29 APRILE 2011 - SANTA CATERINA DA SIENA
venerdì
lunedì
25 APRILE 2011 - LUNEDI' DELL'ANGELO
PASQUETTA - Detta Lunedì dell'Angelo, identifica invece una festività non di precetto per i cristiani, ma un giorno di riposo lavorativo introdotto nel dopoguerra dallo Stato italiano per allungare la festa di Pasqua.
Secondo la tradizione, la giornata si dovrebbe trascorre in compagnia di parenti o amici, facendo una scampagnata con attività all'aperto e un picnic sull'erba.
Per una interpretazione religiosa legata allo spirito pasquale, la giornata fuori porta nascerebbe anche per rievocare il viaggio dei due discepoli di Cristo diretti a Emmaus, a circa undici chilometri da Gerusalemme, durante il quale il messia risorto apparve loro.
Differenti sono le tradizioni di festa sviluppatesi nelle diverse realtà regionali. Dalle sagre alle benedizioni di mezzi meccanici, dalle iniziative artistiche alle gare di mangiatori di cibo.
Ispirate all'antica tradizione contadina sono le feste con le uova sode. Ad esempio a Fiorenzuola d'Arda (PC) viene fatto un gioco di abilità in cui i due contendenti devono tentare di rompere l'uovo dell'avversario colpendolo con la punta del proprio, che invece deve restare intatto. A Ferentillo (TR) lo stesso gioco si chiama “Lu ciuccittu”, e nasce dalla vecchia tradizione contadina della raccolta delle uova per preparare le tradizionali focacce di Pasqua.
Per rendere speciale la scampagnata con la famiglia o in compagnia di amici, il segreto è il menu: colorato, gustoso, ricco e leggero, dove ingrediente essenziale sono le uova. Piatti freddi, frittatine, tortini, insalate, salumi e formaggi sono le vivande con cui riempire il cestino di vimini. Non devono mancare un buon vino e un dolce tradizionale.
Secondo la tradizione, la giornata si dovrebbe trascorre in compagnia di parenti o amici, facendo una scampagnata con attività all'aperto e un picnic sull'erba.
Per una interpretazione religiosa legata allo spirito pasquale, la giornata fuori porta nascerebbe anche per rievocare il viaggio dei due discepoli di Cristo diretti a Emmaus, a circa undici chilometri da Gerusalemme, durante il quale il messia risorto apparve loro.
Differenti sono le tradizioni di festa sviluppatesi nelle diverse realtà regionali. Dalle sagre alle benedizioni di mezzi meccanici, dalle iniziative artistiche alle gare di mangiatori di cibo.
Ispirate all'antica tradizione contadina sono le feste con le uova sode. Ad esempio a Fiorenzuola d'Arda (PC) viene fatto un gioco di abilità in cui i due contendenti devono tentare di rompere l'uovo dell'avversario colpendolo con la punta del proprio, che invece deve restare intatto. A Ferentillo (TR) lo stesso gioco si chiama “Lu ciuccittu”, e nasce dalla vecchia tradizione contadina della raccolta delle uova per preparare le tradizionali focacce di Pasqua.
Per rendere speciale la scampagnata con la famiglia o in compagnia di amici, il segreto è il menu: colorato, gustoso, ricco e leggero, dove ingrediente essenziale sono le uova. Piatti freddi, frittatine, tortini, insalate, salumi e formaggi sono le vivande con cui riempire il cestino di vimini. Non devono mancare un buon vino e un dolce tradizionale.
