grande ritorno alle gite trek con una gita già effettuata qualche tempo fa, da Rodi alla Capanna Leit, passando nelle vicinanze del lago di Tremorgio.
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Quindi ci si vede in quel di Fino Mornasco con Pico e Ciccio, il prode Mariettonostro ci ha tradito per altra gita.
La strada la conosciamo a menadito, in frontiera troviamo un po' di traffico a niente di che e poi via verso il San Gottardo, uscita Rodi.
Cosa strana come diversi luoghi, così lontani tra loro riportino identici nome, pensare a Rodi, in Grecia e Rodi Garganico, chissà se ce ne sono anche altri, vallo a sapere.
Arriviamo a Rodi e parcheggiamo nei pressi della teleferica, infatti il salto verso il lago di Tremorgio lo effettuiamo con la teleferica, e poi dopo la camminata.
L'accesso alla teleferica è disordinato, non direi svizzero, l'operatore unico e tuttofare, sembra il cugino di Boskov, sia nell'aspetto fisico che nel parlare: "biglietto fare quando teleferica arriva ".
Ed ho detto tutto! E lascia un che di slavo anche nella gestione della fila che risulta alquanto levantina.
Superato l'ostacolo della disorganizzazione levantina, in un battibaleno arriviamo alla sommità e quindi possiamo iniziare la nostra gita.
L'idea è quella di arrivare alla capanna Campo Tencia, che è stata anche la meta di una gita in solitario di Mariettonostro di qualche tempo fa.
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Noi questa volta pensiamo di arrivare alla Capanna Leit e poi proseguire al valico ed arrivare alla Capanna Campo Tencia.
Bene questa è l'idea.
La giornata è stupenda, solo pieno e cielo limpido e terso, solo in poche volte abbiamo avuto di questa fortuna.
Il sentiero è facile e sovrasta il lago Tremorgio nel primo tratto.
Dopo la splendida vista del lago il nostro percorso piega leggermente a sx e sale verso il passo del Vanit, che merita una foto commemorativa.
Continuiamo la nostra strada chiacchierando in tranquillità, ad un certo punto il Pico prende il volo e non lo vediamo più.
Che vi devo dire, Ciccio ed ildorico hanno più un passo da vasca che da montagna, ahahahahah
Arriviamo alla Capanna Leit e di Pico nessuna traccia, quindi con Ciccio andiamo avanti e costeggiamo il lago che precede il valico verso la Tencia.
Qui però di Pico nessuna traccia, da qui abbiamo una visuale lontana, e della sua maglietta azzurra nessun avviso.
Decidiamo di ornare indietro alla Capanna Leit, si vede che non l'abbiamo visto, forse era all'interno.
Appena arriviamo ecco la maglietta azzurra, bello l'incontro tipo quello tra il dottor Livingston e Stanley...
AHAHAHAH
A questo unto riprendiamo la strada del lago Varozzeira e decidiamo di fermarci a mangiare e di saltare l'idea di raggiungere la Tencia, sarà per una prossima volta.
Ci sdraiamo su di na roccia prospiciente il lago e ci godiamo il pasto, tutto bellissimo, tranne per il chiasso infernale di due famigliole che parlano ed urlano in continuazione, saranno del basso Ticino, di Mendrisio....ahahahahahah
Dopo la siesta eccoci in capanna per il birrino dell'alpinista, seduti sulle panche di legno a goderci il sole ed il fresco della birretta!
Purtroppo dobbiamo rientrare, e per il ritorno cambiamo percorso, traversiamo l'ampio alpeggio sotto la Leit fino ad arrivare al passo di Vanit.
Da qui in discesa verso la capanna Tremorgio, senza scossoni o note di sorta.
Alla Capanna, anche questa volta il piè veloce Pico è giunto prima, ci attende una brutta sorpresa, la funivia è ferma per vento.
Questa non ci voleva!
Andiamo verso la funivia per approfondire la cosa.
Arrivati troviamo la cabina ferma con otto persone dentro, limite di portata, ed altre persone in attesa degli eventi.
Troviamo anche un 'display' dove viene evidenziato lo stato:
" Funivia ferma causa vento, ripresa tra otto minuti"
Ok, decidiamo di vedere cosa accadrà tra otto minuti!
Nel frattempo arriva altra gente, alcuni decidono di scendere per il sentiero, altri di attendere, questa volta la fila non è levantina, ognuno controlla a vista quello che è arrivato dopo!
Terminati i fatidici otto minuti la cabina si muove tra gli evviva di tutti i presenti!
Facciamo un raido calcolo e dovremmo attendere due cabine per poter scendere.
