Devo dire che mi è piaciuta molto, ero un po' preoccupato, trattasi di repertorio del settecento, con pochi strumenti a disposizione del compositore, ma l'effetto è stato positivo, sul dorico!
ahahahah
dal sito della Scala
Dal 22 Settembre al 1 Ottobre 2016
Claudio Monteverdi
Basso continuo Concerto Italiano
Produzione Teatro alla Scala e Opéra National de Parigi
Durata spettacolo: 3 ore e 20 minuti incluso intervallo
Direttore Rinaldo Alessandrini
Regia, Scene e Luci
Robert Wilson
Collaboratore alla regia Tilman Hecker
Collaboratore alle scene Annick Lavallée-Benny
Collaboratrice ai movimenti coreografici Fani Sarantari
Costumi Jacques Reynaud
Lighting designer A.J. Weissbard
Drammaturgia Ellen Hammer
CAST
Nerone Leonardo Cortellazzi
Poppea/La Fortuna Carmela Remigio
La Virtù/Ottavia Monica Bacelli
Amore Silvia Frigato
Ottone Sara Mingardo
Lucano, 1° soldato, 2° famigliare, 2° console Luca Dordolo
2° soldato, Liberto, 1° tribuno Furio Zanasi
Arnalta Adriana Di Paola
Nutrice Giuseppe De Vittorio
Seneca Andrea Concetti
Valletto, 1° Console Mirko Guadagnini
Drusilla Mária Celeng
Mercurio, Littore, 3° famigliare, 2° tribuno Luigi De Donato
Damigella Monica Piccinini
1° famigliare Andrea Arrivabene
L'OPERA IN POCHE RIGHE
Torna la produzione firmata da Bob Wilson per la regia e Rinaldo Alessandrini per la direzione d’orchestra che nel 2015 ha via via conquistato il pubblico milanese. Uno spettacolo simbolo di quanto è possibile fare in futuro alla Scala nel campo della musica barocca, che segna anche il ritorno sulla scena milanese di Carmela Remigio nei panni dell’imperatrice accanto a Monica Bacelli, Sara Mingardo e Leonardo Cortellazzi, tutti applauditissimi nella scorsa stagione.
dal web
OGGETTO L'INCORONAZIONE DI POPPEA
Prologo
Fortuna e Virtù disputano la loro ascendenza sul genere umano. Amore le sfida, proclamando la sua superiorità.
Atto primo
Dalla presenza dei soldati di Nerone a guardia della dimora dell’amata Poppea, Ottone comprende che l’imperatore ha trascorso con lei una notte d’amore. Infatti, poco dopo, Nerone si congeda da Poppea, la quale, spinta da grande ambizione, non bada alle prudenti parole di Arnalta. Abbandonata da Nerone, l’imperatrice Ottavia lamenta la sua sorte: a nulla valgono i consigli della Nutrice che la incita a trovarsi un amante, né le parole del precettore di Nerone, il filosofo Seneca, al quale la dea Pallade preannuncia la prossima morte. Nerone comunica a Seneca il proposito di ripudiare Ottavia per sposare Poppea. A tale decisione il precettore si oppone con fermezza, ma Nerone, infastidito dalle sue rimostranze, lo allontana bruscamente. Ormai padrona dell’animo dell’imperatore, Poppea lo persuade a ordinare la morte di Seneca. Ottone rimprovera a Poppea il suo tradimento, ma la donna lo respinge con fermezza. Per dimenticare l’amata infedele – dopo essersi vanamente proposto di ucciderla – Ottone promette il suo cuore a Drusilla.
Atto secondo
Inviato da Pallade, il dio Mercurio annuncia a Seneca la morte. Di lì a poco, infatti, il capitano delle guardie reca al filosofo l’ordine di Nerone: entro sera egli dovrà suicidarsi. Congedati i discepoli, Seneca si uccide. Alla notizia della morte del precettore, Nerone canta con Lucano la bellezza di Poppea. Decisa a vendicare l’affronto subìto, Ottavia comanda a Ottone di uccidere la rivale: per agire indisturbato e non essere riconosciuto, egli dovrà indossare abiti femminili. Ottone si reca da Drusilla e, dopo averle svelato il progetto omicida, indossa le sue vesti e si dirige nel giardino dove Poppea sta dormendo. Ma il piano omicida è sventato dal sùbito intervento di Amore. Arnalta dà l’allarme, mentre Ottone fugge.
Atto terzo
Guidati da Arnalta, i soldati dell’imperatore arrestano Drusilla, accusata dalle sue vesti di avere attentato alla vita di Poppea. Tradotta innanzi a Nerone, Drusilla, per salvare la vita dell’amato, si proclama colpevole, ma Ottone interviene, confessando di avere agito per ordine dell’imperatrice. Nerone condanna all’esilio Ottone e Drusilla, dopo aver ripudiato la consorte. Mentre Arnalta gioisce per la vittoria della padrona, Ottavia sconsolata abbandona Roma. Alla presenza di consoli e tribuni, Nerone incorona Poppea imperatrice.