domenica
24 APRILE 2011 - PASQUA
AUGURI DI BUONA PASQUA
PASQUA - La più antica ed importante delle feste cristiane, è mobile e cade nella domenica successiva al primo plenilunio successivo all'Equinozio di Primavera (il 21 marzo). Questo sistema di computo venne fissato definitivamente nel IV sec. ma anche prima della nascita di Cristo occupava un posto centrale nella religione ebraica. Gli ebrei, infatti, la celebravano e la celebrano tuttora per ricordare l’esodo del popolo d’Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè, che dettò la scelta degli alimenti e la loro preparazione. L’agnello maschio (d’età inferiore all’anno) arrostito intero, con testa e viscere, il pane senza lievito e le erbe amare. Per i cristiani, invece a Pasqua si festeggia la Resurrezione di Cristo tre giorni dopo la morte per crocifissione, e vengono conservati come simboli l’agnello e il pane, aggiungendovi il lievito nella farina, ma rinunciando alle erbe. Le due tradizioni coincidono nel ricordo dell’ultima cena. Infatti era la cena pasquale ebraica quella durante la quale, desinando con i dodici apostoli, Gesù preannunciò il tradimento di Giuda e istituì l’Eucarestia
PASQUA - La più antica ed importante delle feste cristiane, è mobile e cade nella domenica successiva al primo plenilunio successivo all'Equinozio di Primavera (il 21 marzo). Questo sistema di computo venne fissato definitivamente nel IV sec. ma anche prima della nascita di Cristo occupava un posto centrale nella religione ebraica. Gli ebrei, infatti, la celebravano e la celebrano tuttora per ricordare l’esodo del popolo d’Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè, che dettò la scelta degli alimenti e la loro preparazione. L’agnello maschio (d’età inferiore all’anno) arrostito intero, con testa e viscere, il pane senza lievito e le erbe amare. Per i cristiani, invece a Pasqua si festeggia la Resurrezione di Cristo tre giorni dopo la morte per crocifissione, e vengono conservati come simboli l’agnello e il pane, aggiungendovi il lievito nella farina, ma rinunciando alle erbe. Le due tradizioni coincidono nel ricordo dell’ultima cena. Infatti era la cena pasquale ebraica quella durante la quale, desinando con i dodici apostoli, Gesù preannunciò il tradimento di Giuda e istituì l’Eucarestia
venerdì
22 APRILE 2011 - I SEPOLCRI
22 APRILE 2011 - I SEPOLCRI
La Settimana Santa vive liturgicamente i suoi momenti più significativi nel " Triduo Pasquale " che inizia il Giovedì Santo con la rievocazione del Sacramento dell'Eucaristia.
E' difficile risalire alle origini del rito dei " Sepolcri ". Fino all'epoca carolingia nella giornata del giovedì si celebravano due messe: una per la fine della Quaresima e l'altra per l'inizio del Triduo Pasquale e successivamente si optò per l'unica messa " in Coena Domini " al termine della quale si esponeva nel tabernacolo sull' Altare della Reposizione, allestito per la sua venerazione.
Non si sa quando si iniziò a chiamare " Sepolcri " questi altari ritenendoli impropriamente la tomba di Cristo.
E' certo che nel periodo barocco, l'usanza della visita ai sepolcri era già ben radicata nel popolo e soltanto recentemente, nel 1998, la Congregazione per il Culto divino sulla " preparazione e celebrazione delle feste pasquali " ha stabilito che il tabernacolo in cui viene custodito il " Corpo di Cristo " non deve avere la forma di sepolcro, così come deve essere evitato l'uso di chiamarlo in tal modo. In un'altra parte del documento viene spiegato che la " cappella della reposizione viene allestita non per rappresentare la sepoltura del Signore, ma per custodire il Pane Eucaristico per la Comunione che verrà distribuita il venerdì della passione di Gesù.
Nell’altare vengono in genere collocati il tavolo simbolo del sacrificio e dell' imminente Pasqua, il pane ed il vino, i tredici piatti degli apostoli e il tabernacolo dove è collocata la SS. Eucaristia.
Tra gli addobbi tipici, vanno ricordati i fiori bianchi e vasi germogliati dai semi di grano, germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua Resurrezione.
Nel tardo pomeriggio del giovedì la gente inizia la visita ai " sepolcri " dei quali occorre visitarne almeno tre ( sempre comunque in numero dispari secondo un'antica tradizione ), mentre anticamente non dovevano essere meno di sette.
Il " giro dei Sepolcri " rimane tuttavia uno degli eventi più sentiti dai fedeli, anche se lo spirito della " visita" è profondamente mutato rispetto ad un tempo. Specialmente a Trapani si attende la grande processione del giorno dopo e chi può, non manca di far un salto nella chiesa del Purgatorio, dove già tutto è ormai quasi pronto per la processione del giorno dopo. Si sentono battere i martelli, si cominciano a preparare gli addobbi floreali, si posizionano correttamente le luci, ormai siamo già nel " clima dei Misteri
La Settimana Santa vive liturgicamente i suoi momenti più significativi nel " Triduo Pasquale " che inizia il Giovedì Santo con la rievocazione del Sacramento dell'Eucaristia.
