Si parte x avventura montana! Montezuma sembra pronto ed attento, anche troppo, infatti ha piovuto tutta la notte speriamo bene!
Alle h 09.00 sono in centrale x incontro con Ciccio e poi treno x Domodossola
Per ora tutto tranquillo, il cielo è sereno e non fa troppo caldo.
Arriviamo a Domodossola in perfetto orario. Si vede che siamo vicini alla Svizzera.
L' autobus che ci porterà in zona operativa è alle 12.45, abbiamo tutto il tempo x la vasca down town Domodossola.
Fa caldo, o meglio, al sole si muore mentre appena entri nel cono d' ombra fa freddo, scegliamo il sole!
Eccoci in pieno centro storico, la medioevale piazza mercato, che funge da centro della cittadina, mentre la Collegiata è in una piazza limitrofa. Insomma sono piuttosto laici da queste parti! Ahahah
Facciamo la nostra vasca e poi via verso la stazione dove in una piazzetta limitrofa è sistemata l' autostazione.
Arriva il nostro bus e prendiamo posto spaparanzati sui sedili.
L' autobus è praticamente vuoto, con una massiccia presenza di abitudinari che si conoscono e chiacchierano commentando di tutto e di piú.
Il bus arranca sulla strade che progressivamente sale da Domodossola a Ponte.
Ciccio ha la malaugurata idea di chiedere quanto manca x la ns fermata, subito interviene un indigeno che gli chiede a quale rifugio deve andare e ne sciorina un pio, Myriam e Vannino.
Salvo dice nessuno di questi due, al che la risposta dell' indigeno è lapidaria: 'Avete sbagliato valle'
Momenti di terrore, suggerisco a Ciccio: rifugio Margaroli, l' indigeno approva con ampi gesti della testa, Vannino o Margaroli sono la stessa cosa, ah garibaldo!!!!
A questo punto ci suggerisce di nn scendere a Valdo ma a Ponte, in pratica la fermata successiva a nn più di 500 m.
Una volta scesi ci induca per filo e per segno la strada insistendo che il suo suggerimento fosse il migliore, ringraziamo e ci congediamo.
L' indigeno stava diventando troppo soffocante.
Decidiamo di finire il pranzo, infatti durante il tragitto in bus avevamo fatto un leggero antipasto.
Ci sistemiamo al sole e mangiamo la nostra razione.
A questo punto dobbiamo prendere la seggiovia che ci permette di saltare un pezzo e di effettuare gli ultimi km verso il rifugio , tempo stimato 1.3 h.
Speriamo bene.
La seggiovia l' abbiamo presa un' altra volta in Canton Ticino, un' avventura, anche questa volta non si scherza.
Saliamo separati , ognuno col suo zaino, io mi dimentico di abbassare la sbarra, infatti mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano, ma sono stato riportato subito all' ordine dal grido dell' addetto: la sbarraaaaaaaaa!
Arriviamo senza scossoni alla stazione di testa della seggiovia, il panorama è stupendo veramente una favola.
Sbarchiamo senza incidenti dalla seggiovia e cominciamo l' avvicinamento al rifugio.
Subito il sentiero ' rampa' che è una bellezza, procediamo tranquilli piú ad un passo da vasca che da salia escursionistica, ma tant' è!
Finalmente il pezzo piú duro termina e ci troviamo all' imbocco di una bella valle ampia tipica dei 2000 m.s.l.
Procediamo adesso di buona lena e con cuore allegro.
Eccoci al rifugio, qui ci sistemano in una camerata con tre letti a castello, ma di quelli tripli!!!
Quando arriviamo i posti in basso sono già occupati e quindi ci mettiamo in mezzo, in alto è veramente alto, da vertigini.
Ci sistemiamo e siamo pronti per la cena, qui servita presto alle h 19.00.
Nell' attesa abbiamo modo di conoscere il gestore, una sorta di Raul con capello nero impomatato stile bagnino riminese.
Un tipo!
Chiediamo la strada per il giorno dopo, passo dello Sfondagiú che il Ciccio modifica in Nefertiti.....
Calmo il Raul e riusciamo ad avere le informazioni, ca 6 ore, e qui casca l' asino, al telefono ci avevano detto quattro ore, insomma la solita storia del rifugista che arrotonda....
Dopo gli scambi di informazioni ecco ora di cena.
A tavola siamo sistemati con tre ragazzi italiani, gl unici oltre a noi, infatti gli alt t i ospiti sono tutti tedeschi e francesi, ci hanno un po ' ghettizzato...ahahah
I ragazzi sono simpatici, due ragazze universitarie di medicina ed il ragazzo stagista a Lugano per scienze matematiche.
Chiacchieriamo scambiando opinioni sui percorsi fatti e noi, chiedendo dei loro studi.
La cena va abbastanza bene, minestra di legumi e poi polenta con formaggi e salsiccia
Budino e poi ci riposiamo un po' prima di salire in camera, infatti Raul ci ha detto di partire presto.
Salutiamo i ragazzi e h 21.20 siamo in camerata, gli altri non ci sono cosí ci organizziamo per bene.
Arrivano i tedeschi, l' idioma è inconfondibile, che si sistemano nelle loro brande senza troppi scossoni. H 22.00 si spegne la luce e via con la nanna.
La notte non è felice, io ho difficoltá a prendere sonno ma dopo... Non so dire a che ora ma mi sento tirate per un braccio, mi sveglio di soprassalto gridando : cosa c' è ; e tirando un gancio sinistro alla meglio prima che dopo. Vedo che la finestrella che Ciccio aveva chiusa, è aperta,
Guardo l' ora, sono le 01.40, la notte si prospetta lunga!
Riprendo sonno e sento dei colpi dal basso, evvabbè allora volete la guerra! Quindi botta e scossone del letto come rappresaglia.
Con la coda dell' occhio mi sembra che la finestrella sia stata nuovamente chiusa da Ciccio e poi riaperta , insomma sembra giochi senza frontiere!!! Mancano Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi!
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