domenica

14 MARZO 2010 - PIANI DI ARTAVAGGIO

Oggi gita dalle parti della Valsassina, precisamente ai Piani di Artavaggio.
Come al solito sosta per il caffè dalle veline, ilpolacco dopo averle criticate ampiamente oggi si ricrede e dice che proprio proprio non è che siano così male; Mariettonostro è contento, Andrea rilascia un apprezzamento super partes.


Dopo la sosta tecnica ci dirigiamo verso Moggio e qui lasciamo l'auto davanti al Municipio.
Non guardiamo la carta e ci fidiamo della memoria del polacco e questa volta abbiamo successo, imbrocchiamo il sentiero alla prima botta!
La salita procede con calma e tranquillità, troviamo numerosi tratti ghiacciati e da un certo punto, il sentiero è tutto innevato.
Quando arriviamo ai Piani, la neve è veramente tanta, i piani sono tutti affollati di gente che scia!

Ma la nostra meta è più in alto, e dobbimao trovare la strada, qui costeggiamo la pista da sci fino ad attraversarla in un punto stretto ed abbastanza scoperto; in lontanaza sentiamo uno che fischii, Mariettonostro sostiene che fischiasse a noi, io non sono del posto e non posso dire nulla!


Dopo l'attraversamento prendiamo una strada battuta ed adibita a transito pedonale e ciaspole, percorriamo il vallone sotto il vecchio albergo alpino e poi attacchiamo la salita per il Rifugio Nicola.
Il panorama è bellissimo, tutto intorno a noi il bagliore della neve è accecante ed il paesaggio è da favola.
In cielo nemmeno una nuvola, il cielo è terso e si vedono le montagne tutto intorno, le valli della bergamasca ed il Resegone imbiancato con la neve di settimana passata!


Questo che vedete è il Soda Dura, lo abbiamo sempre avuto sulla nostra destra per la salita al rifugio, sui tornanti, che noi abbiamo tranquillamente affrontato, ogni tanto venivamo superati dal 'Ranzani' in motoslitta, ilpolacco inveiva dietro in spagnolo, ma ormai per noi è un libro aperto!!!
Al rifugio entriamo e ci apprestiamo a consumare il nostro pasto, menù completo ed il solito litro di rosso!
Tempo impiegato per la salita 2 h 45 '; la nostra guida ne dava 2 h 30'; ma senza neve.

Le portate sono buone e da camionisti, infatti avevamo notato sul piazzale davanti il rifugio dei segni di copertoni, ma oggi è domenica ed i TIR sono a casa :)
Il pubblico presente in sala è eterogeo, accanto a noi una coppia si mangia pasta al pomodoro e formaggi, valli a capire; e dietro ilpolacco ed Andrea una doppia coppia ordina della polenta e affettati; noi diamo un occhio alla donna del percing che , con le bombe e l'intimo nero ci fa correre indietro ai film della Fenech.



Prima di riprendere il rientro, sosta tecnica al bagno, certo voi direte, ma non è che occorre dire tutto, ma ilpolacco avrà sicuramente qualcosa da dire al proposito, ormai lo conosco bene :)




La discesa dal rifugio è agevole, incontriamo gruppi di famigliole con i loro bob che sfrecciano lungo la discesa, e sempre il 'Ranzani' che impenna la motoslitta sulla salita del Soda Dura, contento lui!



Arrivati alla piana siamo in dubbio se riprendere il cammino del mattino o scendere con la funivia.
Il timore è quello di ritrovare il ghiaccio che in salita ci ha fatto penare non poco.


Alla fine , dopo aver percorso tutto il pianoro , affollato come Piazza del Duomo la domenica pomeriggio, raggiungiamo la stazione della funvia.

La discesa è agevole, Mariettonostro ha un incontro ravvicinato con un vegliardo ma alla fine arriviamo in un battibaleno a Moggio.
Qui recuperiamo l'auto e ci concediamo due soste tecniche , una per il caffè e l'altra al punto vendita della vallata dove facciamo acquisti e ci rifacciamo gli occhi con le specialità locali!!
Mariettonostro lancia la Trekmobile IV lungo lo stradone e via verso Milano sentendo il Calcio Minuto per Minuto!
Che tempi quando lo ascoltavo, era il secolo scorso :)
ciaooo

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