La cabina va a rilento, ma ecco comparire la gemella che sale con alcune persone a bordo, via appena svuotata subito si riempie con i nostri precedessori.
Nella folla variopinta che si sta accalcando dietro di noi notiamo due svizzere tedesche, sulla trentina, e con alcune bieche scuse attacchiamo discorso. Alla fine scopriamo che vengono da Lucerna e che hanno il bus alle 17 e poi il treno.
Stranamente parlano un inglese poco comprensibile, e per niente italiano, infatti sono di sopra il Gottardo!!!
Intanto ecco che torna una seconda volta la cabina, questa volta è il nostro turno, mentre le svizzerotte devono attendere ancora un giro.
Ma vediamo l'ora, le diciassette sono vicine, decidiamo in un impeto di cavalleria di cedere il posto per farle scendere e prendere il bus.
Le svizzerotte sono molto contente, noi anche, tanto la situazione si è normalizzata e non c'è più rischio di rimanere senza teleferica.
Quindi baci ed abbracci e le svizzerotte salgono al nostro posto, con loro si accomoda una coppia corpulenta e vediamo accendersi la lampadina blu del troppo peso!
A questo punto si scatenano gli esperti di cabine e teleferiche, chi sostiene che si tartti di un falso allarme, chi dice di schiacciare il pulsante blu all'interno della cabina, chi di far scendere una persona.
E come sempre, abbiamo un certo Rossano, secondo me milanese 100% che subio comincia a dire: qui stiamo fino a questa notte, fate scendere una persona, e dietro la moglie che lo chiama, Rossano, Rossano!
Ed un anonimo, che sembra una via di mezzo tra il nipote di Jan Todd e il pensionato con le mani dietro la schiena che controlla l'andamento dei cantieri; anche questo mani dietro la schiena in mezzo ai piedi a dispensare suggerimenti cosmici, era quello di colore luce/colore pulsante!
Dopo questo bailamme , la coppia corpulenta scende, viene rimpiazzata da una più leggera e tutto procede a regola d'arte.
All'arrivo del successiva cabina è la nostra volta e della coppia corpulenti, speriamo bene, anche perchè Rossano ed il tuttologo ci alitano sulla nuca, dimenticavo anche la moglie di Rossano a furia di chiamarlo.
Saliamo in perfetto ordine di peso, nel senso che ci distribuiamo un peso welter da una parte e dall'altra parte un welter, un mediomassimo uno dei due corpulenti e rispettivamente la stessa categoria a fare contrappeso.
I posti liberi sono occupati da una famigliola formata da padre e due bambini di quattro e cinque anni, mentre la mamma rimane a terra.
A questo punto, col rimorso di aver fatto passare le svizzerotte, peroriamo la causa di far salire la mamma, tanto saremmo stati in otto, i due bambini sia per peso che per occupare spazio, sono meno voluminosi di uno dei corpulenti!!!! AHHH
Anche qui sollevazione popolare, Rossano interviene col dire che il numero di portata è otto e che così facciamo notte; il tuttologo rincalza anche lui col concetto del numero di persone e che la luce blu è accesa e che occorre digitare il bottone corrispondente sulla pulsantiera all'interno della cabina.
Insomma un rebelot, come dicono a Milano!
Alla faccia di tutti i discorsi, le porticine della cabina si chiudono da sole, le comanda il cugina di Boskov e la cabina parte, tiè!
Scendiamo tranquilli lasciandoci alle spalle quel variegato mondo e ridendo con la famigliola ticinese dei tic dei nostri occasionali compagni di avventura.
Al nostro arrivo salutiamo lo slavo, che ricambia con ampie pacche sulle spalle, anche questo ci convince che non si tratta di un ticinese.
Ci cambiamo e via sulla auto in direzione Milano.
Dimenticavo, sosta all'autogrill per una bella fetta di dolce, anche questo è Svizzera trek!!!
Alla prossima!
DAL WEB:
Punto di partenza
Rodi, frazione di Prato Leventina
Itinerario
Rodi (940 m) – Lago Tremorgio (1830 m) – Alpe Campolungo (2086 m) –Capanna e Lago Leit (2260 m) – Lago Varozzeira (2405 m).
Dislivello e durata
Da Rodi al Varozzeira, 1465 m, 5 ore.
Usando la funivia che da Rodi porta al Tremorgio:
dal Tremorgio al Varozzeira, 575 m, 2.30;
dal Tremorgio al Leit, 430 m, 2 ore.
Difficoltà particolari
Nessuna
Equipaggiamento
Da montagna
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