mercoledì

31 MARZO 2010 - BALCONE FIORITO 7°

Ormai ci siamo,
la fioritura della forstitia sta giungendo al termine.

Ma ancora da un bel colpo d'occhio.
Le gemme delle talee di ligustro crescono !
Il melograno sta gettando, adesso le gemme sono proprio piccolissime, ma fra un po' le vedremo!
Il buon ginepro si sta preparando alla primavera inoltrata.
ciaoo

martedì

30 MARZO 2010 - APPUNTI DI VIAGGIO PASSO DEL FO 20100328

In questo post gli appunti di viaggio della gita trek di domenica 28 marzo 2010.
Questa volta siamo andati al Passo del Fo, partendo da Erve.


Per la precisione siamo stati alla Capanna Sociale Ghislandi che è situata al passo del Fo, sulle pendici meridionali del monte Resegone.
Giornata bellissima di sole e calda!
Vedete anche i segni della primavera incipiente in montagna.
Per svariate ragioni presenti solo Mariettonostro , Ciccio e ildorico.
Per i commenti vedere il sito www.curiosandi.com







Per i dati tecnici ci siamo serviti di un sito che tratta ampiamente i vari rifugi in Lombardia.
ciaooo

lunedì

29 MARZO 2010 - TETTI ANCONETANI

ciao
breve carrellata con alcune suggestive immagini sui tetti d'Ancona!!!
Le foto non hanno la pretesa di esere esaustive, ma colgono dei posti, che sono familiari a noi extra muros :)

Panoramica del Porto

La Scuola Tommaseo!!Quella gialla!


L'ex Convento di San Francesco ad Alto e la Cittadella.



Via Cialdini


Il Palaveneto!!!
Centro Storico

Il Duomo di San Ciriaco


Il Molo Nord e la Lanterna

domenica

28 MARZO 2010 - DOMENICA DELLE PALME

Martirologio Romano: Domenica delle Palme
Passione del Signore, in cui il Signore nostro Gesù Cristo, secondo la profezia di Zaccaria, seduto su di un puledro d’asina, entrò a Gerusalemme, mentre la folla gli veniva incontro con rami di palma nelle mani.



sabato

27 MARZO 2010 - SOLE PRIMAVERILE A MILANO

Anche a Milano è primavera.
Di seguito alcune foto che riprendono uno dei nodi cruciali milanesi, Piazza Cairoli.


Il Castello Sforzesco con la fontana.
Via Dante affollata per la passeggiata.

Un angolo di primavera milanese, siamo sempre in Piazza Cairoli.



Dentro lo scatolone, c'è il monumento a Giuseppe Garibaldi, che , secondo la buona tradizione milanese è sito in Piazza Cairoli.



Santuario di Santa Maria al Castello.



Il drago verde.

Teatro dal Verme.


Le bici a noleggio per decongestionare il traffico milanese.

14 marzo 2010 - Piani di Artavaggio ovvero: "La domenica del Ranzani"



102^ Uscita Curiosandi dedicata a tutti i Ranzani d'Italia (si', quello inventato dal comico di Zelig), che ci ha allietato - si fa per dire - tutta la bellissima e soleggiata uscita ai Piani di Artavaggio.
Il primo contatto già al mattino: mentre percorriamo a velocità moderata le gallerie che attraversano Lecco, il Nostro Imbediota alla guida del solito SUV nero ingrana la marcia e, incurante di essere in galleria, oltrepassa la doppia striscia continua e supera rombando tutta la colonna di auto!

Niente paura, lo incontriamo ancora: dopo esserci arrampicati ai Piani d'Artavaggio, ammiriamo estasiati lo splendido panorama ma il Ranzani è ancora in agguato... Trascorre buona parte della mattinata e del primo pomeriggio a bordo di una motoslitta - nera, ovviamente - e bontà sua ci frastorna con il rombo del suo motore e la puzza dei gas di scarico!

