- individuato due ipotesi di itinerari trekking;
- fissati gli appuntamenti; aggiornato l'elenco dei partecipanti;
- individuato il percorso risultato preferito nell'indagine effettuata presso i partecipanti;
- prenotato il tavolo al rifugio, insomma niente è stato lasciato al caso!
Quindi si parte per l'uscita, h 08:15 Mariettonostro ed ildorico si incontrano e poi verso l'appuntamento con Ciccetto. Ildorico non è in condizioni 'splendide', vedi infatti la relazione dell'uscita del 20090801:
http://ildorico.blogspot.com/2009/08/tilo-piccolo-giro-di-lombardia-01.html
Alla prima area di Servizio della Mi-To, denominata Checkpoint Charlie, c'è l'incontro con l'altra auto, forte di quattro partecipanti, quindi il totale sale a sette presenze.
Il viaggio procede senza scossoni, il traffico è scarso ed arriviamo al casello autostradale di Pont-Saint-Martin e imbocchiamo la salita, il cielo si è progressivamente incupito e sui primi tornanti abbiamo avuto la compagnia di alcuni goccioloni di pioggia che si sono trasformati in temporale/buferale dopo alcuni tornanti.
Ci fermiamo ad un paese, dove ci coglie una grandine insistente e l'acqua diventa torrenziale!!!Siamo indecisi sul da farsi, per ora ci sorbiamo un bel caffè al bar del paese per prendere tempo per la decisone finale!
Qui ci viene un sospetto, infatti la presenza di Andrea ci porta alla memoria l'altra gita che lo ha visto protagonista con noi, Resegone; anche in quella circostanza acqua dall'inizio alla fine, sarà un caso???
http://www.curiosandi.com/2008/06/aspettando-gli-appunti-15-giugno-2008.html
Il tempo non migliora, anzi acqua a catinelle, prendiamo una decisione storica, rinunciamo alla gita e troviamo un'alternativa; prima o poi doveva accadere!
Si torna indietro per visitare il castello di Bard, vedi infra lo spazio culturale di approfondimento.
Comunque, la decisione risulta saggia, infatti chiamato il rifugio; ci conferma che anche in vetta la situazione è 'tragica'.
Ok, si riparte sempre sotto una pioggia battente e torniamo indietro fino a Bard. Qui troviamo la sorpresa che il parcheggio vicino al Castello è completo, non ci resta che parcheggiare su di una piazzola e farci la strada a piedi sotto l'acqua!
Insomma, un po' di trekking bagnato non ce lo siamo fatti mancare!!!
Vero Andrea???
Ormai l'orario è vicino al pranzo, ci informiamo e troviamo una trattoria di quelle anni sessanta dove consumiamo il pasto; solo che non siamo più in alta montagna, in sette nemmeno finiamo il litro di rosso; che indecenza!!!Rifocillati siamo pronti per la visita al borgo medievale che si snoda lungo la salita per il castello, le case sono interessanti ed abbiamo modo di leggere le targhe con le informazioni storiche, la cultura prima di tutto.Evitiamo la comoda cabinovia per accedere alla sommità del colle e ci facciamo la strada, almeno alla fine potremo dire di aver effettuato la nostra uscita; dimenticavo, adesso il tempo è cambiato completamente, sole e caldo di agosto!!!
Ci godiamo il panorama e finalmente arriviamo al portone del castello, qui dopo ampia valutazione prendiamo il biglietto per l'ingresso al Museo delle Alpi, dovrebbe essere interessante.
Almeno si spera.
Purtroppo abbiamo una delusione, il museo occupa completamente le stanze del castello e non permette nemmeno di sbirciare dalle finestre, gli ambienti del vecchio castello non sono percepibili, tranne che per una cucina e gli alloggi dell'ufficale; il resto è tutto oscurato e dedicato alla mostra; che a mio avviso risulta molto cervellotica e di difficile lettura.
Ma questo è quello che ho segnato sul mio personalissimo cartellino.Alla fine la mostra termina ed usciamo a rivedere il sole, era ora.