E' difficile risalire alle origini del rito dei " Sepolcri ". Fino all'epoca carolingia nella giornata del giovedì si celebravano due messe: una per la fine della Quaresima e l'altra per l'inizio del Triduo Pasquale e successivamente si optò per l'unica messa " in Coena Domini " al termine della quale si esponeva nel tabernacolo sull' Altare della Reposizione, allestito per la sua venerazione.
Non si sa quando si iniziò a chiamare " Sepolcri " questi altari ritenendoli impropriamente la tomba di Cristo.
E' certo che nel periodo barocco, l'usanza della visita ai sepolcri era già ben radicata nel popolo e soltanto recentemente, nel 1998, la Congregazione per il Culto divino sulla " preparazione e celebrazione delle feste pasquali " ha stabilito che il tabernacolo in cui viene custodito il " Corpo di Cristo " non deve avere la forma di sepolcro, così come deve essere evitato l'uso di chiamarlo in tal modo. In un'altra parte del documento viene spiegato che la " cappella della reposizione viene allestita non per rappresentare la sepoltura del Signore, ma per custodire il Pane Eucaristico per la Comunione che verrà distribuita il venerdì della passione di Gesù.
Nell’altare vengono in genere collocati il tavolo simbolo del sacrificio e dell' imminente Pasqua, il pane ed il vino, i tredici piatti degli apostoli e il tabernacolo dove è collocata la SS. Eucaristia.
Tra gli addobbi tipici, vanno ricordati i fiori bianchi e vasi germogliati dai semi di grano, germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua Resurrezione.
Nel tardo pomeriggio del giovedì la gente inizia la visita ai " sepolcri " dei quali occorre visitarne almeno tre ( sempre comunque in numero dispari secondo un'antica tradizione ), mentre anticamente non dovevano essere meno di sette.
Il " giro dei Sepolcri " rimane tuttavia uno degli eventi più sentiti dai fedeli, anche se lo spirito della " visita" è profondamente mutato rispetto ad un tempo. Specialmente a Trapani si attende la grande processione del giorno dopo e chi può, non manca di far un salto nella chiesa del Purgatorio, dove già tutto è ormai quasi pronto per la processione del giorno dopo. Si sentono battere i martelli, si cominciano a preparare gli addobbi floreali, si posizionano correttamente le luci, ormai siamo già nel " clima dei Misteri
giovedì
21 APRILE 2011 - NATALE DI ROMA
21 APRILE 2011 - NATALE DI ROMA
Il Natale di Roma, conosciuto anche con il nome di Romaia, è una festività laica legata alla fondazione della città di Roma, festeggiata il 21 aprile. Secondo la leggenda, narrata anche da Varrone, Romolo avrebbe infatti fondato la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C. La fissazione al 21 aprile, riportata da Varrone, si deve ai calcoli astrologici del suo amico Lucio Taruzio.
Il Natale di Roma, conosciuto anche con il nome di Romaia, è una festività laica legata alla fondazione della città di Roma, festeggiata il 21 aprile. Secondo la leggenda, narrata anche da Varrone, Romolo avrebbe infatti fondato la città di Roma il 21 aprile del 753 a.C. La fissazione al 21 aprile, riportata da Varrone, si deve ai calcoli astrologici del suo amico Lucio Taruzio.
martedì
19 APRILE 2011 - LA RICETTA DEL CHIASSOSO
POLLO AL CURRY
Ingredienti
1 kg di bocconcini di pollo
2 cipolle
1 peperone rosso
2 carote
2-3 di pomodori maturi
100 ml di olio di oliva
50 ml di panna liquida
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di curry
q.b. di sale
Riscaldate l'olio in una padella antiaderente e fatevi rosolare i bocconcini di pollo. Lasciateli cuocere girandoli ogni tanto per 15-20 minuti. A fine cottura aggiungete un po' di sale e il curry, amalgamate il tutto affinché il pollo assuma il colore del curry, quindi spegnete il fuoco. Portate via il pollo dalla padella con una schiumarola, in maniera tale da lasciare il fondo di cottura nella padella. Mettete il pollo da parte e tenetelo al caldo.
