Decidiamo di recarci all'Alpe di Cava ed al lago presso la Forcella di Lago, che diamine....
Tanto per definire una zona, Sopraceneri, val Pontirone.
Il viaggio è agevole, ormai la trek mobile conosce la zona....
Parcheggisamo, seguendo le nostre indicazioni a Biborgh e poi a piedi.
Il primo tratto è un sentiero trascurato e poco curato, infatti la strada corre vicino, al termine di una bella petatta raggiungiamo un'alpre affollata di casette e di persone, continuiamo ed incrociamo sempre la strada asfaltatat che ci accompagna.
Noi sempre per il sentiero, che rampa sempre ed in maniera costante.
Giungiamo all'Alpe di Cava e scorgiamo la Capanna, secondo le nostre indicazioni dobbiamo cercare la Forcola di Lago e, un a volta scavalcata, vedere il lago, si lago senza nome....
Intravdiamo una forcola e la raggiungiamo, panorama stupendo ma niente lago.
Continuiamo e, tanto per non farci mancare nulla, attraversiamo una lingua di neve , dove Marittonostro si da alla pazza gioia cadendo in un buco, ma alla fine riusciamo anche questa volta a passare.
Dedl algo nessuna traccia.
Continuiamo, tra perdita del sentiero ed attraversamenti di altre lingue di neve, alla fine ci fermiamo, del lago nessuna traccia.
Scorgiamo un segnale per terra, abbiamo la certezza di aver sbagliato strada, almeno una certezza.....
mangiamo e, con somma, gioia, riprendiamo la strada del ritorno con le linge di neve e le buche da evitare, queste ultime :-)
Siamo di nuovo alla forcella, ma del lago nessuna traccia, abbiamo modo di scorgere dei bellissimi panorami, alemno questi.
A questo punto scendimao alla capanna Cava, la capanna è aperta, o meglio è possibile accedervi, all'interno torviamo le bibite, la cucina ed i tegami e l'accesso ai loclai dormitorio, inoltre una cassettina per lasciare i franchi svizzeri nel caso si usufruisse di qulche servizio.
Noi usufruiamo dell acartina che finalemnte ci fa comprendere di quanto ci siamo allontanati dalla meta e di dove invece dovrebbe essere.
Ripartiamo di slancio, subito fuori della capanna troviamo il bivio per il 'lago'; ma subito dopo lo perdiamo nuovamente e riusciamo a vedere i tre laghetti di Cava, alemno quelli!
Ormai si è fatto tardi, ed abbiamo camminnato tantissimo e soprattutto coperto un bel dislivello.
Rientriamo alla capanna cava e memorizziamo il bivio per una prossima gita, come per incanto, in alto dritti a noi scorgiamo una forcola, sicuramente è quella la forcola di lago, alla prossima volta.
Riprendiamo il percorso per Biborgh, giusto in tempo per prenderci un bel temporalone, scendiamo nell'erba sotto la pioggia, poi il percorso cambia e ci sono tratti con rocce; qui, per via della pioggia Mariettonostro si esibisce in uno scivolone da paura, meglio non rischiare ancora, invece del sentiero decidiamo di percorrere la strada, forse più lunga ma meno pericolosa.
Il percorso è lungo, non c'è nessun aauto a cui chiedere un passaggio, la strada invece sembra allungarsi sempre di più, ma prima o poi finirà.
Finalmente, passa un fuoristrada di uno svizzero di Zurigo che ci carica, sul sedile posteriore c'è la suocera e delle vettovaglie che provvede a gettare alla rinfusa nel bagagliaio per farci posto.
Quindi saliamo in auto, davanti lo svizzero tedesco con moglie e dietro noi con la suocera, che strana la vita del treekkista!!!
Gli svizzeri non parlano italiano, conoscono appena qualche parola e facciamo poca comunella durante il tragitto, alla fine eccoci alla Trek Mobile, ringraziamo e salutiamo; loro rispondono con un teutonico: "buon ritorno!"
Siamo contenti, il passaggio ci ha risparmiato almeno 45' di monotona strada, ci è andata bene, è tardissimo, ma la trek mobile scalda i cavalli e via verso Milano!!!!
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