Gita in bicicletta con organizzazione estemporanea.
La gita programmata ed organizzata da Silvia era bellissima, partenza da Desenzano e poi attraverso leggiadre colline fino a Salò, per poi rientrare a Brescia.
Ci poteva scappare anche un bel bagnetto sulle sponde del Garda Bresciano, che goduria!Questo il desiderata, ma per l'errata lettura di un SMS, vedi apposito intevento sul blog:
http://www.curiosandi.com/2008/08/apettando-gli-appunti-17-agosto-2008.htmlil libanese interpellato telefonicamente dichiara di partire per Porta Garibaldi alle h 09:00, e qui nessuno lo ritiene capace di arrivare in tempo per la partenza del treno.
A questo punto, Heidi-Silvia, mette in moto un piano alternativo che consiste nel verificare i treni in partenza da Garibaldi e pensare un giro idoneo in bicicletta.
Bene, si decide il seguente percorso: Chiasso, con escursione extra-Italia; Como e poi attraverso Erba ed i laghi , cosiddetti minori, verso Lecco.
Detto fatto ci mettiamo ad attendere l'arrivo del libanese, che alle ore 09:09 vediamo irrompere come una saetta nell'atrio della stazione Garibaldi, che immagine di forza cinetica e potenza!In due riusciamo a fermare la sua forza biotermica e gli spieghiamo che, a causa del suo ritardo, abbiamo cambiato programma, il ragazzo non si scompone, a lui interessa andare in bici, questi sono dei veri uomini!
Bene, alle nostre amiche macchinette gialle facciamo i biglietti di andata per Chiasso e diligentemente ci rechiamo al binario di partenza.
Qui troviamo una controllora, femmina di controllore, che ci apre la pilotina e ci dice di accomodarci tre carrozze più avanti, in quanto le ultime sono fuori servizio, capiremo poi il reale significato.
Il viaggio scorre tranquillo, un po' lento, infatti ci fermiano anche ai caselli ed ai cavalcavia , ed abbiamo tutto il tempo per vedere sulla archeologica carta regionale lombarda di Silvia il percorso che andremo ad effettuare.
Perdiamo tempo anche nel consultare la biblioteca presente nello zaino del libanese, veramente varia ed interessante.Nel frattempo, non riusciamo a non essere attratti dai discorsi di una coppia di sciure, che parlano del più del meno, ma la cosa più simpatica è che in fatto di economia la sanno lunga, infatti, si soffermano a parlare lungamente sull'attività di ciclista, inteso come venditore di bici, in conflitto con la grande distribuzuone, leggi i centri commerciali.
Infatti le nostre sciure affermano che non è facile iniziare una attività di ciclista, perchè ci sono i centri commerciali, infatti il ciclista vende le bici a 300 euro, mentre i centri commerciali a cento. Però , quando vuoi cambiare con il cambio della bici del centro commerciale, ti accorgi che quando vuoi cambiare non cambia!Insomma, Marchionne è un dilettante!
Bene, dopo queste lezioni di strategia industriale arriviamo a Chiasso, e ci accorgiamo che la pilotina è messa di sghimbescio rispetto al marciapiede, questo ci allieta e ci trasforma in genieri del corpo dei pontieri, al libanese non abbiamo detto nulla, sarebbe stato un trauma per lui.Bene, chiesta la direzione alla barisita, ci mettiamo in marcia, l'obiettivo è quello di raggiungere la dogana di Maslianico e poi dirigerci verso Como.
Qui notiamo la mancanza di Sabrina, che con la sua andatura endanger si metteva sempre a la tête du peloton e faceva l'andatura, sarà per una prossima volta.
Cerchiamo la strada, ed ad un certo punto imbrocchiamo un incrocio, ma questo non ci convinece, mandiamo il libanese in avanscoperta ed un prode e gentile ticinese, peccato che non abbiamo l'audio, gli dice: 'attenzzione, queesta èè straada sbagliata'.
Infatti stavamo imboccando l'autostrada nord-sud Europa!!!!!
Con le corrette indicazioni, redatte in stretto ticinese, risuciamo ad imbroccare la strada giusta, bella e tranquilla, ed arriviamo alla dogana di Maslianico che attraversiamo di gran carriera e poi via lungo il marciapiede/ciclabile verso Como.
