( x info mail al ‘GRANDE CHENIO’ )
Andata: In auto, equipaggio nr 1, con Mario
Ritorno: In auto, equipaggio nr 1, con Mario
Pranzo: Al sacco, possibilità di frasca o caffè c/o a Codera: Osteria Alpina
Difficoltà: facile, circa 4 ore e 30 di cammino, dislivello: 600 m. circa, da Novate Mezzola (212 m.) a Codera ( 815 m.)
Programma di massima:
Paesi senza strade in Val Codera da Novate Mezzola a Codera e San Giorgio
L'itinerario descritto è un anello che partendo da Novate Mezzola (frazione Mezzolpiano) porta in circa 2 ore e 30' a Codera, passa quindi sull'altro versante della valle per arrivare al villaggio San Giorgio e scendere poi al punto di partenza; in tutto circa 4 ore e 30' di cammino (più le eventuali soste). A Novate Mezzola si arriva in treno sulla linea Lecco/Colico/Chiavenna oppure in auto per la SS36 da Lecco. In tutti i casi dal paese bisogna portarsi alla frazione Mezzolpiano da cui parte il sentiero vero e proprio (dalla statale vedrete i vari segnavia del CAI che indicano i sentieri).
Il percorso: l'ampia mulattiera gradinata inizia subito a salire a tornanti, arrampicandosi con decisione sul pendio che stringe l'imbocco della valle e quasi la nasconde allo sguardo di chi proviene dal lago. E' la prima ora di cammino la più faticosa perchè si sale costantemente. Superato l'iniziale dislivello di circa 3-400 m. il sentiero prosegue più agevolmente con tranquilli numerosi saliscendi. Senza possibilità di sbagliare si avvistano le prime case di Codera dopo circa 2 ore e 30' (andando piano). Questo grazioso simpatico villaggio è forse l'unico in Lombardia che, pur non avendo collegamenti con la pianura (tramite strade o funivie), non si è ancora del tutto spopolato. Il lungo contrasto che ha opposto due opposte fazioni (coloro che volevano la strada e quelli che privilegiavano la salvaguardia dell'integrità della valle e delle sue peculiarità) non si è ancora risolto e resta aperto il problema di come mantenere in vita la valle pur rispettando il suo valore ambientale e umano. A Codera è attiva una piccola comunità, animata dalla Associazione degli Amici della Val Codera, che dà vita a numerose iniziative finalizzate a stimolare l'interesse per questa zona e sviluppare un turismo escursionistico consapevole e non di massa. Il piccolo e ben organizzato Museo Etnografico di Codera ricostruisce gli attrezzi e gli ambienti della vita quotidiana e dell'economia del passato. Per secoli l'attività economica principale è stata l'estrazione e la lavorazione della pietra: il picco più alto si raggiunse tra la fine dell'800 e i due decenni tra le guerre mondiali, arrivando a impiegare fino a 700 addetti nelle diverse cave; nel secondo dopoguerra l'uso del granito andò declinando a favore di materiali più economici e le cave chiusero causando il graduale spopolamento del paese nel corso degli anni '70. Resistono ancora però alcuni abitanti che risiedono a Codera quasi stabilmente, inoltre la locanda è aperta tutto l'anno. E' piacevole fare sosta pranzo a Codera e godersi la suggestione di questo piccolo borgo pensando che solo fino a pochi anni fa vi si svolgeva un tipo di vita, che ora ci sembra lontana anni luce.
Per proseguire nell'itinerario dovremo prendere il sentiero che dal paese scende al torrente Codera e l'attraversa; nel percorso verso San Giorgio alcuni punti sono veramente suggestivi: dove ad esempio il sentiero è incuneato sotto le rocce (foto nr.3) o dove passa sugli splendidi ponti in pietra (foto nr.4). Si oltrepassano diverse baite fino ad arrivare in meno di 2 ore nel bel villaggio di San Giorgio che appare placidamente adagiato su un ampia sella erbosa sottostante il monte Provinaccio. Le armoniose case di pietra sono ora per lo più seconde case di gente che abita a Novate Mezzola, e nell'insieme si nota la cura con cui sono state restaurate e il desiderio di salvaguardare la semplice bellezza di questo antico borgo. Una curiosità: presso il cimitero si trovano due notevoli massi avelli risalenti probabilmente al periodo romano (vedi sotto nota di approfondimento). La discesa al punto di partenza si effettua in circa 1 ora.
In Val Codera sono possibili numerosi altri itinerari che la percorrono in tutta la sua notevole lunghezza (fino al Rifugio Brasca) in un paesaggio che proseguendo si fa sempre più alpino.
Meteo:
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
Stato del cielo: sino alle 12 nuvolosità irregolare ed alta ovunque, con qualche addensamento su Appennino ed Alpi. Poi rapida attenuazione sino ad avere cielo poco nuvoloso ovunque dal tardo pomeriggio.
Precipitazioni: deboli isolate al mattino su Appennino.
Temperature: minime e massime in aumento.
Zero termico: in risalita nel corso della giornata sino a 3100 metri.
Venti: in pianura deboli variabili. In montagna moderati da sudovest al mattino, in indebolimento e rotazione da ovest nel pomeriggio.
