Dopo la baldoria del 31, eccoci al primo Gennaio 2012.
Con noi dormono due ragazzi e nel soppalco due coppie di coniugi di mezza età.
La mattina apro un occhio giusto in tempo per scorgere ilcompagnogiorgio che esce per andare al bagno, vedo l'ora e sono le otto, il freddo è pungente, attendo il rientro di Giorgio per il mio turno al bagno.
Eccoci operativi, le altre persone poltriscono sotto i piumoni, noi prendiamo su tutto e via verso il rifugio.
Al rifugio facciamo una sobria colazione e decidiamo di andare verso il Rifugio Brasca e poi ripartire nel pomeriggio per Milano.
Abbiamo lo zaino e le ciaspole al seguito, si ci seguono ovunque.
ah, ah, ah direbbe ilmaestrocanonici.
Risaliamo la valle e discutiamo di tutto e di più.
Arriviamo al primo rifugio, il Bresciadega, chiuso naturalmente.
Poi decidiamo di raggiungere il Brasca, nel frattempo veniamo raggiunti da due bergamasche sprint che erano al cenone la sera precedente.
Facciamo un pezzo di strada insieme con loro , ma sono veramente sprint, vanno come delle bergamasche!!!
Raggiungiamo il Brasca, vediamo la targa commemorativa della brigata Rosselli.
Lapide presso il rif Brasca |
Ci ripromettiamo di effettuare il percorso la prossima estate, valicando il passo e raggiungendo la Svizzera, vediamo.
Dopo la lezione di storia eccoci di rientro, le bergamasche sono sparite all'orizzonte, noi torniamo indietro riprendendo delle puntate di RAI storia e RAI Channel.
Rifugio, prendiamo una bella zuppa di lenticchie e poi inforchiamo la strada del rientro, il treno ci aspetta giù in valle.
Come sempre la strada del ritorno è meno interessante, andiamo e finalmente eccoci in stazione, arriviamo giusto in tempo per il treno, l'ultimo tratto lo facciamo di corsa, sempre seguiti dai nostri zaini e dalle fidate ciapole, che non abbiamo mai messo!
Ma anche questa è storia!
ciaooo
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