Bene, ormai quello che è fatto è fatto; scendiamo a valle percorrendo un'altra strada che passa attraverso le casermette di servizio addossate lungo il colle e finalmente siamo nel paese e poi raggiungiamo il ponte sulla Dora Baltea.
Qui ci spariamo le foto di rito, anche perchè il tempo ce lo permette; l'unico cruccio è quello di non aver potuto fotografare il treno a gasolio che percorre la linea ferroviaria fino ad Aosta.
So bene che con questo offro il fianco a prossime 'considerazioni' dei ragazzi, ma che volete farci!!!Ci siamo, il pomeriggio è ancora lungo, decidiamo di fare una capatina al lago di Viverone, come vedete abbiamo comunque rimesso in sesto la giornata!!!!
Mareittonostro si esibisce in un parcheggio un po' da tamarro, occupando il marciapide prospiciente un palazzo, ma in effetti cartelli di divieto di sota non se ne vedono.
Passeggiata sul lungo lago, allietati dalle musiche a palla dei vari bar; devo dire che sembra più di essere in riviera romagnola che su di un lago piemontese, ma ogni posto è un luogo!!!
Silvia e Mareittonostro scalpitano per il gelato, cediamo alla violenza e ci sediamo al fresco con vista sul lago; la cameriera prende la comanda e con precisone sabauda verifica le ordinazioni prima di commiatarsi, va bene la musica a palla, ma l'organizzazione sabauda si sente.
Ormai la giornata è al termine, non abbiamo altri scossoni; recuperiamo la Trekmobile IV; per fortuna le gomme non sono state tagliate!!!
L'autostrada ci attende e Mariettonostro lancia i cavalli al galoppo, in un batter d'occhio arriviamo a Milano, qui il termometro digitale mostra la temperatura di 28°; niente di nuovo sotto il sole!!!
Evvai, alla prossima. Ciaooo
APPROFONDIMENTO CULTURALE
Il Forte di BardLa Fortezza Il Forte di Bard è un'imponente opera di sbarramento, eretta all'imbocco della Valle d'Aosta. La fortezza sabauda occupa interamente lo strategico sperone roccioso che sbarra l'accesso attraverso la valle. L'attuale fortificazione venne costruita tra il 1830 e il 1838 sulle rovine di un precedente castello, distrutto nel 1800 dalle truppe di Napoleone. In quell'occasione, dopo aver resistito ad un assedio di 15 giorni, la guarnigione si arrese - con l'onore delle armi - all'Armée de Réserve francese, composta da 40.000 uomini, che aveva valicato le Alpi al Colle del Gran San Bernardo. Il complesso, progettato dall'ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, è composto da diversi corpi di fabbrica indipendenti, capaci di garantire la reciproca difesa. La piazzaforte è un perfetto esempio dell'architettura militare dell'epoca, disponeva di potenti artiglierie (50 bocche da fuoco di vario calibro fra mortai, obici e cannoni) alloggiate in casematte poste su diversi livelli. Poteva accogliere 416 uomini (raddoppiabili con sistemazione paglia a terra) e disponeva di scorte per resistere ad un assedio di 3 mesi. Questa fortezza non fu mai teatro di scontri e si è quindi conservata praticamente intatta. Alcuni numeri bastano a dare l'idea delle dimensioni di questo baluardo: 14.467 mq di superficie, 283 locali, 106 m di dislivello, 806 gradini, 2.036 mq di cortili interni, 9.000 mq di tetti, 1.295 mq di corridoi, 385 porte, 323 finestre e 296 feritoie. Dalla fine dell'ottocento il Forte perse progressivamente la propria importanza bellica e fu destinato prima a carcere militare poi a deposito di munizioni.
