sabato

8 Marzo 2009 - Alle pendici del Palanzone, nella neve fino alle ginocchia!

Bellissima giornata di sole (e mi sono, al solito, scottato il naso...) ma enorme sfacchinata: 7 ore di cammino faticosissimo nella neve, a volte cosi' compatta che non ci entrava lo scarpone, a volte cosi' scivolosa da rischiare l'osso del collo!.
Ritrovo con Maurizio e Antonella davanti alla funicolare di Como: arriviamo un po' un ritardo e cosi' perdiamo la corsa delle 9.30. Pazienza: recuperiamo perche' a Brunate c'e' la navetta per la capanna CAO che ci aspetta e cosi' saliamo a bordo. Salvo chiacchiera incessantemente con l'autista (ma non era vietato?), mentre Antonella fa amicizia con Nando (vecchia conoscenza di Maurizio...) e il suo cagnolino.
Finalmente iniziamo a camminare: ma con sorpresa subito dopo la baita Carla siamo immersi in un panorama bianchissimo ed accecante, neve ovunque e arranchiamo faticosamente.





La bella giornata ci accompagna e, guidati dal prode Maurizio, scaliamo in sequenza il monte Boletto e il Bolettone, da cui si ammira una vista magnifica. Per la prima volta in vita mia posso ammirare tutto l'arco alpino, dal Monviso al Rosa, al Cervino, i monto della sponda occidentale del lago, il Legnone, le Grigne e il Resegone e poi via via verso est a perdita d'occhio: incommensurabile!





Proseguiamo di cresta in cresta e verso l'una arriviamo alla Capanna Mara dove speriamo di rifocillarci: ahime', e' piena come un uovo dentro, fuori e c'e' gente in coda per entrare... desisitiamo e, dopo breve consulto, si decide di proseguire verso la Baita Riella (gia' provata l'anno scorso). Ancora 40 minuti nella neve ma finalmente arriviamo, e vai con la polenta oncia!
Qui incontriamo "l'intellettuale": una bella ragazza mora tutta sola che ordina un quarto di rosso e polenta oncia, ma resta tutto il tempo immersa nella lettura di un libro sottolineando e prendendo appunti. Grande disappunto di Canio: non solo non dedica la meritata attenzione al pranzo distraendosi con lo studio, ma avanza sia il vino che la polenta! ("nun se fa cusci'", mormora il Nostro...).
Mentre Mau e Antonella riprendono subito la via del ritorno per problemi di orario, noi indugiamo un altro po' al calduccio del caminetto ma si sta facendo tardi: abbiamo quasi 3 ore di cammino davanti e rischiamo di non arrivare prima del buio.
Partiamo e, invece del sentiero dell'andata, prendiamo il cosiddetto "sentiero dei faggi": purtroppo e' tutto in ombra, la neve e' ghiacciata e scivolosa, rischiamo diverse volte di precipitare nello sbalanco al nostro fianco.
Con Salvo che tira l'andatura (sembra un bersagliere in parata), io e Canio gli arranchiamo dietro e faticosamente raggiungiamo la partenza della navetta: sta facendo buio ma siamo arrivati sani e salvi.



Quindi pullman, funicolare e scarpinata per Como fino alla macchina. Non contenti, sbagliamo due volte l'ingresso dell'autostrada e alle 21.00 siamo ancora in giro!!!

Alla prossima!
Mario

1 commento:

  1. ILGRANDECHENIO

    Ragazzi,
    che giornata di neve!!!
    Una gita da ricordare, per fortuna al rifugio abbiamo trovato la polenta oncia che ci aspettava!!!
    sennò non so come sarebbe andara a finire!
    ciaoo

    RispondiElimina