domenica

14 NOVEMBRE 2010 - VAL COLLA E PASSO SAN LUCIO

Settimana trascorsa a guardare i bollettini meteo con la speranza di qualche bella notizia, ma inutilmente alla fine proprio venerdì un bollettino meteo dava una flebile schiarita, si decide di partire, sennò qui si fa la ruggine o la muffa, secondo cosa preferite!
Date le non felici condizioni meteo e le giornate brevi, le specifiche dettano percorsi brevi, non troppo in alto  e con un punto di ristoro per evitare di mangiare all'aperto, insomma specifiche articolate ma precise!
Decidiamo di andare in Svizzera, quest'anno il bollino l'abbiamo ammortizzato di brutto, e precisamente Val Colla verso il passo San Lucio.

Dountaun

Il passo l'abbiamo già raggiunto nello scorso anno, ma arrivando dall'Italia, questa volta altro versante.

Lo schema di avvicinamento è quello consolidato, alle 8 recuperiamo laprof con la trekmobile e poi via veso la pasticceria di Fino Mornasco, dove Mariettonostro ha l'appuntamento con la sua briosche vuota!
Poi, recuperiamo Ciccio, e via verso la Svizzera.
Il tempo , lungo l'autostrada, è sempre grigio e non riusciamo nemmeno a vedere il lago e la cima del Generoso, non vi dico altro.
Panorama della vallata

Arriviamo a Lugano ed usciamo , attaversiamo la città sull'arteria che gli svizzeri chiamano 'transito', che dovrebbe corrispondere alle nostre complanari o tangenziali, questi svizzeri.
Senza dare retta al navigatore, che ci dice di girare a sinistra, seguiamo a destra le indicazioni per Soragno e poi per la Val Colla.
Alla fine giungiamo a Bogno, dove nell'ampio parcheggio centrale parcheggiamo la nostra Trekmobile.
Nei pressi del parcheggio c'è la cassetta della posta, il termometro, il telefono pubblico ed i bagni oltre alla bacheca degli avvisi del Comune, insomma si vede proprio che siamo dauntaun!
Oratorio di San Lucio

Il tempo è grigio, per fortuna cha ancora non piove, almeno per ora!!!
Prendiamo il sentiero che prota al Passo San Lucio, il cartello sulla palina riporta il tempo in h 1 e 40 minuti, si parte.

Il sentiero è molto bello e ben segnalato; inoltre si snoda nel bosco, dovrebbe essere bello anche d'estate. Attraversiamo diversi corsi d'acqua che scendono dalla montagna sopra di noi e che costeggiamo sempre.
Il percorso non è ripido, anzi sale in maniera tranquilla, insomma una bella passeggiata.
Alla fine arriviamo ad un alpeggio e qui usciamo dal bosco, splendido sarebbe stato il panorama, se non ci fosse una plumbea nuvolaglia che ci avvolge completamente, inoltre sta piovendo, non forte, ma piove!
 

Il rifugio nella nebbia
 
Subito dopo l'alpeggio incrociamo una strada sterrata che ci porta verso il passo, ed ecco, proprio all'ultimo momento, svettare il campanile dell'oratorio dedicato a San Lucio, siamo sul passo!

L'oratorio è in terra Italiana, infatti proprio sul crinale c'è una pietra confinale e subito dall'altra parte ecco il complesso sacro.
La chesa è chiusa ed anche questa volta non riusciamo a visitarla, dall'altra volta sappiamo che sulla nostra sinistra c'è il Rifugio, ci fidiamo della memoria, la nebbia è molto bassa e non si vede nulla.
Raggiungiamo il rifugio, Mariettonostro aveva chiamato sabato per sincerarsi della sua apertura, ci sistemiamo nel salone e prendiamo confidenza coll'ambiente.


Targa ricordo all'ingresso
Il salone è diviso in due da un tendone , la parte di destra è riscaldata dal camino e vediamo che il tavolo più vicino al fuoco è occupato da un gruppo di persone che parla una lingua sconosciuta e che risulta essere molto familiare ai gestori del rifugio.
Noi ci sistemiamo in un tavolo d'angolo, non direi che sia stata una scelta felice, ma tant'è!
 

L'antipasto nostrano
 
Mariettonostro ordina il solito litro di rosso, il rifugista ci dice che i pizzoccheri sono sul fuoco e che ci porterebbe qualche antipasto per ingannare l'atetsa.

Diamo il via ed ecco un bel tagliere con formaggio, pancetta, lardo ed altre amenità; accomapgnato il tutto da pane a volontà ed il rosso che scorreva a volontà.
Poi, colpo a sorpresa, un tagliere con il cotechino, una cosa da favola; da incorniciare!

Il cotechino, immagini di repertorio

Il cambio del piatto tra le portate non è previsto, e molto spartanamente raccogliamo tutte le briciole e budello dei salumi in un vassoio del pane che il rifugista provvede ad eliminare in maniera ecologica, gettando il tutto nel camino, insomma, come si faceva una volta!

Arrivano i pizzoccheri, vassoio da paura ed aglio in spicchi da allontanare un convegno di vampiri, comunque tutto molto buono!
I nostri vicini di sala sono molto più rumorosi di noi, entriamo in confidenza e ci facciamo delle foto che poi promettiamo di inviare via mail, insomma la fratellanza italo-svizzera con noi fa bella figura.
Il vassoio dei pizzoccheri

Dopo i pizzoccheri non prendiamo più nulla, solo una bella grappa e caffè per concludere in bellezza il pranzo!
 

Foto di gruppo
Ormai è ora di partire, anche perchè la temperatura nel rifugio non è altissima, quindi non ci invoglia troppo a tergiversare, eccoci quindi in cammino e riprendiamo la strada del ritorno.

Il fumante forchettone

Fuori il tempo è immutato, pioggerellina fina fina e cielo plumbeo!!!
Scendiamo agevolmente, il sentiero anche se bagnato non è scivoloso, il cammino procede tranquillo ed in breve tempo siamo al paese.

Purtroppo non è tempo di Rivella, peccato, si parte per casa sotto la pioggia che non ci lascia fino a Milano, ma tanto adesso siamo al coperto all'interno della trekmobile!
Bene, tutto sommato una bella uscita, peccato il tempo , ma si tratta di un bel giro non troppo impegnativo ma con bei panorami, da rifare in favore di meteo!!!
ciaooo



PER APPROFONDIRE DAL BLOG
http://ildorico.blogspot.com/2009/09/13-settembre-2009-trekking-val-carvagna.html

E DAL WEB
http://www.viestoriche.net/indexold-a/sanlucio.htm

1 commento:

  1. bella la foto dei pizzoccheri! saluti e buon appetito!

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