e soprattutto di tenere alto

l’impegno agonistico, direi più idoneo ad una partita di calcio balilla che di

campionato di calcio di qualsiasi serie….

Il resto del campionato scorre solo col dubbio di riuscire ad indovinare i gol al passivo

della squadra, ben poca gioia per degli appassionati di calcio

Quindi l’epilogo, il fallimento della squadra e l’iscrizione della nuova società nel

campionato di serie C2, ma questo già l’abbiamo detto.

Bene, spero di non avervi annoiato con questi racconti e ricordate sempre:

FORZA DORICI

mercoledì

10 APRILE 2013 - RICORDI BIANCOROSSI 2°


CICLONE BIANCOROSSO 2

 
DORICI OLE’


Parte Seconda

Ricordi sparsi

Come quasi tutte le squadre, l’Ancona ha militato nelle serie cosiddette minori, dalla
Serie D in su, almeno questo.
Nella puntata precedente ho dimenticato di dire che all’inizio la squadra si chiamava
U.S. Anconitana, famigliarmente detta U.S.A., e solo negli anni 70 prese il nome di
Ancona Calcio SPA.
Con il vecchio nome ebbe momenti di gloria negli anni quaranta partecipando ad un
girone SUD della Serie A; campionato poi vinto dalla Roma, vi potete immaginare il
clima.
Bene Serie A, girone Sud, e poi tanti campionati dalle parti della Serie D , C e B,
fino al grande salto con Edoladro in serie A.
Edoladro, al secolo Edoardo Longarini, il grande presidente, palazzinaro romano che
nella più classica tradizione ha voluto abbinare il motto ‘panem et circem’, e così
dopo aver mangiato quello che si poteva a Roma, ha pensato di prendere le redini
della squadra di calcio, circem, e di presidiare tutti gli appalti stradali di Ancona e
provincia, panem, per lui (n.d.r.)
Questa gioiosa parentesi ha fatto si che l’Ancona potesse approdare al grande
palcoscenico della Serie A, nell’ultimo scorcio del secolo scorso, vedendo giocare
gente come Ruggeri, argentino di classe cristallina, quando era giovane e vinceva il
campionato del mondo del 1986; Sergio Fabian Zarate detto el raton, il più piccolo
centravanti argentino e non di tutti i tempi, penso più basso di nanugalderisi; Lajios
Detari, principe magiaro genio e sregolatezza, castigatore dell’Inter al Del Conero,
uno che giocava come Gianni Rivera ma a cui non piaceva soffrire e sacrificarsi per la
squadra; Milos Glonek, onesto operaio titolare della nazionale di qualche repubblica
sorta dopo la caduta del Muro di Berlino, purtroppo non ricordo più quale.
Per gli italiani, basta ricordare Pecoraro Scanio, fratello del parlamentare dei verdi,
Felice Centofanti, Er Mondezza al secolo il Thomas Millian del calcio, che poi
giocherà a San Siro sulla sponda nerazzurra; il ‘Condor’ Massimo Agostini, grande
goleador e centravanti, giocatore di rapina come il tedesco Gerd Muller, esperto da
anni di dure battaglie in tante squadre di Serie A.
Mi raccomando, arrivammo penultimi, si, ma sempre davanti al Pescara, ed ho detto
tutto.
La prossima volta un breve excursus sulla stagione in Serie A dell’annata 2003/04,
con i personaggi principali e due note relative alle partite giocate a San Siro dai
Dorici, che hanno visto tra il pubblico lo scrivente ed alcuni gentili lettori e
frequentatori di questo sito.