Tritate le cipolle e mettetela nella padella con il fondo di cottura. Lavate i pomodori e il peperone; tagliate a pezzetti i primi, eliminate i semi e i filamenti dal peperone e tagliate anche questo a pezzetti. Aggiungeteli alla cipolla e fate cuocere a fuoco molto basso. Pelate le carote, tagliatele a rondelle sottili e unitele al resto degli ingredienti. Fate cuocere il tutto per una mezz'oretta, aggiungendo un po' d'acqua se vi accorgete che il sughetto si asciuga troppo. A fine cottura aggiungete la panna liquida e mantecate il tutto. Riprendete i bocconcini di pollo, metteteli in padella con il resto degli ingredienti, sfumate con il vino bianco e mantecate bene per una decina di minuti.
Servite subito il pollo al curry ben caldo, e...Buon Appetito!
Più di un'ora di preparazione..... meno di dieci minuti per mangiarlo tutto!!!!
Ingredienti
1 kg di bocconcini di pollo
2 cipolle
1 peperone rosso
2 carote
2-3 di pomodori maturi
100 ml di olio di oliva
50 ml di panna liquida
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di curry
q.b. di sale
Riscaldate l'olio in una padella antiaderente e fatevi rosolare i bocconcini di pollo. Lasciateli cuocere girandoli ogni tanto per 15-20 minuti. A fine cottura aggiungete un po' di sale e il curry, amalgamate il tutto affinché il pollo assuma il colore del curry, quindi spegnete il fuoco. Portate via il pollo dalla padella con una schiumarola, in maniera tale da lasciare il fondo di cottura nella padella. Mettete il pollo da parte e tenetelo al caldo.
Tritate le cipolle e mettetela nella padella con il fondo di cottura. Lavate i pomodori e il peperone; tagliate a pezzetti i primi, eliminate i semi e i filamenti dal peperone e tagliate anche questo a pezzetti. Aggiungeteli alla cipolla e fate cuocere a fuoco molto basso. Pelate le carote, tagliatele a rondelle sottili e unitele al resto degli ingredienti. Fate cuocere il tutto per una mezz'oretta, aggiungendo un po' d'acqua se vi accorgete che il sughetto si asciuga troppo. A fine cottura aggiungete la panna liquida e mantecate il tutto. Riprendete i bocconcini di pollo, metteteli in padella con il resto degli ingredienti, sfumate con il vino bianco e mantecate bene per una decina di minuti.
Servite subito il pollo al curry ben caldo, e...Buon Appetito!
Più di un'ora di preparazione..... meno di dieci minuti per mangiarlo tutto!!!!
19 APRILE 2011 - LA RICETTA DEL MESE
19 APRILE 2011 - ALICI MARINATE
LA RICETTA DEL MESE
Ciao,
ecco il consueto appuntamento con la ricetta del mese, che, come tradizone, è pubblicata il terzo martedì del mese.
Per consultare gli altri post, potete selezionare le etichette :
Ricette del Dorico
Ricetta di pesce
In calce la ricetta, buon appetito!!!
Alici Marinate
Tipico piatto freddo molto gustoso ed adatto come piatto di entrata. Mi raccomando le alici freschissime!
Ingredienti:
Alici, aceto di vino bianco, olio extravergine di oliva, sale, aglio, prezzemolo
A piacere un piccolo peperoncino.
Preparazione:
Diliscare le alici ed aprirle a libro, lavarle e far scolare l’acqua.
Lasciare le alici in un piatto fondo a bagno nell’aceto. In linea di massima dalle quattro alle otto ore.
Lavare accuratamente le alici, per eliminare il più possibile l’aceto.
Successivamente disporre in un piatto le alici in bella vista. Sminuzzare l’aglio ed il peperoncino, salare secondo gusto e poi spolverare con prezzemolo fresco.
Lasciar riposare per quattro ore in frigorifero.
LA RICETTA DEL MESE
Ciao,
ecco il consueto appuntamento con la ricetta del mese, che, come tradizone, è pubblicata il terzo martedì del mese.
Per consultare gli altri post, potete selezionare le etichette :
Ricette del Dorico
Ricetta di pesce
In calce la ricetta, buon appetito!!!
Alici Marinate
Tipico piatto freddo molto gustoso ed adatto come piatto di entrata. Mi raccomando le alici freschissime!
Ingredienti:
Alici, aceto di vino bianco, olio extravergine di oliva, sale, aglio, prezzemolo
A piacere un piccolo peperoncino.
