LA CITTÀ CHE SALE réflexion de façade spettacolo di danza aerea ispirato a "La città che sale" di Umberto Boccioni Iago Studio; Compagnie Retouramont - coreografia Geneviéve MazinPalazzo Marino, piazza della Scala 20 febbraiotre repliche alle ore 12.00, 16.00, 21.00
Il commento di un partecipante
Manifestazione in occasione delle celebrazioni del centenario del Futurismo.Questa volta siamo in Piazza della Scala per visionare un'interpretazione del quadro di Boccioni.Gli artisti anzi le artiste, sono state molto brave, lo spettacolo direi circense, ma tutto sommato interessante.Ciaooo
Un piccolo approfondimento culturale!
U. Boccioni, La città che sale ( 1910-1911)
Le forze umane e materiali che popolano la nuova città futurista non sono più solo attraenti spettacoli di colori e gioiose resse festanti. Nella "Città che sale" c'è vera tensione, esasperato sforzo per dare propulsione ad un nuovo ambiente di vita. Tutto è emblematico nel quadro: di un espressionismo simbolico e pregnante. Sono quasi potenze invisibili quelle che cavalcano i cavalli imbizzarriti - bestie inferocite - scatenanti un turbine che con furia travolgente crea vortici, dislocando e infiammando corpi e criniere. E' uno stato di angoscia quello di Boccioni, scaricato come un peso insopportabile......La nuova città che sale trasformando il suo volto ordinario, scatena anch'essa forze nascoste, quelle di un lavoro febbrile che non dà più spazio ad una falsa quiete.
I fitti pali geometrici paralleli delle impalcature dei palazzi in costruzione, al margine di una lotta sfrenata contro una massa turbolenta, rappresentano la parte lucida che osserva una trasformazione epocale. E' uno dei quadri più esasperati della pittura del nostro tempo,perché in esso tutto è lotta. La società del primo '900 riconoscerà in essa un proprio stato d'animo.
Le forze umane e materiali che popolano la nuova città futurista non sono più solo attraenti spettacoli di colori e gioiose resse festanti. Nella "Città che sale" c'è vera tensione, esasperato sforzo per dare propulsione ad un nuovo ambiente di vita. Tutto è emblematico nel quadro: di un espressionismo simbolico e pregnante. Sono quasi potenze invisibili quelle che cavalcano i cavalli imbizzarriti - bestie inferocite - scatenanti un turbine che con furia travolgente crea vortici, dislocando e infiammando corpi e criniere. E' uno stato di angoscia quello di Boccioni, scaricato come un peso insopportabile......La nuova città che sale trasformando il suo volto ordinario, scatena anch'essa forze nascoste, quelle di un lavoro febbrile che non dà più spazio ad una falsa quiete.
I fitti pali geometrici paralleli delle impalcature dei palazzi in costruzione, al margine di una lotta sfrenata contro una massa turbolenta, rappresentano la parte lucida che osserva una trasformazione epocale. E' uno dei quadri più esasperati della pittura del nostro tempo,perché in esso tutto è lotta. La società del primo '900 riconoscerà in essa un proprio stato d'animo.
Il quadro di Boccioni.
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