Con il nome di miracolo mariano di San Ciriaco si intende un evento riportato nel Regesto dei Miracoli di San Ciriaco, un registro tenuto dai parroci del Duomo di San Ciriaco di Ancona dal 1706, secondo il quale il 25 giugno 1796, presso il Duomo stesso, gli occhi di un quadro della Madonna avrebbero iniziato a muoversi.
Il quadro della Madonna è stato donato al Duomo di Ancona nel 1615 da un marinaio veneziano, come ringraziamento per aver salvato suo figlio dal mare in tempesta.
Da allora il quadro della Vergine è oggetto di profonda devozione da parte di molti fedeli anconetani.
Alcuni cronisti parlano di un miracolo avvenuto la sera del 25 giugno 1796, davanti ad alcuni i fedeli che stavano celebrando le litanie alla Madonna. Secondo queste cronache il quadro avrebbe aperto gli occhi e sorriso, anche nei giorni seguenti. In quel periodo si era diffusa in città la notizia della vittoria di Napoleone Bonaparte e la firma dell'armistizio che prevedeva la cessione di Bologna, Ferrara ed Ancona e la possibilità, da parte dei francesi, di confiscare i beni della chiesa.
Nel 1796 le armate francesi di Napoleone Bonaparte, dopo aver invaso gli Stati del nord Italia, continuarono la loro discesa a sud verso lo Stato pontificio con l'intenzione di laicizzare tutti i territori conquistati, saccheggiando chiese e depredandone i beni.
Il generale aveva inoltre firmato l'armistizio che prevedeva la resa e la cessione delle città di Bologna, Ferrara e Ancona con la possibilità di confiscare tutti i beni della Chiesa.
Il Regesto, nella sua sintesi dei fatti notevoli, narra che gli anconetani, impauriti dalla notizia delle scorribande francesi, ampliata e resa più terrifica dalla propaganda papalina, si fossero rifugiati nel Duomo a pregare affinché alla loro città, in quell'epoca sede del principale porto pontificio, fosse risparmiata l'invasione francese. Proprio il giorno in cui le truppe napoleoniche si apprestavano ad entrare in città, tra la folla intenta a pregare per scongiurare la temuta occupazione francese, una donna, tale Francesca Marotti, disse di aver visto muoversi gli occhi della Madonna raffigurata nel dipinto di San Ciriaco.
La notizia si diffuse rapidamente e furono presto segnalati nuovi casi: il prodigio continuò ancora per circa sei mesi.
Incaricato di accertare prudentemente i fatti, il Vescovo Ranuzzi riconobbe alla fine la genuinità del fenomeno e il 6 luglio iniziò il processo di riconoscimento canonico del miracolo, conclusosi il 25 novembre del 1796. Accertata la veridicità dei fatti accaduti, la Madonna del Duomo, "Regina di Tutti i Santi", venne acclamata Patrona di Ancona. A Roma, la Congregazione dei Riti concesse l'Ufficio liturgico e la Messa propri.
Il 10 febbraio 1797 Napoleone raggiunse Ancona e proclamò la Repubblica Anconitana, che nel 1798 venne annessa alla Prima Repubblica Romana. Veniva suggerito agli occupanti francesi di bruciare l'immagine e di punire come impostori, in particolare i Canonici del Duomo, coloro che avevano diffuso la voce del miracolo.
I giacobini anconetani, temendo però le rappresaglie del popolo devotissimo all'immagine, consegnarono di nascosto il quadro a Napoleone che alloggiava a Palazzo Trionfi.
La tradizione vuole che, preso in mano il quadro ritenuto essere una truffa dei preti, Napoleone, alla sua vista, sia impallidito e abbia ordinato di tenerlo coperto, restituendo alla Vergine tutti gli ori che le aveva tolto.
Il quadro della Regina di tutti i Santi venne quindi ricollocato in Cattedrale e tenuto coperto solo alcuni giorni la settimana.