Preparazione:
Diliscare le alici ed aprirle a libro, lavarle e far scolare l’acqua.
Lasciare le alici in un piatto fondo a bagno nell’aceto. In linea di massima dalle quattro alle otto ore.
Lavare accuratamente le alici, per eliminare il più possibile l’aceto.
Successivamente disporre in un piatto le alici in bella vista. Sminuzzare l’aglio ed il peperoncino, salare secondo gusto e poi spolverare con prezzemolo fresco.
Lasciar riposare per quattro ore in frigorifero.
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Ricette del Dorico
domenica
Gita 140 - 10 aprile 2011: Monte Gambarogno e Ascona
Gita cambiata "in corsa": avremmo voluto tornare sul monte Tamaro per ammirare la splendida vista sul lago di Lugano, che l'anno scorso ci è stata impedita dalla fitta nebbia.
Raggiungiamo l'Alpe Neggia, base di partenza, dopo una serie di tornanti mozzafiato ma la trek mobile non si spaventa facilmente. Iniziamo l'ascesa ma subito ci accorgiamo di essere sul lato nord, c'e' ancora tanta neve e affondiamo fino alla coscia.
Dopo un po' anche la rare orme di un passaggio precedente si fermano e capiamo che dobbiamo rinunciare...
Torniamo sui nostri passi e decidiamo di salire sul monte opposto (il Gambarogno) che, essendo battuto dal sole, non presenta ostacoli.
Saliamo di buona lena e in breve raggiungiamo la cima con croce di prammatica.
Troviamo anche il modo di chiacchierare amabilmente, il Dorico afferma che il Piano di Magadino è di origine palustre: non sentivo questo aggettivo da quando avevo il sussidiario alle elementari!
Percorriamo il lungo costone e ci fermiamo a mangiare. Qui la vista è stupenda: da una parte vediamo il lago Maggiore con Magadino, Locarno, Ascona, Brissago e giu' fino alle isole Borromee. Dall'altra parte c'e' il Tamaro e la lunghissima cresta fino al monte Lema.
Scendiamo, è ancora assai presto e decidiamo di fare una passeggiata nella splendida Ascona, con i suoi vicoli eleganti e il bellissimo lungolago inondato di sole.
Gelato elvetico (un po' caro...) e rientriamo.
Alla prossima!
Gita 139 - 3 aprile 2011: Patriziato di Cabbio (CH) e Sasso Gordona
Bellissima giornata di sole caldo anche se un po' di foschia non ci ha permesso di fotografare al meglio gli splendidi panorami.
La meta è ancora una volta in valle di Muggio, e anche stavolta un percorso ad anello a cavallo tra Svizzera e Italia.
La salita è piacevole e nel bosco, grazie agli onnipresenti cartelli gialli non sbagliamo piu'!
Attraversiamo un paio di volte il confine e arriviamo al rifugio Prabello (Italia)
in notevole anticipo. Nell'aria aleggia il profumo del brasato... ma non ci lasciamo convincere: per la prima volta nella loro storia i Curiosandi rinunciano ad un gustoso pasto pur di raggiungere una cima!!!
Il Sasso Gordona è proprio sopra di noi e, dopo averci rinunciato due volte in passato, stavolta vogliamo arrivarci. Il cartello promette 40 minuti impegnativi
e tali saranno, anche se la vista da lassu' e' impagabile.
Rientriamo al rifugio, ci consoliamo dei panini con un po' di vino e la torta e ripartiamo. Ahime', siamo in territorio italiano, non ci sono cartelli indicatori e infatti sbagliamo strada. Dopo qualche discussione
troviamo dei ciclisti in MTB che finalmente ci indicano un sentiero che ci riporta sulla retta via.
Il resto della camminata è su una larga mulattiera che in breve ci porta a Cabbio downtown dove ammiriamo la chiesa e il Palazzo Patriziale.
Alla prossima!
La meta è ancora una volta in valle di Muggio, e anche stavolta un percorso ad anello a cavallo tra Svizzera e Italia.
La salita è piacevole e nel bosco, grazie agli onnipresenti cartelli gialli non sbagliamo piu'!
