Scendiamo dal trenino delle Nord a Cocquio Trevisago e ci incamminiamo per mulattiere acciottolate che salgono dolcemente verso S. Anna di Caldana, poi attraversiamo il bosco di Cerro (la trattoria dei Cacciatori, unica in provincia a vendere la mitica cedrata, non esiste piu') e infine giungiamo ad Orino dalla parte del campo sportivo, rimasto immutato.
Breve passeggiata del ricordo nelle anguste stradine del paese e foto di prammatica davanti ai luoghi conosciuti: la casa delle vacanze, la vicina villa, la casa del fattore, il fienile (ora e' una bella palazzina a due piani), il lavatoio, il Circolo, la piazza della chiesa, l'oratorio, il macellaio, il panettiere, la pasticceria (non esiste piu').
Cerchiamo un posto per il pranzo: abbiamo i panini ma la pioggia non desiste e optiamo per una trattoria; purtroppo il ristorante Belvedere e' chiuso da tempo, saliamo al crotto Gesiola ma e' chiuso pure questo.
Scendiamo ad Azzio e qui troviamo una trattoria ma la domenica non lavora. Proseguiamo fino ad una frazione di Cuvio e finalmente un ristorante aperto (con annessa ostessa triste!).
Dopo pranzo riprendiamo la marcia in discesa fino alla vicina villa Bozzolo a Casalzuigno dove terminerebbe il nostro itinerario. E' presto, e decidiamo cosi' di proseguire fino a Cittiglio seguento il percorso 3V che attraversa diverse frazioni sempre rimanendo nei boschi.
Arriviamo giusto in tempo per il treno, ma il biglietto di Mario e' fradicio e non si riesce ad obliterare: pene draconiane per i trasgressori, minaccia un cartello in stazione!
Ma il capostazione non si perde d'animo: lo appoggia su una stufetta elettrica che, approfittando del ritardo del treno, lo asciuga perfettamente e ci consente di rientrare tranquillamente fino a casa.
Alla prossima!
Mario
ILGRANDECHENIO
RispondiEliminaMarietto, ma nemmeno una foto??
E' un vero peccato!!
A proposito, l'ostessa triste, ci ha detto di tornare ancora :)
ciauz