lunedì

24 MAGGIO 2010 - LINGUA MADRE

La lingua è un qualcosa che accomuna e distingue!

Nel breve tour nella dorica mi sono accadute tre situaizoni degne di nota.





LINGUA MADRE 1


Di seguito la foto del cartello rilevato sulla porta della soffitta.


Come potete leggere è molto chiaro che in Ancona la locuzione chiudere a chiave, viene tradotta col verbo 'inchiavare'.





Mi sembra che il tutto non faccia una grinza.!!





LINGUA MADRE 2


Questo altro utilizzo particolare della lingua madre è supportato da foto di repertorio.
Siamo al ristorante e si ordina il fritto misto di pesce, al che il cameriere, in modo professionale, chiede: con spini o senza spini.
E qui ti volgio, vallo a spiegare ad un valtellinese in vacanza che non si tratta di una strana usanza mutuata da qualche cultura asiatica, ma il cameriere intende solo dire se nel fritto si vogliono calamari e gamberi, detti anche 'senza spini', oppure: galere, roscioli, sardonincini, zanchette, guatti, detti anche 'con spini'.

Mi accorgo ora di aver citato : galere, roscioli, sardonincini, zanchette, guatti!
La spiegazione una prossima volta!!!



LINGUA MADRE 3
Nel breve soggiorno sono stato presso una cantina vinicola e qui ho visto che c'era un'offerta relativa a dei vini in cartone di diverse annate.
Chiedo il numero di bottiglie presenti nel cartone, al che mi viene risposto che le bottiglie sono finite e che si trattava di sbecchi.
Che vi devo dire, gli sbecchi sono una quantità minima di cui non si riesce a formare un lotto predeterminato.
Alla faccia, che fatica ho fatto ad articolare questa spiegazione!!Spero solo che sia comprensibile al villegiante della val Codera.
Insomma lo sbecco è lo sbecco!

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