Attraversiamo un paio di volte il confine e arriviamo al rifugio Prabello (Italia)
in notevole anticipo. Nell'aria aleggia il profumo del brasato... ma non ci lasciamo convincere: per la prima volta nella loro storia i Curiosandi rinunciano ad un gustoso pasto pur di raggiungere una cima!!!
Il Sasso Gordona è proprio sopra di noi e, dopo averci rinunciato due volte in passato, stavolta vogliamo arrivarci. Il cartello promette 40 minuti impegnativi
e tali saranno, anche se la vista da lassu' e' impagabile.
Rientriamo al rifugio, ci consoliamo dei panini con un po' di vino e la torta e ripartiamo. Ahime', siamo in territorio italiano, non ci sono cartelli indicatori e infatti sbagliamo strada. Dopo qualche discussione
troviamo dei ciclisti in MTB che finalmente ci indicano un sentiero che ci riporta sulla retta via.
Il resto della camminata è su una larga mulattiera che in breve ci porta a Cabbio downtown dove ammiriamo la chiesa e il Palazzo Patriziale.
Alla prossima!
17 APRILE 2011 - TEMPO DI AUGURI
mercoledì
13 APRILE 2011 - FORZA DORICI!
domenica
10 APRILE 2011 - MONTE GAMBAROGNO E ASCONA
la giornata è limpida , quindi decidiamo di bissare la gita dello scorso anno al Tamaro conn partenza dalla Valle di Indemini.
Lo scorso anno non siamo stati fortunati, vista praticamente ridotta a due metri dal naso!
Arriviamo al passo e cominciamo a salire, ma appena superata una costa ecco la neve.
Il camoscio nisseno prova a aprire una traccia nella neve, per un primo tratto ci riesce, ma alla fine dobbiamo desistere, ed anche questa volta il Tamaro ci sfugge, sarà per una prossima volta.
Scendiamo di nuovo al passo e qui vediamo che le persone salgono tutte sul monte dalalto opposto, infatti questo è in pieno sole e tutto sgombro di neve.
Decidiamo di cambiare meta, saliamo sul monte, che poi scopriremo essere il Monte Gambarogno.
Saliamo a tratti dobbiamo attraversare dei tratti innevat, sono quelli esposti a nord, e poi arriviamo alla cima tutta assolata e con una bellissima vista sul Maggiore, il lago naturalmente :-)
Da uan parte vediamo il Tamaro la valle di Indemini, dall'altra il Maggiore con Ascona, le isole di Brissago , la piana di Magadino e la Val Verzasca.
insomma, non era il panorama che volevamo vedere noi dal Tamaro, ma anche questo pregevole e meritevole.
Dopo aver consumato la nostra colazione rientriamo alla terk mobile e, siccome è ancora presto, decidiamo di andare a fare una vasca ad Ascona.
La spledida giornata ci permette di godere il lungolago assolato e pieno di gente che passeggia, approfittiamo anche per fare un giro pe ri vicoli della cittadina, una bella gita, da rifare.
Bene, ormai è ora di rientrare, ciao lago maggiore, ci siamo, milano ci attende
Alla prossima!!!!
Lo scorso anno non siamo stati fortunati, vista praticamente ridotta a due metri dal naso!
Arriviamo al passo e cominciamo a salire, ma appena superata una costa ecco la neve.
Il camoscio nisseno prova a aprire una traccia nella neve, per un primo tratto ci riesce, ma alla fine dobbiamo desistere, ed anche questa volta il Tamaro ci sfugge, sarà per una prossima volta.
Scendiamo di nuovo al passo e qui vediamo che le persone salgono tutte sul monte dalalto opposto, infatti questo è in pieno sole e tutto sgombro di neve.
Decidiamo di cambiare meta, saliamo sul monte, che poi scopriremo essere il Monte Gambarogno.
Saliamo a tratti dobbiamo attraversare dei tratti innevat, sono quelli esposti a nord, e poi arriviamo alla cima tutta assolata e con una bellissima vista sul Maggiore, il lago naturalmente :-)
Da uan parte vediamo il Tamaro la valle di Indemini, dall'altra il Maggiore con Ascona, le isole di Brissago , la piana di Magadino e la Val Verzasca.
insomma, non era il panorama che volevamo vedere noi dal Tamaro, ma anche questo pregevole e meritevole.
Dopo aver consumato la nostra colazione rientriamo alla terk mobile e, siccome è ancora presto, decidiamo di andare a fare una vasca ad Ascona.