 

martedì

09 APRILE 2013 - RICORDI BIANCOROSSI 1°


CICLONE BIANCOROSSO 1

DORICI OLE’


Parte Prima

Introduzione

Scriverò qualche nota per i miei lettori, nella speranza che vogliano e desiderino
sapere ed essere informati sulle serie minori ed ecco una breve presentazione sulla
squadra dorica.
Lo scorso anno l’Ancona Calcio SPA, militava in serie A, guidata da allenatori della
grande esperienza quali Nedo Sonetti, e Giovanni Galeone, nell’ordine un Trap ed un
Ceko dei poveri, è riuscita ad arrivare buona ultima cogliendo una solo vittoria per
tutto il campionato di serie A.
Nel Giugno/Luglio oscure manovre, o meglio la resa dei conti ed i nodi al pettine di
fantomatiche operazioni finanziarie approntate dal presidente Ermanno Pieroni,
cresciuto alla scuola di Gaucci (n.d.r.), hanno fatto sì che l’Ancona Calcio SPA non
potesse essere iscritta al campionato di Serie B ed il conseguente fallimento della
stessa.
A questo punto, gli imprenditori locali hanno tirato su due becchette, e con i soldi
recuperati l’unica iscrizione possibile era la C2, il lodo Petrucci non si è potuto
applicare in quanto l’azionariato non ha depositato la cifra richiesta dalla Lega a
garanzia di una iscrizione nella Serie Cadetta.
Gli imprenditori delle città di mare sono sempre molto ‘tirati’ ed ‘accorti’, infatti i due
presindentissimi, che poi descriveremo, sono venuti da ‘fuori’.
E così ecco cominciare l’avventura della C2 anno 2004/05, lo scrivente ricorda alcuni
campionati di serie D, con epici scontri con le stesse squadre che adesso militano
nella attuale C2; Cuoio Pelli Cappiano, San Marino, Gubbio e Ravenna, tanto per
ciarne alcune.
Sì Sì Sì, serie C sulle ossa del Forlì.
C'era un altro slogan, che comprendeva anche il Fano, ma questo è consigliato per i
maggiori di diciotto anni.
Questo si urlava allo Stadio ‘Dorico’, in Viale della Vittoria, dove esisteva una sola
Curva con alla sommità piantati degli ottimi pini marittimi che nelle calde domeniche
di maggio/giugno erano molto apprezzati.
A proposito lo stadio Dorico, inaugurato nel Ventennio, originariamente si chiamava
giustamente 'Littorio', e comprendeva anche una discreta pista di atletica che ha visto
cimentare lo scrivente in lunghi allenamenti di atletica specialità fondo, ma questa è
un'altra storia.
Adesso si gioca allo Stadio ‘Del Conero’, questa mania di dare nomi asettici mi fa
innervosire, a me piacevano dediche come: Arena Garibaldi, Stadio della Vittoria,
Partenio, Cino e Lillo Del Duca, Helvia Recina e non questi anonimi mari (Stadio di3
Via del Mare) e monti (Stadio Delle Alpi), al lettore scoprire le città dove sono
dislocati.
E va bene, Stadio del Conero, questa volta con tutte e due le curve a disposizione
degli spettatori ed una capienza di ca 25.000 persone.


Appendice
Tutte le squadre della Serie C2/B anno 2004/05
Massese, Castelnuovo,Forlì, Tolentino, Lodigiani, Ancona, Fano, Imolese,
Bellaria,Montevarchi,San Marino, Sansovino, Viterbo, C.S.Pietro, Carrarese,
Cuoiocappiano, Gualdo, Gubbio,Aglianese,Ravenna.


 

domenica

07 APRILE 2013 - LIGURIA

Le previsioni del tempo sono pessime, decidiamo di andare a svernare in Liguria.
Troviamo una gota da Lavagna a Sestri Levante, non male, l'unico problema l'alzataccia!!!
Infatti appuntamneto h 07:00 in stazione centrale!!!!
Bene, focaccia scesi dal treno a Lavagna, poi partiamo, come al solito fatichiamo a trovare il percorso.
Bello il percorso pedonale da Sanat giulia fino a Sestri Levante.
Per la maggior parte il percorso transita sulla vecchia via Aurelia, ed infatti in un tratto incontriamo anche i vecchi ponti realizzati dai romani.

 
 
 

 Da favola la visita a Sestri Levante, sembra ricordare La Couruna, la città della Galiza.
Comunque, con la bella giornata a nostra dispozione è stato molto bello!


 





sabato

06 APRILE 2013 - NOVARA

breve gita fuori porta a Novara.
La cosa bella è che c'era la manifestazione europea del mercato ambulante!
roba da non credere!!!!


ciaoooo