Links utili:
http://www.passolento.it/schede_gite/codera.htm
http://www.popso.it/selettore.php?idCat=127&idGer=9&idRec=90&cdOp=estrazioneGerarchiaContenutohttp://www.popso.it/selettore.php?idCat=127&idGer=9&idRec=90&cdOp=estrazioneGerarchiaContenuto
http://www.valcodera.org (Associazione Amici della Val Codera )
L'itinerario descritto è un anello che partendo da Novate Mezzola (frazione Mezzolpiano) porta in circa 2 ore e 30' a Codera, passa quindi sull'altro versante della valle per arrivare al villaggio San Giorgio e scendere poi al punto di partenza; in tutto circa 4 ore e 30' di cammino (più le eventuali soste). A Novate Mezzola si arriva in treno sulla linea Lecco/Colico/Chiavenna oppure in auto per la SS36 da Lecco. In tutti i casi dal paese bisogna portarsi alla frazione Mezzolpiano da cui parte il sentiero vero e proprio (dalla statale vedrete i vari segnavia del CAI che indicano i sentieri).
Il percorso: l'ampia mulattiera gradinata inizia subito a salire a tornanti, arrampicandosi con decisione sul pendio che stringe l'imbocco della valle e quasi la nasconde allo sguardo di chi proviene dal lago. E' la prima ora di cammino la più faticosa perchè si sale costantemente. Superato l'iniziale dislivello di circa 3-400 m. il sentiero prosegue più agevolmente con tranquilli numerosi saliscendi. Senza possibilità di sbagliare si avvistano le prime case di Codera dopo circa 2 ore e 30' (andando piano). Questo grazioso simpatico villaggio è forse l'unico in Lombardia che, pur non avendo collegamenti con la pianura (tramite strade o funivie), non si è ancora del tutto spopolato. Il lungo contrasto che ha opposto due opposte fazioni (coloro che volevano la strada e quelli che privilegiavano la salvaguardia dell'integrità della valle e delle sue peculiarità) non si è ancora risolto e resta aperto il problema di come mantenere in vita la valle pur rispettando il suo valore ambientale e umano. A Codera è attiva una piccola comunità, animata dalla Associazione degli Amici della Val Codera, che dà vita a numerose iniziative finalizzate a stimolare l'interesse per questa zona e sviluppare un turismo escursionistico consapevole e non di massa. Il piccolo e ben organizzato Museo Etnografico di Codera ricostruisce gli attrezzi e gli ambienti della vita quotidiana e dell'economia del passato. Per secoli l'attività economica principale è stata l'estrazione e la lavorazione della pietra: il picco più alto si raggiunse tra la fine dell'800 e i due decenni tra le guerre mondiali, arrivando a impiegare fino a 700 addetti nelle diverse cave; nel secondo dopoguerra l'uso del granito andò declinando a favore di materiali più economici e le cave chiusero causando il graduale spopolamento del paese nel corso degli anni '70. Resistono ancora però alcuni abitanti che risiedono a Codera quasi stabilmente, inoltre la locanda è aperta tutto l'anno. E' piacevole fare sosta pranzo a Codera e godersi la suggestione di questo piccolo borgo pensando che solo fino a pochi anni fa vi si svolgeva un tipo di vita, che ora ci sembra lontana anni luce.
Per proseguire nell'itinerario dovremo prendere il sentiero che dal paese scende al torrente Codera e l'attraversa; nel percorso verso San Giorgio alcuni punti sono veramente suggestivi: dove ad esempio il sentiero è incuneato sotto le rocce (foto nr.3) o dove passa sugli splendidi ponti in pietra (foto nr.4). Si oltrepassano diverse baite fino ad arrivare in meno di 2 ore nel bel villaggio di San Giorgio che appare placidamente adagiato su un ampia sella erbosa sottostante il monte Provinaccio. Le armoniose case di pietra sono ora per lo più seconde case di gente che abita a Novate Mezzola, e nell'insieme si nota la cura con cui sono state restaurate e il desiderio di salvaguardare la semplice bellezza di questo antico borgo. Una curiosità: presso il cimitero si trovano due notevoli massi avelli risalenti probabilmente al periodo romano (vedi sotto nota di approfondimento). La discesa al punto di partenza si effettua in circa 1 ora.
In Val Codera sono possibili numerosi altri itinerari che la percorrono in tutta la sua notevole lunghezza (fino al Rifugio Brasca) in un paesaggio che proseguendo si fa sempre più alpino.
Meteo:
http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm
Stato del cielo: sino alle 12 nuvolosità irregolare ed alta ovunque, con qualche addensamento su Appennino ed Alpi. Poi rapida attenuazione sino ad avere cielo poco nuvoloso ovunque dal tardo pomeriggio.
Precipitazioni: deboli isolate al mattino su Appennino.
Temperature: minime e massime in aumento.
Zero termico: in risalita nel corso della giornata sino a 3100 metri.
Venti: in pianura deboli variabili. In montagna moderati da sudovest al mattino, in indebolimento e rotazione da ovest nel pomeriggio.
Links utili:
http://www.passolento.it/schede_gite/codera.htm
http://www.popso.it/selettore.php?idCat=127&idGer=9&idRec=90&cdOp=estrazioneGerarchiaContenutohttp://www.popso.it/selettore.php?idCat=127&idGer=9&idRec=90&cdOp=estrazioneGerarchiaContenuto
http://www.valcodera.org (Associazione Amici della Val Codera )