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06 OTTOBRE 2024 - PONTE IN GHISA O DELL'ANNONE SUL NAVIGLIO PAVESE

 PONTE IN GHISA  O DELL'ANNONE SUL NAVIGLIO PAVESE









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Uscendo da Cascina Basmetto per mezzo del sentiero che conduce al quartiere omonimo, se ci si dirige verso l’altra sponda del Naviglio Pavese, passato un ponte pedonale (su cui tornerò più avanti), ci si trova davanti alla Cascina Annone. Si tratta di una antica realtà rurale, che probabilmente prende il nome dalla famiglia Annoni (quella del palazzo di corso di Porta Romana 6), e che già compariva, con il nome di “Anone”, sulla mappa del Claricio del 1600. Oggi purtroppo il suo aspetto non è più florido come un tempo, ma fino a un paio di anni fa essa era ancora abitata; il terreno invece è tuttora coltivato da un contadino foraneo. [...] Per attraversare il naviglio verso cascina Basmetto ci si avvale di un ponte, detto Ponte o Passerella “dell’Annone”, che ha una storia significativa: esso fu infatti fatto costruire nel 1865 (come attestava una incisione presente su un suo gradino) per consentire agli abitanti della cascina Basmetto di raggiungere il Mulino della Follazza, tuttora visibile sulla via Gattinara poche centinaia di metri oltre la cascina Annone. L’inaugurazione del ponte dunque avvenne appena dopo l’Unità d’Italia, ma probabilmente la decisione di costruirlo fu presa dagli austriaci, come attesterebbe la scritta “Fonderia Bauer” che compariva sullo stesso gradino ove era incisa la data. Erano tra l’altro quelli gli anni in cui ci si stava orientando all’uso nelle costruzioni del metallo e delle leghe metalliche, e in Italia ne mancava ancora la produzione industriale. Dopo 120 anni di onorato servizio, il ponte dell’Annone fu sostituito nel 1985 in quanto non era più possibile intervenire per restaurarlo, e così quello attualmente in loco ha meno di trent’anni, ma è stato costruito assolutamente identico al precedente dalla fonderia di Ghise Speciali Lamperti di Limbiate, indi dipinto dall’azienda “La Metallotecnica” di Caponago. Le uniche due differenze sono che la cosiddetta “anima” del ponte è stata sostituita (quella vecchia è stata portata all’epoca nei magazzini del Comune di Milano) e che la ghisa è differente: il nuovo ponte infatti è stato realizzato in ghisa ematite con bassa percentuale di cromo, che l’ha reso più resistente alla corrosione. [...]" (tratto da Riccardo Tammaro – Borghi e cascine della Zona 5)


Foto del 20240705

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