Non è finita: c'e' un elicottero che fa la spola fra la parte bassa e alta dei Piani portando la gente ai Rifugi alti.Poteva il Ranzani esimersi da questa avventura? E infatti scende dalla motoslitta e sale a bordo dell'elicottero!



Noi, che cerchiamo la solitudine nei boschi.
Noi, che ascoltiamo lo stormire delle fronde degli alberi mosse dal vento.
Noi, che salutiamo i rari viandanti incontrati sul nostro cammino.
Noi, che ci fermiamo a dissetarci ai torrenti.
Noi, che ammiriamo la potenza di una cascata.
Noi, che ci emozioniamo gurdando il sole al tramonto che incendia le cime innevate.
Noi, che spesso sbagliamo strada e dobbiamo tornare indietro.
Noi, che a volte facciamo il giro al contrario ma siamo felici lo stesso.
Noi, che sopportiamo la fatica pur di dire "ce l'abbiamo fatta".
Noi, che affrontiamo la pioggia, la neve e la grandine sotto le nostre mantelle.
Noi, che superiamo l'erta sotto il sole di luglio o il gelo di gennaio.
Noi, che ci riscaldiamo nei rifugi.
Noi, che amiamo la montagna perchè è tutto questo,
Noi, che abbiamo dovuto passare la giornata con il Ranzani!



Alla prossima,
Mario

venerdì

26 MARZO 2010 - SAN SECONDO

Gita fuori porta a San Secondo, nel parmense, sempre alla scoperta di Rocche e Castelli.
Devo confessare che non avevo idea ma da queste parti la presenza di castelli e rocche è vermente inetressante.
In questo post diamo un occhio al castello dei Rossi di San Secondo, bell'esempio di maniero trasformato in abitazione signorile.
Per i dettagli vedete in calce le note tratte dal sito del Comune di San Secondo.

Il castello è sovrastato dalla torre quadrata, resti del vecchio mastio che svetta sopra il resto della costruzione.
Per il resto ampia piazza alberata con tigli secolari e molto suggestivi.
Insomma, un altro giro per la nostra Italia!!!
ciaoo







dal sito del comune di San Secondo.
Grande e magnifico, con tutte le mura da basso a cima, grosso di ventiquattro piedi, massiccio con quattro baluardi difesi dalle sue mezze lune con maschio nel mezzo, grosso trentasei piedi tutto massiccio, senza la terra che era tutta cinta di grosse mura con sette baluardi", questo è il castello di San Secondo nella descrizione di Gerolamo Rustici, poeta piacentino alla corte di Pier Maria I Rossi.
La desccrizione corrisponde all'immagine dipinta nella favolosa Camera d'Oro di Torrechiara, dove Gerolamo Brembo raccoglie, in un trionfale affresco, tutte le rocche che si levavano sui feudi rossiani. La costruzione del castello comincia con Beltramdo Rossi intorno al 1385.
La roccaforte si trova in una posizione di rilevante interesse strategico e commerciale sopra il ramo della via Francigena che unisce Milano a Parma, proseguendo poi verso Roma, attraversate Bologna e Firenze. Appena a oriente scorre il Taro, che sta per confluire sulla destra del Po, navigabile fino alla foce.
Con Troilo I (feudatario dal 1502 al 1521) e con i successori Pier Maria III (1521-1547) e Troilo II (1547-1591) i Rossi di San Secondo si imparentano strettamente con le più importanti famiglie italiane - i Riario, gli Sforza, i Medici, i Gonzaga, i Rangone - e l'antico castello di difesa viene trasformato in signorile residenza rinascimentale.
La Corte di San Secondo per tutto il XVI secolo resta aperta alla collaborazione ed al mecenatismo di artisti e letterati insigni, da Pietro Bembo a Francesco Mazzola detto il Parmigianino, da Benvenuto Cellini al sommo Pietro Aretino, il flagello dei Principi.
Tutte le Sale vengono abbellite con notevole sfarzo. Suggestiva la Sala dell'Asino d'Oro (1530 ca.) con l'originale ed unica rappresentazione a fresco dell'omonimo romanzo di Apuleio, diciassette quadri per un autentico fumetto ante litteram.
Coeva è la Sala dei Cesaari, lo studiono del Conte Pier Maria III, di evidente scuola mantovana (allievi di Giulio Romano). Nella Galleria di Esopo e nelle Sale delle Favole l'iconografia riflette i momenti politici vissuti dalla famiglia negli anni quaranta con feroci allusioni ai contrasti con il potere costituito (leggasi il Papa, Paolo III, Alessandro Farnese).
Le Sale di rappresentanza sono ispirate alla mitologia classica, allegoria del rimpianto per le posizioni perdute ed anche spietata autoctica per ingraziarsi i Farnese, nuovi signori di Parma (Orazio Sammacchini e altri artisti della Scuola Bolognese).
La grandiosa e magnifica Sala delle Gesta Rossiane, con il suo imponente apparato pittorico (circa 1200 mq di affreschi) celebra, con malcelate allusioni ad una pace generale, la grande storia e le grandi imprese della nobile famiglia dal 1199 al 1542 (Cesare Baglione, Jacopo Bertoja, Giovan Antonio Paganino, Ercole Procaccini).





