SANTA MARIA DEI MIRACOLI
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BREVI CENNI DI STORIA
Il Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso S. Celso sorge in luogo sacro. Fin dai primi anni del Cristianesimo fu santificato dal martirio di due Santi a cui S. Ambrogio fu molto devoto: i santi Nazzaro e Celso. Poche sono le notizie certe su questi due santi e molte le leggende. Di San Nazzaro sappiamo che fu uno dei grandi predicatori laici, numerosi all’inizio del Cristianesimo e che per questa sua missione diede testimonianza a Dio col martirio, subito a Milano, durante la persecuzione di Nerone.
Di S. Celso di sicuro si sa che aveva dai 18 ai 21 anni, che era a Milano per il servizio militare e che, a Milano, subì il martirio per la fede, durante la persecuzione di Nerone. Il suo accostamento a S. Nazzaro pare si debba soltanto a questi tre fatti: subirono il martirio nello stesso tempo, furono sepolti nello stesso luogo e assieme furono ritrovati lo stesso giorno da S. Ambrogio. Infatti il santo, seguendo una pia tradizione o forse una ispirazione, trovò i due martiri in questo luogo il 10 maggio dell’anno 396, l’anno prima della sua morte.
Il corpo di S. Nazzaro lo fece trasportare in quella che fino allora si chiamava basilica dei Santi Apostoli, in corso di Porta Romana, S. Celso invece lo lasciò sul luogo in una piccola chiesa a lui dedicata.
Perché poi il suolo che aveva custodito i corpi dei martiri avesse un segno sacro, fece costruire una nicchia con l’immagine della Madonna, protetta da un’inferriata, simile ai molti tabernacoli con cui l’umile fede dei nostri padri ha adornato le nostre campagne e montagne.
IL MIRACOLO
Nel 1430 il duca di Milano Filippo Maria Visconti fece costruire una piccola chiesa per proteggere la Madonna di S. Ambrogio e potervi celebrare le funzioni al coperto. Era in senso trasversale alla basilica di S. Celso, conteneva circa 300 persone. L’altare maggiore era sull’area dell’attuale altare della Madonna Assunta.
Il piano della chiesa era allora molto più basso dell’attuale, in modo che la Madonnina formava la pala dell’altare. Di solito, come si usava allora, era coperta da una tenda, che si toglieva solo nelle occasioni solenni. L’anno 1485 fu l’anno di una delle ricorrenti pesti del passato e la gente affollava le chiese per ottenere la guarigione.
Per questo il 30 dicembre di quell’anno 1485 la chiesetta era affollata da 300 persone alla Messa delle ore 11. Dopo la comunione la Madonna con gesto materno scostò con la mano sinistra la tenda che la nascondeva ai suoi figli, si ravvivò in tutta la persona, guardò quasi a uno a uno tutti i presenti, e tese verso di loro le braccia col bimbo divino. Questo durò per lo spazio di un Miserere. Poco dopo la peste cessò. Molte sono le deposizioni giurate dei fortunati presenti al miracolo. Su questi documenti e altre deposizioni orali la Curia istituiva un serio processo e il primo aprile 1486 emetteva il decreto arcivescovile di riconoscimento del miracolo.
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