Ingredienti per 4 persone
400 grammi di spaghetti o mezzi vermicelli
700 grammi di zucchine, diciamo una piccola a testa
Olio extravergine d'oliva
Aglio
Sale
Pepe nero
200 grammi di provolone del Monaco grattugiato grossolanamente
Quattro o cinque foglie di basilico tagliate a mano
Preparazione
Dunque, seguite il procedimento consigliato per le zucchine: le tagliate sottili, le friggete in olio extravergine d’oliva e le asciugate su carta assorbente.
Nel frattempo avrete messo a cuocere la pasta e preparato una base nel tegame di mantecatura facendo rosolare, sudare come diceva Tognazzi, un paio di spicchi d’aglio in sei cucchiai d’olio d’oliva, stando bene attenti a non raggiungere mai il punto di fumo, sino a quando gli umori non saranno stati scaricati per bene. Togliete dal fuoco.
A questo punto immergete per qualche secondo le zucchine in acqua bollente, passatene una parte, diciamo un terzo, per avere il gioco della doppia consistenza aggiungendo un pizzico di sale e un filo d’olio crudo e versate il contenuto nel tegame dal quale avrete tolto l’aglio (per me lo passo comunque insieme alle zucchine perché non ci rinuncio mai).
Scolate la pasta al dente, rimettete il tegame con le zucchine passate e a tondelle sul fuoco lento, aggiungete gli spaghetti e mantecate un poco ravvivando la fiamma.
Togliete dal fuoco, aggiungete il provolone del Monaco e fatelo assorbire dalla pasta.
Impiattate aggiungendo pochissimo pepe e il basilico.
approfondimento
RispondiEliminaI friarelli, detti anche puparuoli friarelli, sono un piatto della cucina campana che si basa su una particolare varietà di peperoni. I tipici ortaggi che sono alla base di questo piatto si sono diffusi anche in altre zone e regioni dell'Italia centrale e meridionale, dove sono conosciuti anche con il nome italianizzato di friggitelli.
L'ingrediente base è costituito da una particolare cultivazione di peperoni verdi nani e dolci, non piccanti. La cottura avviene per frittura in olio d'oliva, senza alcuna impanatura, immergendo nell'olio di frittura caldo gli ortaggi ben asciutti, interi, lasciando intatto un abbozzo del picciolo che rimane utile la momento del consumo.
Si servono nel piatto, spruzzati di sale e ancora caldi, sia come verdura a sé stante sia come contorno di altri piatti. Si consumano senza utilizzo di posate, mangiandoli per intero, afferrandoli per il residuo moncone di picciolo. Ai peperoni possono accompagnarsi patate tenere, tagliate grosse, fritte nello stesso olio di frittura.
Non vanno confusi con un altro piatto dal nome simile, i broccoli friarielli