La spledida giornata ci permette di godere il lungolago assolato e pieno di gente che passeggia, approfittiamo anche per fare un giro pe ri vicoli della cittadina, una bella gita, da rifare.
Bene, ormai è ora di rientrare, ciao lago maggiore, ci siamo, milano ci attende
Alla prossima!!!!
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06 APRILE 2011 - COPPA ITALIA
06 APRILE 2011 - SAN PIETRO MARTIRE
San Pietro da Verona Sacerdote e Martire
6 aprile
Verona, sec. XII
Nato da genitori eretici manichei. A sette anni imparò alle scuole dei cattolici il Credo, che per lui non sarà una formula qualunque, ma un principio di vita e una luce che rischiarerà per sempre il suo cammino. Entrato nell’Ordine, anelante le sante lotte per la fede, nei lunghi anni di preparazione al futuro apostolato, mise le basi di quella robusta santità che fece davvero di lui un atleta di Gesù Cristo. Un giorno confidò a un confratello che da quando era sacerdote, celebrando la S. Messa, alla elevazione del calice aveva sempre chiesto al Signore la grazia di morire martire, tale era l’ardore della sua fede e della sua carità. Nominato nel 1242 Inquisitore Generale per la Lombardia, combatté senza posa gli eretici con la spada della divina parola, finché fu ucciso per loro mano, come egli aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.
Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
Emblema: Pugnale, Ferita al capo, Palma
Martirologio Romano: Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.
6 aprile
Verona, sec. XII
Nato da genitori eretici manichei. A sette anni imparò alle scuole dei cattolici il Credo, che per lui non sarà una formula qualunque, ma un principio di vita e una luce che rischiarerà per sempre il suo cammino. Entrato nell’Ordine, anelante le sante lotte per la fede, nei lunghi anni di preparazione al futuro apostolato, mise le basi di quella robusta santità che fece davvero di lui un atleta di Gesù Cristo. Un giorno confidò a un confratello che da quando era sacerdote, celebrando la S. Messa, alla elevazione del calice aveva sempre chiesto al Signore la grazia di morire martire, tale era l’ardore della sua fede e della sua carità. Nominato nel 1242 Inquisitore Generale per la Lombardia, combatté senza posa gli eretici con la spada della divina parola, finché fu ucciso per loro mano, come egli aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.
Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino
Emblema: Pugnale, Ferita al capo, Palma
Martirologio Romano: Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato da genitori seguaci del manicheismo, abbracciò ancor fanciullo la fede cattolica e divenuto adolescente ricevette l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.
domenica
03 APRILE 2011 - SASSO GORDONA
Eccoci ad una piacevole gita tra Italia e Svizzera, siamo presso il patriziato di Crabbio e la meta è il rifugio Prabello presso il Sasso Gordona.
Stranamente non facciamo errori di percorso, ed in men che non si dica, raggiungiamo il Rifugio Prabello in terra Italiana.
Qui, la decisone del secolo, invece di attendere al lauto pasto in rifugio, prendiamo la strada del Sasso Gordona, naturalmente quella sbagliata, per raggiungere la cima.
L'errore ci porta in una zona impervia e scoscesa dove sono presenti le postazioni delle Liena Cadorna che si perdono sull costone della montagna, ritornati indietro raggiungiamo un salto che ci permette di prendere il sentiero giusto per la cima del Sasso.
Finalmente, adesso si va!
Raggiungiamo la cima , splendida vista e panorama mozzafiato, in lontananza cime toccate in occasione di alte gite.
Consumiamo la nostra colazione e poi con calma rientriamo verso il rifugio, questa volta sul sentiero giusto :-)
Non ci resta che riprendere la strada del ritorno, facciamo un ampio giro tra Svizzera ed Italia, e poi definitivamente in Svizzera verso Cabbio, dove la prode e fida trek mobile ci attende.
Anche questa gita è terminata, adesso ci attende l'autostrada verso Milano.
ciaooooo
Stranamente non facciamo errori di percorso, ed in men che non si dica, raggiungiamo il Rifugio Prabello in terra Italiana.
Qui, la decisone del secolo, invece di attendere al lauto pasto in rifugio, prendiamo la strada del Sasso Gordona, naturalmente quella sbagliata, per raggiungere la cima.