Como è trafficatissima, la mattina Milano non c'era nessuno , qui è una cosa da matti.Breve vasca in centro con vista sul Duomo ed il Broletto e poi via per Lecco.
La strada ci riserva subito una sgradita sorpresa, è in salita; e via piano piano tornante dopo tornante si sale sempre; è inm qeusta occasione che meditiamo come si possano leggere male gli SMS, ma ormai è fatta.
Via , salita dopo salita arriviamo ad Erba, discesone e siamo in centro, qui deserto assoluto, in giro non c'è anima viva, che differenza abissale con Como, ma adesso ci sarebbe piaciuto incontrare qualcuno per domandare di un ristorante/trattoria, mai una gioia.
Alla fine incontiramo una gelateria aperta e chiedo di una trattoria, la gelataia ci indica un ristorante a 100 metri, mentre un'avventirce, ma non poteva farsi i fatti suoi, esalta un ristorante all'inizio del paese, ma in cima alla salita.
Quando sento salita, chiudo l'audio e non ascolto le indicazioni, il libanese decide che quello è il miglior ristorante della zona e parte di gran carriera, e pensare che sulle salite era sempre indietro, adesso che si tratta di prendere posto a tavola....corre!
Il risultato è che il libanese e Pablo corrono avanti, il dorico e Silvia rimangono indietro accusando un consistente retard du peloton, insomma il gruppo si spezza in due tronconi, come direbbe De Zan , padre naturalmente.
Alla fine, grazie alla tecnologia moderna, leggi cellulari, il gruppo si ricompone alla sommità del colle hors catégorie.
Bene, prendiamo posto e consumiamo il nostro pasto, stanchi ma felici.
Alla fine chiediamo la strada per il lago di Alserio, e la ostessa ci indica il percorso.
La gita continua tra salite e discese, a dire il vero a dispetto della prima legge Galbani, devo dire che abbiamo incontrato più salite che discese, od almeno le salite erano sicuramente più lunghe!Mannaggia!!!Giriamo lungo il paese di Alserio, poi ci dirigiamo verso il lago di Pusiano sempre tra dolci, si fa per dire, saliscendi.
Al lago di Pusiano, ci fermiamo su di una panchina ed ammiriamo le montagne, che ci hanno visto protagosnisti in primavera, i Corni di Canzo ed il Resegone, so bene che in questo modo offro il fianco ad inteminabili querelle, ma si vede anche il Cornizzolo ed il Monte Rai, ed ho detto tutto!Via in bici attraversando paesini simpatici, nel nostro girovagare incrociamo una stazione di rifornimento di latte, se vi interessa scrivere ad
mailto:adinfo@curiosandi.com per avere tutte le informazioni, penso che si tratti comunque di pubblicità.il libanse fa il pieno di latte crudo e si riparte, vedi le foto supra.
Finalmente arriviamo ad Oggiono, qui ci rechiamo alla stazione per avere delle indicazioni sugli orari, dovete sapere che Oggiono è sulla linea Monza Lecco, ma quella che passa da Civate/Valmadrera, insomma una nostra vecchia conoscenza.
Sentiti gli orari decidiamo di puntare su Lecco e di prendere il treno dal lì. così da portare a termine la gita e di vedere anche il lago di Annone.
Dopo alcune incertezze imbrocchiamo la strada giusta ed arriviamo nei pressi di Civate, qui accade il fattaccio, per scarsezza di indicazioni imbocchiamo in pieno la superstarda per Lecco, facendoci piccoli piccoli e pedalando di gran carriera riaggiungiamo l'uscita di Valmadrera e con questa ci rechiamo alla vecchia strada, anche questa è fatta!Da ora, nessuna nota di colore, strada per Lecco in tranquillità e senza troppi scossoni fino alla stazione.
Qui attendiamo mezz'ora il nostro treno per Milano che tranquillamente ci deposita in Stazione Garibaldi!
E' stata dura, alla fine abbiamo fatto circa 85 km, con belle salite, dovete pensare che tutti erano dotati di bici con cambi, meno ildorico, che sapendo di una gita in riva al lago, aveva optato per la bici da città, la mitica rossa!
Alla faccia di Cartagine e di tutti i Cartaginesi e di chi non sa leggere gli SMS!
ciaoooooooooooo a tutti!
ILGRANDECHENIO