giovedì

25 MARZO 2010 - FONTANELLATO

Breve gita fuori porta, nel senso che Gasoline ed Alecremo se la bevono tra il dolce e la frutta :)

Ma non fa nulla, quindi gita nel parmense e precisamente a Fontanellato.


A suo tempo eravamo già stati sul posto di ritorno da Colorno, ma non avevamo avuto modo di accedere al piano nobile della rocca.
Questa volta visita completa alla rocca ed agli affreschi del Parmigianino.
Devo dire che il piano nobile è abbastanza interessante, le stanze più belle sono la ex sala da ballo, dove adesso sono conservati i ritratti dei Conti Sanvitale dalle origini fino all'ultimo discendente.

E' una spettacolare carrellata di ritratti e di costume, infatti si vedono tutte queste persone con i loro vestiti dell'epoca e si possono notare i mutamenti nelle fogge e nelle pettinature, una bella immagine di insieme; occorre tenere conto che il capostipite dei Sanvitale è un certo Ugo e risale al medio evo, l'ultimo Conte è morto nel 1951, vi siete fatti un'idea???


Interessante la sala del biliardo, e che nobili sarebbero stati senza!!!Una nota alla camera ottica, realizzata nell'ottocento, sfrutta le conoscenze dell'epoca per realizzare una sorta di periscopio che controlla le vicinanze della rocca, oggi era giorno di mercato ed era simparico vedere dalla camera ottica le persone che facevano la spesa nelle adiacenze del maniero.Una cosa a parte gli affreschi del Parmigianino, sono in una stanza segreta posta al piano terra, sono molto belli e ben conservati, trattano del mito di Atteone e Diana e si collegano ad una storia privata occorsa alla famiglia Sanvitale.

La guida ha spiegato per filo e per segno ogni particolare, alla fine ero esausto , ma ne valeva la pena, un'opera da non perdere.Bene, vi lascio alle foto, gli interni non sono fotorgrafabili, gli esterni sono molto belli soprattutto per le presenza del fossato ancora pieno d'acqua, che tradizione!!!