L'immagine della Regina di tutti i Santi è uno dei simboli della fede degli anconetani. Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1936 il quadro fu rubato; venne ritrovato avvolto in un giornale anticlericale il 24 gennaio 1937 ad Albano Laziale e riportato trionfalmente ad Ancona il 31 gennaio 1937.
Il 13 maggio 1814 Papa Pio VII incorona il prodigioso quadro.
Alcuni cronisti parlano di un miracolo avvenuto la sera del 25 giugno 1796, davanti ad alcuni i fedeli che stavano celebrando le litanie alla Madonna. Secondo queste cronache il quadro avrebbe aperto gli occhi e sorriso, anche nei giorni seguenti. In quel periodo si era diffusa in città la notizia della vittoria di Napoleone Bonaparte e la firma dell'armistizio che prevedeva la cessione di Bologna, Ferrara ed Ancona e la possibilità, da parte dei francesi, di confiscare i beni della chiesa.
Nel 1796 le armate francesi di Napoleone Bonaparte, dopo aver invaso gli Stati del nord Italia, continuarono la loro discesa a sud verso lo Stato pontificio con l'intenzione di laicizzare tutti i territori conquistati, saccheggiando chiese e depredandone i beni.
Il generale aveva inoltre firmato l'armistizio che prevedeva la resa e la cessione delle città di Bologna, Ferrara e Ancona con la possibilità di confiscare tutti i beni della Chiesa.
Il Regesto, nella sua sintesi dei fatti notevoli, narra che gli anconetani, impauriti dalla notizia delle scorribande francesi, ampliata e resa più terrifica dalla propaganda papalina, si fossero rifugiati nel Duomo a pregare affinché alla loro città, in quell'epoca sede del principale porto pontificio, fosse risparmiata l'invasione francese. Proprio il giorno in cui le truppe napoleoniche si apprestavano ad entrare in città, tra la folla intenta a pregare per scongiurare la temuta occupazione francese, una donna, tale Francesca Marotti, disse di aver visto muoversi gli occhi della Madonna raffigurata nel dipinto di San Ciriaco.
La notizia si diffuse rapidamente e furono presto segnalati nuovi casi: il prodigio continuò ancora per circa sei mesi.
Incaricato di accertare prudentemente i fatti, il Vescovo Ranuzzi riconobbe alla fine la genuinità del fenomeno e il 6 luglio iniziò il processo di riconoscimento canonico del miracolo, conclusosi il 25 novembre del 1796. Accertata la veridicità dei fatti accaduti, la Madonna del Duomo, "Regina di Tutti i Santi", venne acclamata Patrona di Ancona. A Roma, la Congregazione dei Riti concesse l'Ufficio liturgico e la Messa propri.
Il 10 febbraio 1797 Napoleone raggiunse Ancona e proclamò la Repubblica Anconitana, che nel 1798 venne annessa alla Prima Repubblica Romana. Veniva suggerito agli occupanti francesi di bruciare l'immagine e di punire come impostori, in particolare i Canonici del Duomo, coloro che avevano diffuso la voce del miracolo.
I giacobini anconetani, temendo però le rappresaglie del popolo devotissimo all'immagine, consegnarono di nascosto il quadro a Napoleone che alloggiava a Palazzo Trionfi.
La tradizione vuole che, preso in mano il quadro ritenuto essere una truffa dei preti, Napoleone, alla sua vista, sia impallidito e abbia ordinato di tenerlo coperto, restituendo alla Vergine tutti gli ori che le aveva tolto.
Il quadro della Regina di tutti i Santi venne quindi ricollocato in Cattedrale e tenuto coperto solo alcuni giorni la settimana.
L'immagine della Regina di tutti i Santi è uno dei simboli della fede degli anconetani. Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1936 il quadro fu rubato; venne ritrovato avvolto in un giornale anticlericale il 24 gennaio 1937 ad Albano Laziale e riportato trionfalmente ad Ancona il 31 gennaio 1937.
Il 13 maggio 1814 Papa Pio VII incorona il prodigioso quadro.
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