102^ Uscita Curiosandi dedicata a tutti i Ranzani d'Italia (si', quello inventato dal comico di Zelig), che ci ha allietato - si fa per dire - tutta la bellissima e soleggiata uscita ai Piani di Artavaggio.
Il primo contatto già al mattino: mentre percorriamo a velocità moderata le gallerie che attraversano Lecco, il Nostro Imbediota alla guida del solito SUV nero ingrana la marcia e, incurante di essere in galleria, oltrepassa la doppia striscia continua e supera rombando tutta la colonna di auto!
Niente paura, lo incontriamo ancora: dopo esserci arrampicati ai Piani d'Artavaggio, ammiriamo estasiati lo splendido panorama ma il Ranzani è ancora in agguato... Trascorre buona parte della mattinata e del primo pomeriggio a bordo di una motoslitta - nera, ovviamente - e bontà sua ci frastorna con il rombo del suo motore e la puzza dei gas di scarico!
Non è finita: c'e' un elicottero che fa la spola fra la parte bassa e alta dei Piani portando la gente ai Rifugi alti.Poteva il Ranzani esimersi da questa avventura? E infatti scende dalla motoslitta e sale a bordo dell'elicottero!
Noi, che cerchiamo la solitudine nei boschi.
Noi, che ascoltiamo lo stormire delle fronde degli alberi mosse dal vento.
Noi, che salutiamo i rari viandanti incontrati sul nostro cammino.
Noi, che ci fermiamo a dissetarci ai torrenti.
Noi, che ammiriamo la potenza di una cascata.
Noi, che ci emozioniamo gurdando il sole al tramonto che incendia le cime innevate.
Noi, che spesso sbagliamo strada e dobbiamo tornare indietro.
Noi, che a volte facciamo il giro al contrario ma siamo felici lo stesso.
Noi, che sopportiamo la fatica pur di dire "ce l'abbiamo fatta".
Noi, che affrontiamo la pioggia, la neve e la grandine sotto le nostre mantelle.
Noi, che superiamo l'erta sotto il sole di luglio o il gelo di gennaio.
Noi, che ci riscaldiamo nei rifugi.
Noi, che amiamo la montagna perchè è tutto questo,
Noi, che abbiamo dovuto passare la giornata con il Ranzani!
Alla prossima,
Mario