Ecco quindi che ci mettiamo d'accorso con Ciccio e si parte.
Randez vous nei pressi dell'antica torre del riso lungo il naviglio Pavese.
Qui formiamo un unico equipaggio e si va verso Codevilla.
Traffico assente, direbbe Onda Verde, e tranquillamente arriviamo alla nostra meta.
Qui troviamo la cantina piena, ma si capisce che è uno solo quello che lavora, gli altri sono ospiti....
Facciamo i nostri assaggi e scegliamo il vino da comprare. L'addetto parla una strana lingua incomprensibile, alternando la parlata con un accenno a dei non meglio identificati dolori al ginocchio!
Ha un giubbotto imbottito ed il cappello di lana calcato fin sugli occhi, le gote rosse , un simpatico vignaiolo, insomma!
Ciccio gli fa delle domande sulla conservazone del vino e sulla temperatura per l arifermentazione, anche qui le risposte sono incomprensibili ed immancabilmente intercalate con lamenti sul dolore alle ginocchia, ma alla fine, un po' a senso riusciamo a ricomporre le risposte.
Tra le varie cose, viene fuori che sotto il piano vendita, è scavata la cantina per la conservazione dei vini. Ci sono nche delle botti in legno.
Qui scatta la domanda da un milione di dollari, si può visitare la cantina.
Nel suo linguaggio incomprensibile ci dice di si, e via per le scale che portano di sotto.
Qui , il paradiso dell'enologo, una immensa distesa di botti in cemento da migliaia di litri ed in un angolo, delle splendide botti di legno, il nostro amico ci dice che sono li dagli anni quaranta.
Sono identiche alle botti viste l'estate scorsa a Loreto, nelle vecchie cantine della Santa Casa.
Evvai
A questo punto, rientriamo al piano di sopra contenti e soddisfatti.
Salutiamo il nostro elfo e ce ne andiamo.
Anche questa è fatta!
ciaoooooooooooooooooooooooooooo
Nessun commento:
Posta un commento