Qui prendiamo in esame la Sinagoga e la presenza Israelitca in Ancona nel corso dei secoli.
Via Astagno, fulcro dell'antico Gehtto di Ancona.
La Sinagoga attuale, sia di rito Italiano che Levantino. Per approfondimenti vedi infra.
Altra foto della Sinagoga.
Altra foto della Sinagoga.
Il ghetto ebraico Istituito formalmente nel 1555, ma in pratica in uso sin dal 1427, l'antico ghetto ebraico di Ancona fu il terzo dello Stato Pontificio dopo Venezia e Roma.
La zona di residenza coatta per la popolazione di fede ebraica era molto estesa e corrispondeva alle attuali vie Podesti, Astagno e Cialdini.
Dai bastioni della Cittadella in cima al colle Astagno, precisamente dalla piazza antistante la chiesa di San Francesco ad Alto (la zona oggi è compresa all'interno di un esteso complesso militare), il ghetto scendeva fino al mare e fino alle prime abitazioni cristiane attorniate alle pendici del colle Guasco; a metà di queste strette e suggestive vie si trova la sinagoga (un'altra si trovava alla base della zona).
Nonostante la facciata di una reclusione forzata, gli ebrei erano ben integrati con il tessuto cittadino, e fino al 1532 parteciperanno attivamente alla vita della repubblica oligarchica dorica.
I roghi dei marrani nel 1556 nello storico Campo della Mostra (era situato subito fuori le mura della città, oggi è la centralissima piazza Malatesta) incrineranno problematicamente il rapporto tra le varie comunità religiose cittadine.
Il ghetto di Ancona venne definitivamente chiuso con l’annessione delleMarche al Regno d'Italia.
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