Gita organizzata un po' alla garibaldina, il prode Mariettonostro propone il percorso ma ildorico si confonde con un'altra capanna, che ci volete fare, qui in Svizzera i nomi ticinesi ancora non sono diventti familiari.
Bene, chiarito il qui,quo ,qua, si parte con la solita scaletta.
A Fino recuperiamo Ciccietto e via verso il nord.
Il tempo non è malaccio,passiamo sullo spezzone di autostrada che ti permette un lungo sguardo sul lago di Como, bello calmo ed assolato,insomma le premesse della gita ci sono.
La trek mbile macina i chilometri, ormai la strada per lei non ha più segreti, vediamo che la fuivia er il Tamaro ha ripreso a funzioanre, chissà se mai si riusicrà ad organizzare una gita sul tamaro senza trovare neve o nebbia, speriamo in un prossimo futuro!!!!!
A Biasca usciamo e prendiamo la strada per Olivone,anche qui le curve e, soprattuttoi rettiline i sono nostri amici.
Al bivio per Campo Blenio prendiamo per il Passo del Lucomagno ed all'Ospizio di Camperio parcheggiamo alla garibaldina la trek mobile.
Appena scesi ci accoglie un cielo limido ed assolato ma accompagnatao da un vento gelido, per fortuna, dalfondo dello zaino escono il cappellino ed i guanti di pile e la sciarpa di lana, in montagna occorre essere sempre previdenti!
Sull'angolo dell'Ospizio svetta un cartello indicatore con numerose frecce indicanti i percorsi, il prode Mariettonostro 'esce' la pagina web stmpata col perorso e prende la direzione del sentiero alto di blenio.
Attaversiamo la strada ed il ponte e subito dopo prendiamo a desta per il sentiero addesntrndoci nel bosco. Qui il sentiero è piacevole, il veto tra gli alberi ci da tregua e possiamo anche togliere i guanti, il cappellino ancora no.
La strada è piacevole, il sentiero può essere percorso anche con le ciaspole, adesso la neve si è completamente sciolta,main altri periodi non ci dvrebbero essere pronlemi.
Saliamo con tarnquillità, c'è solo una 'pettata',ma per fortuna non troppo lunga, comunque il panorama è stupendo, in lontananza scorgiamo l'Adula,chissà se ci arriveremo mai, è un ghiacciaio ed occorre essere attrezzati, vedremo!
Il nostro sentieo mena sud, e lasciamo i picchi noti della valle di Blenio per vedere qualli meno frequantati da noi sopra olivone ed Aquila.
Ad un certo punto incontriamo la strada che sale dal fondovalle, siam saliti in quota e la strada è innevata a tratti.
Il percorso ,comunque, non è difficoltoso, solo che nei punti non coperti dl bosco, tira un vento gelido che ci fa rimettere il cappello.
Arriviamo all'alpeggio di Gorda, dove in cima domina la capanna omonima.
All'alpeggio, neipressi della fontana, ildorico trova una lamorghini pers a qualche bambino la scorsa estate, l'automobilina è di un bel colore verde, carina, ildorico la parcheggia sotto il cartello indicatore, chissà se il bambino la ritroverà?
Lasciamo questi pensieri, e ritorniamo alla gita.
i tre porcellini entrano nella capanna,in questo periodo dell'anno accessibile ma senza la presenza del guardiano.
Mariettonostro e Ciccietto sembrano i gemelli diversi, infatti si iazzano su due tavoli distanti e contrapposti, ciò non dve essere gradito a due coppie di gitanti che entrano e, vedendoci, escono subito decdiendo che è meglio mangiare fuori dl salone della capanna!!!!
Anche questa!
Dpo aver consumato il nostropasto ci prepariamo per il rientro, via verso l'ospizio di Camperio dove ci attende la trek mobile.
La discesa scorre veloce,il primo tratto lo percorriamo con giacca a vento , guanti e cappellino calcato, il veto ibila gelido e vorticoso, per fortuna che il tempo è sereno ed in ato in alto c'è anche il sole.
Senza danni arriviamo all'auto e, dopo esserci cambiati si parte per la cosnueta tappa al caseificio di Olivone.
Il resto lo conoscete, via sulle autostrade elvetiche ed italiane fino a Milano, dove incontriamo il traffico dello stadio, prima di Stramaccioni, un festival di gol!
ciaoooooooooooooo
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