Se volete maggiori informazioni visitate il sito web del comune di Fontanellato.
Dal sito....
Uno dei più interessanti fortilizi di tutta la regione: splendido esempio di architettura militare e residenziale, ricca di preziosi affreschi, fra cui un importantissimo ciclo di Parmigianino, è perfettamente conservata sia all'esterno che all'interno.
Eretta all'inizio del '400 sull'area di una preesistente fortezza dei Pallavicino risalente al secolo XII, è formata da quattro corpi di diverso spessore, delimitati esternamente da una cortina merlata con quattro torri angolari - tre cilindriche e una quadrata - e da un ampio fossato, risistemato all'inizio del XVII secolo dall'architetto parmense Smeraldo Smeraldi.
I balconcini e le finestre furono aggiunti durante le ristrutturazioni settecentesche; nella parte destra della facciata, al di sotto dell'attuale copertura, si notino i merli ghibellini accecati.
Si visita tutti i giorni, ore 9.30-11.45, 15-18.15;
da ottobre a marzo è chiusa il lunedì e la visita è consentita fino alle ore 17.
Dal cortile si sale al primo loggiato, dove si accede alla sala d'Armi con un'ampia collezione di armi dei secoli XVII-XIX e ritratti di famiglia.
Attraverso la sala da pranzo si giunge nella sala del Biliardo, che presenta soffitto e pavimento del tardo '400 e arredo ottocentesco; a destra si entra nella sala di Maria Luigia, dove, tra i cimeli della duchessa, si segnala la mano con fiore al polso realizzata nel 1820 da Antonio Canova.
Il soffitto della sala da ricevimento, con travature dipinte a monocromo e fregio pittorico, risale al tardo '600; si notino inoltre il lussuoso arredamento settecentesco, una bella spinetta dipinta e uno stipo realizzato in ebano da un maestro nordico dei secolo XVII.
Si accede quindi alla splendida camera nuziale, con ricco arredo seicentesco e soffitto a lacunari, proveniente dall'antico santuario della Madonna; infine, attraverso la sala da ricevimento, si passa nella galleria dei Ritratti di famiglia, per lo più realizzati da un anonimo artista seicentesco. Una serie di sale al pianterreno, cui si accede ridiscendendo in cortile , è adibita a museo; si passa poi nella sala con il teatrino dei figli della duchessa Maria Luigia e in quella chiamata delle Donne equilibriste, dove frammenti di affreschi compongono un fregio monocromo popolato di amorini, figure femminili, sfingi e animali adagiati su un filo: sia questa decorazione che quella della sala seguente, la saletta degli Amorini, sono attribuite a un allievo di Cesare Cesariano.
Si prosegue, all'interno dei torrione angolare, nella sala delle Grottesche: la tela delle Virtù teologali e cardinali è attribuita a Carlo Francesco Nuvolone.
Si accede quindi alla smetta di Diana e Atteone: affrescata intorno al 1523, è considerata uno dei più raffinati e preziosi capolavori di Parmigianino, che verosimilmente si ispirò all'opera di Correggio della camera di S. Paolo a Parma.
La volta è decorata con putti sullo sfondo di un fitto pergolato con, al centro, un ampio squarcio di cielo; all'apice dei soffitto un piccolo specchio rotondo reca il monito “respice finem” di chiaro respiro umanistico.
Nelle 14 lunette sottostanti è raffigurato - secondo l'interpretazione più accreditata - il mito di Diana e Atteone, la cui ispirazione deriva dal ricco repertorio poetico delle “Metamorfosi” di Ovidio.
La piccola stanza viene considerata il “boudoir” di Paola Gonzaga, moglie di Galeazzo Sanvitale, che commissionò gli affreschi e che troviamo ritratta nella figura femminile sopra la finestra. Concludono la visita la Camera ottica, nella quale, attraverso un ingegnoso sistema formato da specchi costruito alla fine dell'800, si vede riflessa la piazza del paese, e l'oratorio , del 1688, collocato nella parte superstite del mastio antico.





mercoledì

24 MARZO 2010 - BALCONE FIORITO 6°

Ciao
evvai colla fioritura , sempre magnifica, della forstitia!

Qui si possono vedere le gemme delle talee di ligustro che proseguono nella lora crescita.
Il melo sta gemmando!


Anche qui, gemme in crescita delle talee di ligustro.

Altra foto della fioritura della forstitia.


La forstitia da un altro lato