L'errore ci porta in una zona impervia e scoscesa dove sono presenti le postazioni delle Liena Cadorna che si perdono sull costone della montagna, ritornati indietro raggiungiamo un salto che ci permette di prendere il sentiero giusto per la cima del Sasso.
Finalmente, adesso si va!
Raggiungiamo la cima , splendida vista e panorama mozzafiato, in lontananza cime toccate in occasione di alte gite.
Consumiamo la nostra colazione e poi con calma rientriamo verso il rifugio, questa volta sul sentiero giusto :-)
Non ci resta che riprendere la strada del ritorno, facciamo un ampio giro tra Svizzera ed Italia, e poi definitivamente in Svizzera verso Cabbio, dove la prode e fida trek mobile ci attende.
Anche questa gita è terminata, adesso ci attende l'autostrada verso Milano.
ciaooooo
03 APRILE 2011 - FORZA ANCONA!
domenica 3 aprile 2011
L'Ancona torna in testa
Ancona - Gli ha fatto vincere il campionato di Promozione due stagioni fa, ora probabilmente gli toglie una buona percentuale di vincere quello di Eccellenza. Giuseppe De Amicis con il suo Grottammare batte all'inglese la sua ex squadra, la Fermana, e complice la facile vittoria dell'Ancona (3-0 alla Fortitudo Fabriano), addio primato e tante chance per salire in serie D. Finisce 2-0 al 'Pirani' e il campionato torna nelle mani della Dorica che mercoledì gioca la finale nazionale di Coppa Italia contro il Città di Marino.
Tra i pali Angiolani con Mattia Santoni in panchina cosi come Ionni e Cellottini. Il caldo la fa da padrone e il primo tentativo è una mezza telefonata che parte dai piedi di Ruffini. Ottima la preparazione, conclusione da dimenticare. I minuti passano e la prima vera palla-gol, capita alla Fortitudo: Federici in veste di rifinitore, mette un pallone d'oro tra i piedi di Ferretti che cerca di sorprendere Angiolani sul secondo palo con il cuoio che esce di un nulla. L'Ancona si scuote e nel giro di 6 minuti, mette una seria ipoteca alla partita. Al 23' Nardone, ben assistito da Cremona, trova il piattone vincente che non dà scampo a Tamburini. Il raddoppio al 29' ad opera di Adami, più lesto di tutti a recuperare un pallone vagante dentro l'area della Fortitudo dopo un calcio d'angolo tirato dall'Ancona. Gli ospiti non ci stanno e cercano di tornare quanto prima in partita. Federici e Ferretti si cercano in continuazione, ci prova anche Michele Santoni ma la punizione centrale non crea problemi ad Angiolani. Al 33' Ferretti di un niente non trova la deviazione a due passi dal portiere dorico. Alla ripresa delle ostilità, ci prova subito la formazione di Lelli con Malavenda la cui zuccata, finisce alta sopra il montante. Al 7' applausi per Cercaci che dai 20 metri timbra la traversa con Tamburini completamente fuori causa. Ci prova anche Cremona ma la conclusione, da posizione favorevole, finisce alle stelle. Inizia il valzer della sostituzioni con De Capua che appena entrato prova la botta dalla distanza con il pallone che esce di poco, complice anche una deviazione, alla sinistra di Angiolani. Il tris arriva allo scadere con Ruffini che al piccolo trotto semina la difesa della Fortitudo e deposita il pallone alle spalle dell'incolpevole Tamburini. Finisce con l'Ancona che fa festa sotto la curva nord e le notizie che arrivano da Grottammare rilanciano la formazione di Lelli in testa alla classifica con un punto di vantaggio sulla Fermana. Mercoledì a Roma potrebbe essere già serie D, Marino permettendo ovviamente.
venerdì
01 APRILE 2011 - PESCE D'APRILE
La tradizione del pesce d'aprile, seguita in diversi paesi del mondo, consiste in uno scherzo da mettere in atto il 1º aprile.
Lo scherzo può essere anche molto sofisticato e ha lo scopo di creare imbarazzo nelle vittime, in altri casi è solo un sistema per divertirsi fra amici.
Lo scherzo può essere anche molto sofisticato e ha lo scopo di creare imbarazzo nelle vittime, in altri casi è solo un sistema per divertirsi fra amici.
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