Il Forte di BardLa Fortezza Il Forte di Bard è un'imponente opera di sbarramento, eretta all'imbocco della Valle d'Aosta. La fortezza sabauda occupa interamente lo strategico sperone roccioso che sbarra l'accesso attraverso la valle. L'attuale fortificazione venne costruita tra il 1830 e il 1838 sulle rovine di un precedente castello, distrutto nel 1800 dalle truppe di Napoleone. In quell'occasione, dopo aver resistito ad un assedio di 15 giorni, la guarnigione si arrese - con l'onore delle armi - all'Armée de Réserve francese, composta da 40.000 uomini, che aveva valicato le Alpi al Colle del Gran San Bernardo. Il complesso, progettato dall'ingegnere militare Francesco Antonio Olivero, è composto da diversi corpi di fabbrica indipendenti, capaci di garantire la reciproca difesa. La piazzaforte è un perfetto esempio dell'architettura militare dell'epoca, disponeva di potenti artiglierie (50 bocche da fuoco di vario calibro fra mortai, obici e cannoni) alloggiate in casematte poste su diversi livelli. Poteva accogliere 416 uomini (raddoppiabili con sistemazione paglia a terra) e disponeva di scorte per resistere ad un assedio di 3 mesi. Questa fortezza non fu mai teatro di scontri e si è quindi conservata praticamente intatta. Alcuni numeri bastano a dare l'idea delle dimensioni di questo baluardo: 14.467 mq di superficie, 283 locali, 106 m di dislivello, 806 gradini, 2.036 mq di cortili interni, 9.000 mq di tetti, 1.295 mq di corridoi, 385 porte, 323 finestre e 296 feritoie. Dalla fine dell'ottocento il Forte perse progressivamente la propria importanza bellica e fu destinato prima a carcere militare poi a deposito di munizioni.
LAGO DI VIVERONEAi piedi delle Alpi, con le sue acque cristalline di origine sorgiva,vi attende il lago di Viverone con le sue rive a sud ricche di flora e di fauna del tutto incontaminata. Vi offre un ambiente naturale, riposante ed incomparabile, caratterizzato dalla Serra, la morena più bella d'Europa. Il ritrovamento degli insediamenti Palafitticoli che risalgono alla Preistoria, ha permesso di riscoprire antiche civiltà di que- sto territorio. Il Lago di Viverone vi offre vacanze serene in ridenti località disseminate attorno al suo specchio azzurro fra prati e boschi. Troverete alberghi confortevoli, ristoranti dalle cacine tipiche, campings, discoteche, bar e cantine produttrici del famoso vino Erbaluce ed altri ottimi vini. Inoltre vi attendono diverse occasioni di divertimento come: tennis, passeggiate a cavallo, gokarts, minigolf, piscine, percorsi per mountain bike, passeggiate rilassanti; e ancora avrete la possibilità di trascorrere ore tranquille praticando la pesca sportiva; oltre alle consuete specie ittiche possono abboccare al vostro amo pesci pregiati come il Persico, il Coregone e il Luccio.ll lago di Viverone è posto a m 230 sul livello del mare fra i comprensori di BIELLA, VERCELLI e IVREA nella zona collinare morenica della Serra. Ha una superficie di circa km2 6 con una profondità massima di m 70, il suo perimetro è di km 10.500. La lunghezza è di m 3.500 e la larghezza m 2.600. La parte del lago a sud e a ovest è ricca di vegetazione mentre la parte nord è urba nizzata con alberghi, camping e spiagge. Anatre, germani reali, folaghe, svassi e gabbiani formano la maggior parte della fauna; la pesca è abbondante di coregoni, persici, tinche, lucci e pesci gatto. Una linea di navigazione di recente istituzione unisce i porti lacuali del Lido, Masseria, Comuna e Anzasco. Viverone è un importante fulcro per escursioni nel Biellese, Monferrato, Valle D'Aosta e passaggio obbligato per le gite d'Oltralpe.
Siete mitici!
RispondiEliminaMi diverto a leggere i vostri racconti di viaggio :)
Qualche giorno mi aggrego anche io al vostro gruppetto per una gita fuori porta!
..Mi manca forse un pò di allenamento..
Ciao!
P.