nelle due ore di esplorazione meneghina, ildorico si è imbattuto in un prezioso museo laboratorio dello scultore Alik Cavaliere.
Il museo laboratorio è all'interno del cortile dell'ex convento in via De Amicis, 17, vicino al Giardino dove si conservano i resti dell'Anfiteatro Romano.

Le opere in bronzo hanno una plasticità eccezionale che colpisce nettamente chi guarda.






Alik Cavaliere (Roma, 5 agosto 1926 – Milano, 5 gennaio 1998) è stato uno scultore italiano, professore di scultura e direttore dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
Artista originale ed impossibile da definire. Nel suo percorso di studio e ricerca ha costantemente inseguito nuove forme espressive, mediante l'uso delle tecniche scultoree, la manipolazione dei materiali e delle idee.
In oltre quarant'anni di attività, Alik Cavaliere ha utilizzato i materiali più eterogenei; muovendosi tra metalli tradizionalmente utilizzati in scultura come rame, bronzo, oro e argento; per passare a quelli meno tradizionali: acciaio, ghisa, ottone, similoro e piombo, per poi rivolgersi a plastiche, stoffe, legni, carte, fotografie, acqua e colori. E poi ancora passando a porcellane, vetri, ingobbi, specchi e materiali di recupero. Il tutto saldando, fondendo, sbalzando ed assemblando.
Ha lavorato inoltre, con parole, musica e luce, coinvolgendo amici artisti come Scanavino, Vincenzo Ferrari (pittore), Tadini, Piccoli, Sangregorio e altri. Le sue sculture sono presenti in collezioni pubbliche e private. La sua opera ha ispirato pubblicazioni, tesi di laurea e documentari.
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